Nuovo DPCM 6 Aprile 2020: decreto scuola e altre decisioni del Governo Conte

Nella giornata del 6 aprile 2020 sono arrivate nuove decisioni da parte del Governo Conte per affrontare l'emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese. A  partire dal "decreto scuola", che va a definire importanti misure per la conclusione dell'attuale anno scolastico con l'impossibilità di riprendere lo svolgimento delle lezioni in modo regolare, e sino ad arrivare alle nuove misure economiche per affrontare l'emergenza, il Governo ha chiarito in queste ore quelli che saranno i provvedimenti per le prossime settimane. Ecco quanto è stato rivelato con il nuovo DPCM del 6 aprile 2020. 

Nuovo DPCM 6 Aprile 2020: decreto scuola e altre decisioni del Governo Conte

Le nuove misure adottate dal Governo Conte per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Coronavirus sono state annunciate nella giornata di ieri. I nuovi provvedimenti riguardano, in particolare, la scuola e tutto il sistema di istruzione, che deve fare i conti con l’impossibilità di ritornare alla normalità nel breve periodo ma che ha l’esigenza di concludere l’attuale anno scolastico, e il tessuto economico del Paese con nuove misure di sostegno alle imprese che potranno accedere a soluzioni di credito fortemente agevolate per affrontare l’emergenza, grazie al Decreto Liquidità.

Da notare anche la sospensione di diversi pagamenti per i mesi di aprile e maggio che permetteranno ad imprese e autonomi di poter contare su liquidità extra per questi mesi d’emergenza. Per il momento, invece, non sono ancora state prolungate le restrizioni agli spostamenti attive in Italia da circa un mese ed in scadenza la prossima settimana. Nel corso dei prossimi giorni, anche sulla base dei nuovi dati sulla diffusione del contagio (i numeri sono in calo ma siamo ancora lontani dall’obiettivo zero contagi), il Governo prenderà ulteriori decisioni sulla questione e su come andrà affrontata l’emergenza a partire dal prossimo 13 aprile.

Nel frattempo, le nuove misure annunciate ieri si preparano a dare un contributo importante per il sostegno a famiglie e imprese italiane che devono fare i conti con la crisi legata all’emergenza sanitaria. Ricordiamo che il nuovo pacchetto di interventi va ad affiancarsi a tutte le agevolazioni già annunciate nei giorni scorsi come l’estensione del periodo di tolleranza per le assicurazioni, la semplificazione per richiedere la riduzione dell’affitto.

Vediamo quali sono stati i provvedimenti annunciati dal Governo Conte.

Decreto Scuola

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’atteso Decreto Scuola che racchiude una serie di provvedimenti per gestire la situazione d’emergenza attuale e concludere l’anno scolastico in corso e che attualmente continua ad andare avanti grazie alla didattica a distanza. Al momento, in attesa di ulteriori sviluppi in merito all’andamento dei contagi, vengono fissati due scenari differenti. 

Il Decreto Scuola, infatti, chiarisce quale sarà lo svolgimento della didattica per i prossimi mesi sia nel caso in cui gli studenti non torneranno a scuola per quest’anno scolastico che in caso di ripristino delle condizioni di normalità e il ritorno a scuola da parte degli anni. Come chiarito dal ministro Azzolina, non è previsto alcun 6 politico per gli studenti che però saranno ammessi all’anno successivo anche in caso di insufficiente nel primo quadrimestre. Gli studenti verranno valutati in base all’impegno dimostrato nel corso dell’anno e nella didattica a distanza.

Il decreto va a fissare la data del prossimo 18 maggio, distante più di un mese da oggi, come vero e proprio spartiacque di quello che sarà la parte finale dell’anno scolastico. Se le lezioni riprenderanno entro il 18 maggio, infatti, gli studenti avranno quattro settimane di lezione a loro disposizione con l’esame di maturità che seguirà gli schemi tradizionali (anche se con qualche differenza dovuta all’emergenza).

