Pagamento Bonus Bebè di ottobre 2020: come avviene l'erogazione

Con la legge di Bilancio del 2019 sono cambiati i criteri di assegnazione del Bonus Bebè, le nuove regole hanno modificato i requisiti ISEE per ottenere questo aiuto per le famiglie. Ecco chi può richiedere il pagamento dell'assegno di natalità all'INPS e come avviene l'erogazione del Bonus

Pagamento Bonus Bebè di ottobre 2020: come avviene l'erogazione

Nell’ultimo rapporto Istat su natalità e fecondità nel nostro Paese sono state registrate 140 mila nascite in meno rispetto a 10 anni fa. Si fanno meno bambini e ad un’età sempre più avanzata, nel 2018 l’età media delle madri in Italia ha raggiunto i 32 anni. Ad influenzare questo declino delle nascite sono diversi fattori: mancanza di servizi, costo della vita, sfiducia nel futuro, precarietà. Sono tutti elementi che minano la stabilità economica, e non solo, delle famiglie e dei giovani.

Sono anni ormai che i governi che si sono succeduti hanno proposto delle soluzioni per tentare di tamponare questa situazione. Ci sono degli studi di Centri di ricerca indipendenti che non sono così pessimisti. Ad esempio, Itinerari previdenziali nel suo Osservatorio sulla sostenibilità della spesa pubblica per pensioni ha ipotizzato che l’Italia si trovi ad un bivio.

In questa visione del futuro le politiche dei prossimi anni potranno determinare un’ulteriore discesa dell’indice di fecondità a 1,26 o una risalita fino a 1,8. Il livello ottimale, quello che definisce un ricambio naturale della popolazione, sarebbe una media di 2,1 figli per madre.

I Bonus a sostegno della natalità

Per permettere l’inversione di tendenza che la ricerca del Centro Studi crede possibile servono dei supporti per le famiglie. Proprio in funzione di una ripresa delle nascite e per agevolare le famiglie con figli sono disponibili degli strumenti di sostegno statali: asili nido comunali, assegno di natalità e Bonus Mamma domani.

La Legge di Bilancio approvata nel Dicembre 2019 ha modificato alcuni requisiti base per fare domanda del Bonus Bebè. L’intervento più importante operato dalla modifica della Manovra fiscale ha riguardato i criteri ISEE per ottenere l’assegno mensile per i figli.

Chi ha diritto al Bonus Bebè 2020 e a quanto ammonta

Il Bonus Bebè è riconosciuto alle famiglie con figli nati, adottati o in affido temporaneo. Il versamento del contributo durerà fino al compimento del primo anno di età del bambino o per un anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o in affido.

Le nuove disposizioni saranno valide per i bebè nati dal 1° Gennaio 2020, per gli altri saranno applicati i precedenti criteri. Il nuovo Bonus per i nuovi nati prevede tre scaglioni ISEE che determinano l’importo del contributo:

  • con ISEE fino a 7 mila euro, l’assegno mensile sarà di 160 euro per il primo figlio
  • se l’indice è compreso tra 7 mila ma inferiore a 40 mila, l’importo dell’aiuto sarò di 120 euro al mese
  • le famiglie con ISEE superiore a 40 mila euro si vedranno corrispondere 80 euro al mese

Il contributo per i figli successivi al primo

La norma prevede poi una maggiorazione del 20% per gli altri figli. In pratica per ogni nuovo nato successivo al primogenito, purché faccia pare dello stesso nucleo familiare, l’assegno mensile riconosciuto sarà più elevato:

  • per famiglie con ISEE inferiore ai 7 mila euro in questo caso il bonus Bebè sarà di 192 euro al mese
  • per la fascia ISEE compresa tra 7 mila e 40 mila euro, il contributo sarà di 144 euro
  • con ISEE superiore al tetto di 40 mila euro l’aiuto mensile arriverà a 96 euro

Non sono considerati in questo meccanismo i minori in affido temporaneo. Ci sono poi i casi di parti gemellari e di affidi multipli nei quali la maggiorazione viene riconosciuta in base al fatto che la coppia abbia o meno altri figli.

Come fare domanda e quando va presentata la richiesta

I tempi per inoltrare la richiesta sono specificati in maniera chiara nella circolare INPS di riferimento. La domanda deve essere presentata entro 3 mesi dalla nascita, ovvero da quella di adozione o affido. L’assegno spetta dal primo mese del minore o dal primo mese di ingresso nella famiglia che lo ha adottato o ne ha ottenuto l’affido.

Nei casi di separazione dei genitori o di altre controversie legali tra i partner avrà diritto all’assegno chi detiene la potestà genitoriale sui figli. In questi casi il genitore che ottiene la custodia dovrà presentare una domanda per reclamare il diritto al Bonus entro 90 giorni dalla sentenza del tribunale.

L’assegno sarà corrisposto dal mese successivo alla dichiarazione del provvedimento da parte del giudice. Il meccanismo sarà lo stesso sia per figli naturali che per minori in affido o adottati. La data di presentazione della domanda all’Istituto di Previdenza nazionale stabilisce i termini per il decorrere dell’assegno.

L’importo del primo assegno sarà stabilito conteggiando anche le eventuali mensilità di Bonus maturate fino al momento dell’approvazione della domanda.

