Nuovo DPCM Natale e spostamenti: cosa si potrà fare durante le feste

La terza ondata è proprio quello che vorremmo tutti evitare: per questo motivo, nonostante la lieve flessione della curva epidemiologica, ci saranno diversi divieti e restrizioni da rispettare anche durante le festività natalizie. Ecco quali sono le regole che entreranno in vigore dal 4 dicembre 2020 con il nuovo DPCM Natale

Nuovo DPCM Natale e spostamenti: cosa si potrà fare durante le feste

Il nuovo DPCM Natale è in arrivo: la sua entrata in vigore ufficiale è previsto per il 4 dicembre 2020 poiché il giorno precedente non avrà più validità il decreto introdotto dal 6 novembre scorso, che ha diviso l’Italia in 3 diverse zone in base alla pericolosità – maggiore o minore – dei contagi. 

Quello che ci aspetta sarà un Natale diverso dal solito, nel quale dovranno essere fatti ulteriori sacrifici se si vuole cercare di evitare a ogni costo una possibile terza ondata nelle prime settimane del 2021. 

Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, ha affermato a proposito “Ore decisive per questo DPCM, probabilmente il più lungo per durata della storia recente tra questi provvedimenti per regolare le nostre azioni. Parte il 4 dicembre, c’è un dibattito alle Camere e non è corretto anticipare le conclusioni, ma andrà sicuramente oltre l’Epifania, se un giorno dopo o una settimana dopo si stabilirà nel dibattito. 

Noi non possiamo permetterci la terza ondata perché non vogliamo che una sola persona possa morire per covid nel corso del nuovo anno. Dicembre dev’essere il mese che ci fa mettere in sicurezza il Paese senza fare un lockdown nazionale. Da qui a 15 giorni tutta Italia o gran parte d’Italia sarà gialla, pensiamo a restrizioni puntuali per il periodo delle feste che non ci fanno allentare i nostri comportamenti”. 

Le misure del nuovo DPCM di dicembre

Il DPCM di dicembre conterrà “misure chiare e rigorose per non vanificare gli sforzi fatti finora”: sono le parole pronunciate dal ministro della Salute Speranza in Senato, durante un intervento col quale è stata fatta maggiore chiarezza sulle nuove misure. 

L’Italia resterà suddivisa in 3 zone in quanto il modello ha portato a ottenere le conseguenze sperate di riduzione dei contagi, ma è possibile che nel corso dei prossimi 15 giorni l’Italia diventi quasi tutta zona gialla. 

Stando alle affermazioni di speranza per Natale e Capodanno le “limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo promosso dall’Italia nelle ultime settimane”. 

Per questo motivo gli spostamenti tra le Regioni che si trovano in zona rossa o arancione saranno vietati, mentre nei giorni 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio dovrebbe essere introdotta una limitazione negli spostamenti anche all’interno dello stesso Comune

Il decreto dovrebbe essere valido fino al 6 gennaio 2021, ma si ipotizza che potrebbe esserci un’estensione fino al 15 gennaio compreso. Le misure sotto riportate saranno rese ufficiali nel corso delle prossime ore. 

Come funzioneranno gli spostamenti tra Regioni

Per quanto riguarda gli spostamenti tra le Regioni, saranno valide le misure in vigore in relazione al colore della singola Regione, che prevedono il divieto di spostamenti all’interno del proprio Comune per le zone rosse e quello di spostarsi tra Comuni diversi per le zone arancioni.

A partire dal 19 o dal 20 dicembre potrebbe entrare in vigore il divieto totale di spostamenti tra Regioni, tranne nei casi in cui ci si sta spostando verso la propria residenza o il proprio domicilio. 

Non ci si potrà spostare, invece, nelle seconde case, a meno che queste ultime non si trovino in zona gialla. Si sta discutendo molto sulla possibilità di concedere una deroga:

  • agli anziani che vivono da soli;
  • a studenti e lavoratori fuori sede che hanno spostano la residenza, e ai loro partner. 

Ad ogni modo, la regola generale prevede che i contatti non indispensabili dovranno essere, in tutti i modi, evitati

Cosa succede a chi arriva da o va all’estero

In merito agli spostamenti da e verso uno Stato estero, potrebbe essere prevista una quarantena obbligatoria al rientro, in particolar modo per chi arriva da:

  • Belgio;
  • Francia:
  • Paesi Bassi;
  • Repubblica Ceca;
  • Spagna;
  • Regno Unito. 

