Offerte di telefonia indicizzate all'inflazione: TIM anticipa il nuovo meccanismo

La crescita dell'inflazione in questi ultimi mesi potrebbe avere un impatto anche sul mercato delle telecomunicazioni e, in particolare, sulle offerte di telefonia mobile e sulle offerte Internet casa per famiglie, lavoratori e imprese. Ad anticipare uno scenario di questo tipo è stato Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM. Il manager ha anticipato l'introduzione di prezzi legati all'andamento dell'inflazione con un'indicizzazione che andrà ad aggiornare i costi delle offerte con una rimodulazione automatica. Ecco i dettagli:

Offerte di telefonia indicizzate all'inflazione: TIM anticipa il nuovo meccanismo

Nel futuro del settore delle di telefonia mobile e delle offerte Internet casa c’è la concreta possibilità di registrare il debutto di tariffe con indicizzazione all’inflazione. Si tratta di un meccanismo che prevederebbe l’aggiornamento automatico del canone mensile (o comunque del costo periodico di un’offerta) in base all’andamento dell’inflazione. Il primo operatore del settore a parlare apertamente di questa novità per i suoi clienti consumer e business (e quindi non solo per il mercato wholesale) è TIM. Ecco le ultime novità sulla questione:

TIM anticipa l’arrivo di offerte mobile e fisso con rimodulazione automatica in base all’indicizzazione

Il tema delle offerte indicizzate all’inflazione non è una novità nel settore delle telecomunicazioni, tanto che in alcuni Paesi è già previsto un meccanismo di questo tipo. Ad introdurre il tema sul mercato italiano è stato Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di TIM. In occasione della presentazione dei risultati finanziari del gruppo per il terzo trimestre del 2022, infatti, Labriola ha specificato: “L’inflazione e la pressione sulla base costi è comune a tutti e quindi è difficile competere sul mercato senza considerare l’indicizzazione all’inflazione“.

TIM potrebbe introdurre già entro la fine dell’anno nuove offerte con prezzi indicizzati all’inflazione per i nuovi clienti consumer e business. In futuro, inoltre, l’operatore potrebbe modificare i contratti dei già clienti per introdurre questo meccanismo. Come specificato da Labriola: “Abbiamo anche tanti clienti sulla customer base che acquistano nuovi servizi. Tutte le volte che dovremo vendere un nuovo servizio, sfrutteremo l’opportunità per cambiare le clausole del contratto senza cambiare il contratto esistente”.

Sulla questione, quindi, dovrebbero arrivare novità ben precise nel corso delle prossime settimane. Come già accaduto in passato per altre modifiche sostanziali dei meccanismi tariffari delle offerte di telefonia (come, ad esempio, il caso dei rinnovi ogni 4 settimane invece che ogni mese), altri operatori potrebbero seguire rapidamente l’esempio di TIM, sia nel settore di rete fissa che in quello di rete mobile, introducendo meccanismi analoghi.

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Come funzionerebbero le offerte indicizzate all’inflazione

OFFERTE DI TELEFONIA INDICIZZATE ALL’INFLAZIONE: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE
1. Il canone mensile si adegua all’andamento dell’inflazione
2. L’aggiornamento dei prezzi avverrebbe su base annuale
3. Il meccanismo riguarderà le offerte per nuovi clienti
4. I contratti in essere potrebbero essere rimodulati unilateralmente per introdurre l’indicizzazione
5. Il sistema andrebbe regolamentato da AGCOM

Il meccanismo di indicizzazione all’inflazione per le offerte di telefonia mobile e per le offerte di rete fissa potrebbe prevedere un aggiornamento annuale del canone mensile, proprio in base all’andamento dell’inflazione nei 12 mesi precedenti. Gli operatori che adotteranno questo tipo di meccanismo, quindi, non potranno aggiornare il canone mensile su base mensile ma dovrebbero attendere un certo periodo di tempo. Dopo un anno dall’attivazione dell’offerta, quindi, ci sarebbe un adeguamento del prezzo mensile all’indice dell’inflazione. In linea teorica, quindi, il canone mensile potrebbe anche ridursi seguendo l’andamento dell’inflazione.

In questi ultimi mesi, l’inflazione è stata un tema di grande attualità. Poche settimane fa, infatti, ISTAT ha comunicato un incremento dell’indice dei prezzi al consumo del +11,9% su base annua. Tale incremento è dovuto principalmente al costo dei beni energetici. Nell’ipotesi di una tariffa indicizzata all’inflazione attivata a novembre 2021, quindi, il meccanismo prevederebbe un aumento del canone pari al +11,9% a partire dal mese di novembre 2022. Ci sono, però, alcuni aspetti da chiarire.

Le rimodulazioni tariffarie (ovvero le modifiche unilaterali dei contratti) sono regolamentate da AGCOM che prevede modalità e tempistiche ben precise per gli adeguamenti di prezzo da parte degli operatori. In questo caso, quindi, potrebbe essere necessario andare a definire un intero quadro normativo ben preciso, per tutelare al massimo i consumatori ed andare a chiarire nei minimi dettagli come dovrebbero funzionare le offerte indicizzate.

Ricordiamo che l’indicizzazione dei prezzi nel settore delle utenze domestiche non è certo una novità. Il mercato delle offerte luce e gas, infatti, presenta tantissime offerteindicizzate“. In questo caso, l’indice di riferimento non è l’inflazione ma il costo della materia prima e, quindi, l’andamento degli indici del mercato all’ingrosso, come il PUN per la luce e il PSV o il TTF per il gas naturale. In alcuni casi, il parametro di riferimento è, invece, il prezzo definito da ARERA, l’Autorità italiana dell’energia, per il servizio di Maggior Tutela.