Il nuovo sistema telematico per presentare domanda è semplice. La domanda di assegno si compila sul sito INPS, si deve entrare nella sezione Tutti i servizi dal menu principale. Saranno richieste le credenziali e il PIN INPS, una volta inseriti questi dati potrete visualizzare l’opzione Assegno Natalità – Bonus Bebè (Cittadino).

Se non avete ancora richiesto il PIN e non vi siete registrati online potrete anche rivolgervi ai canali tradizionali:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile
  • enti di patronato e intermediari dell’Istituto che vi supporteranno nell’iscrizione e nell’utilizzo dei servizi telematici

L’INPS e le procedure di accredito del sostegno

Il Bonus Bebè 2020 spetta ai “cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso di idoneo titolo di soggiorno (di seguito sono elencati tutti i requisiti) per le nascite, adozioni, affidamenti preadottivi avvenuti nel 2020”.

I pagamenti del contributo per i nuovi nati vanno richiesti all’INPS e sarà l’Istituto ad effettuare i versamenti. I metodi di pagamento degli assegni mensili tra cui si può scegliere sono:

  • accredito su conto corrente bancario o postale
  • bonifico domiciliato
  • carta prepagata con  IBAN
  • libretto postale

In ogni caso il conto o lo strumento per il versamento dovranno essere intestati a colui/colei che ha richiesto il Bonus. Questa clausola vale anche nei casi in cui la domanda, per ragioni di forza maggiore, sia stata delegata a terzi – ad esempio al legale della famiglia – per conto del genitore o del tutore. In questi casi il metodo di pagamento dell’assegno deve comunque risultare intestato al genitore.

L’INPS richiede che i genitori che inoltrano domanda per questo contributo Bebè sia in possesso di:

  • cittadinanza italiana, o di uno Stato dell’Unione europea. Per cittadini extra comunitari è richiesto il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o una carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea (italiano o comunitario). Oppure ancora, si deve essere in possesso di una carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro
  • residenza in Italia
  • attestato di convivenza con il figlio
  • ISEE

Fino al 10 Aprile 2020 era anche necessario compilare il modello SR 163 per le Richiesta di pagamento di prestazioni a sostegno del reddito. Da Aprile la procedura di verifica dei dati è stata digitalizzata.

Si può avere il bonus natalità anche senza ISEE?

La domanda per ottenere il bonus può essere inoltrata anche in assenza dell’attestazione ISEE, in questo caso sarà riconosciuto l’assegno di 80 euro al mese (960 euro l’anno). Questo perché in mancanza dei documenti che certifichino la fascia ISEE della famiglia si sarà inseriti in automatico nel gruppo che ha diritto al contributo minimo.

Quando si perde il diritto all’aiuto economico

Sono previsti anche dei casi in cui la famiglia perderà il diritto agli assegni Bebè. Il sostegno familiare può essere interrotto dall’INPS se si presentano le seguenti condizioni:

  • il richiedente si trasferisce all’estero, perde la cittadinanza o gli viene revocato il permesso di soggiorno. Anche il trasferimento in un’altra casa che comporti la perdita del requisiti do convivenza con il figlio è considerato motivo di decadenza del diritto
  • revoca dell’affidamento
  • in caso di decesso del figlio
  • revoca dell’adozione
  • decadenza dalla potestà genitoriale
  • nel caso in cui il minore venga affidato in modo esclusivo al genitore che non ha presentato la domanda
  • affido ad una famiglia diversa da quella che ha presentato domanda
  • in caso di provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell’affidamento preadottivo

In ogni caso l’assegno di natalità viene riconosciuto per i minori fino al compimento del primo anno d’età o per i primi 12 mesi di ingresso in una nuova famiglia. L’erogazione del bonus sarà sospesa con il concludersi del periodo di affido temporaneo o al compimento del 18esimo anno del ragazzo.

Se si verifica una delle condizioni descritte il richiedente è tenuto a comunicarlo all’INPS entro un mese dall’evento. Come abbiamo già visto, nei casi in cui la perdita di diritto interessi uno solo dei genitori (ad esempio in caso di separazioni o divorzi), l’altro genitore potrà ripresentare domanda e ottenere il contributo.

Bonus mamma domani

Per le neomamme è disponibile anche il Bonus mamma domani, un premio pari a 800 euro creato dal 2017 per i nuovi nati o per le famiglie che adottano un minore. Questo bonus viene riconosciuto alle donne nell’ottavo mese di gravidanza e per ogni bambino nato, adottato o preso in affidamento.

Non sono previsti dei requisiti minimi di ISEE per inoltrare domanda. Potranno inoltrare la richiesta all’INPS le cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie, purché regolarmente residenti in Italia. La domanda dovrà essere presentata al massimo entro 1 anno dalla nascita o dall’evento.

Le modalità di pagamento previste sono:

  • bonifico domiciliato presso ufficio postale
  • accredito su conto corrente bancario
  • accredito su conto corrente postale
  • libretto postale
  • carta prepagata con IBAN

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Per ricevere i sussidi statali sarà dunque necessario essere intestatario di un conto corrente bancario o postale. Se non ne avete ancora uno e siete indecisi su quale soluzione sia più conveniente per voi potete leggere le nostre guide, ad esempio quella Conti low cost, esistono davvero?

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