Potrebbero essere inclusi ulteriori Paesi, come quelli che non hanno alcuna intenzione di chiudere gli impianti sciistici, quali la Svizzera e l’Austria. 

La suddivisione in colori

La distinzione dell’Italia in colori dovrebbe essere mantenuta in vigore, con la possibilità di cambiare zona nel caso in cui le condizioni di pericolosità dei contagi dovessero abbassarsi. 

In questo momento le Regioni sono raggruppate nel seguente modo:

  • zona gialla: Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto;
  • zona arancione: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Umbria;
  • zona rossa: Abruzzo, Campania, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

Dal 4 dicembre potrebbero passare in zona arancione Campania, Valle d’Aosta e Alto Adige. Per le altre Regioni si dovrà attendere almeno il 10 dicembre per sapere se ci saranno possibili cambiamenti. 

Il famigerato pranzo di Natale

Che ne sarà quest’anno del cenone della vigilia, che fa arrivare già sazi al lunghissimo e pesantissimo pranzo di Natale? Il Governo raccomanda di non esagerare e di fare in modo che in tavola ci siano tra le 6 e le 8 persone al massimo, tra conviventi e parenti stretti. 

Non ci saranno controlli a tappeto nelle singola abitazioni perché “in uno Stato libero e democratico è impossibile entrare nelle case e dire quante persone siedono al tavolo”

La sottosegretaria al Ministero della Salute Sandra Zampa ha affermato che “Si deve dire che non deve essere un Natale solitario, ma che le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle”. I parenti di primo grado sono, per intenderci, i figli nei confronti dei genitori. 

Pensando al lato positivo (per sdrammatizzare un po’ la serietà del momento) il sogno di non dover passare il Natale con la zia che vi sta tanto antipatica o con persone delle quali si ricorda a malapena il nome potrebbe essere, per una volta, realizzato. Così come l’indigestione che porta tutti a postare la foto del bicarbonato al termine di ogni pranzo di Natale.

Ci sarà ancora il coprifuoco?

Il coprifuoco fino alle ore 22:00 è stato una delle prime misure introdotte per limitare i contagi: in un primo momento era stato ipotizzato di spostarlo a mezzanotte o all’una la sera della vigilia di Natale e quella di Capodanno. 

Il Governo ha scelto di fare un passo indietro e il coprifuoco dovrebbe scattare a partire dalle 22: ciò significa che sarà anticipato l’orario della messa della Vigilia, tra le 18:00 e le 20:00. 

Su questo punto, Boccia ha ricordato alle Regioni e a chi, tra i membri dell’opposizione, ha approfittato di questo spunto per la solita polemichetta sterile, “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre”.

Le regole in vigore per negozi e ristoranti

Per fare in modo di ridurre gli assembramenti che caratterizzano lo shopping natalizio, è possibile che dal 4 dicembre ci sia una riapertura nei festivi e nei weekend dei centri commerciali, con la proroga dell’orario di chiusura fino alle ore 21:00. Ipotesi che non sono contemplate – si ricorda – per le Regioni che si trovano in zona rossa. 

I ristoranti, invece, resteranno molto probabilmente chiusi la sera a prescindere dal colore della Regione. Si sta valutando una possibile apertura a pranzo nelle zone arancioni, con l’obbligo di non far sedere più di 4 persone allo stesso tavolo. 

Si potrà andare a sciare?

A differenza di Stati, quali la Svizzera, che si sono dimostrati restii all’idea di chiudere gli impianti sciistici, il Governo porta avanti la linea dura su questo fronte: si sta cercando di lavorare a livello europeo per fare in modo di disincentivare o vietare la possibilità di andare a sciare durante il periodo natalizio

Di conseguenza, è molto probabile che gli impianti resteranno chiusi anche in zona gialla, sebbene siano stati diversi i Governatori che abbiano chiesto la riapertura degli impianti sciistici, dietro la garanzia di ingressi scaglionati, mascherina obbligatoria e capienza ridotta. 

Staremo a vedere quali saranno le decisioni prese dal Governo con l’ufficializzazione del DPCM Natale: considerato che le misure introdotte finora hanno portato risultati positivi, si ipotizza che non ci saranno particolari allentamenti, nella speranza che le regole siano poi rispettate da tutti.