In questo caso, il 17 giugno verrà fissata la prova scritta di italiano mentre la seconda prova, che non avrà carattere nazionale, sarà “predisposta dalla singola commissione di esame affinché sia aderente alle attività didattiche svolte nel corso dell’anno scolastico”. Le commissioni d’esame saranno composte da professioni interni e da un presidente esterno. Sarà compito dei professioni interni scegliere l’argomento della seconda prova.

In questo scenario, il decreto Scuola prevede che la partenza delle prove orali per gli esami di maturità venga fissata a partire dalla fine di giugno, seguendo un calendario scaglionato che verrà poi deciso dai vari Istituti. Per quanto riguarda gli esami di terza media, invece, il decreto chiarisce che “è prevista l’eliminazione di una o più prove rimodulando le modalità di attribuzione del voto finale”.

Quanto detto sino ad ora prevede che l’attività didattica riprenda il prossimo 18 maggio. Se, per via dell’emergenza sanitaria, non sarà possibile tornare in classe entro tale data si seguiranno strade completamente differenti. In questo caso, non si svolgeranno esami scritti ma si passerà direttamente ad un esame orale. Maggiori dettagli sull’esame verranno poi definiti successivamente.

In questo secondo scenario, invece, non si svolgeranno gli esami di terza media. Per tutti gli alunni che hanno lacune formative, invece, sarà prevista “integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”.

Con il Decreto Scuola si registrano anche nuove assunzioni con circa 4.500 posti riservati agli insegnanti vincitori del concorso o presenti nelle Graduatorie. Queste assunzioni permetteranno di recuperare parte dei posti liberati nel corso dell’estate del 2019 con il sistema Quota 100 che ha permesso a diversi insegnanti di andare in pensione in anticipo rispetto ai tempi.

Tra i provvedimenti di sostegno alla scuola si segnala anche uno stanziamento di 85 milioni di Euro che gli istituti potranno utilizzare (per un totale di circa 70 milioni di Euro) per l’acquisto di tablet e PC per l’organizzazione della didattica a distanza fornendo quindi gli strumenti giusti agli studenti meno abbienti per l’accesso all’istruzione.

Maggiori dettagli in merito alle novità in arrivo per l’intero sistema scolastico italiano e per la conclusione dell’anno 2019-2020 verranno annunciate nel corso delle prossime settimane quando sarà più chiaro se la data del 18 maggio 2020 può essere considerata come un termine realistico per la ripresa delle attività didattiche (almeno per gli studenti che devono fare la Maturità).

Misure economiche e Decreto Liquidità

Le nuove misure approvate dal Governo Conte riguardano molto da vicino l’intero sistema economico del Paese, a partire dalle Imprese e sino ad arrivare alle famiglie. Il nuovo provvedimento annunciato ieri da Conte va a liberare circa 400 miliardi di Euro di liquidità per le imprese italiane (200 miliardi per il mercato interno e 200 miliardi per l’export) che vanno a sommarsi ai 350 milioni di Euro già stanziati con il decreto Cura Italia.

Conte stesso ha commentato il provvedimento evidenziato che “Lo Stato c’è e mette subito la sua potenza di fuoco nel motore dell’economia” Il Governo ha anche aggiunto che ci troviamo di fronte ad “un intervento senza precedenti con un’imponente mobilitazione di risorse pubbliche” per dare “una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo a superare questo momento difficile e potersi rilanciare”

Tra le principali misure fissate dal Governo c’è quella dell’agevolazione della liquidità alle imprese, sia alle realtà più piccole che a quelle più grandi e complesse. Questi interventi, che rientrano nel cosiddetto Dl Liquidità, permetteranno alle imprese di ottenere prestiti sino a 25 mila Euro con garanzia dello Stato al 100%, tassi di interesse prossimi allo zero e la possibilità di restituire le somme ottenute in 6 anni. L’erogazione di questi prestiti sarà pressoché immediata, permettendo alle piccole imprese di affrontare i problemi di liquidità in modo rapido.

Vengono poi stabili dei canali agevolati anche per l’accesso ai prestiti fino a 800 mila Euro (garantiti dallo Stato al 90%) e sino a 5 milioni di Euro (in questo caso con verifiche ulteriori da parte delle banche ma con sempre la garanzia dello Stato al 90%). In sostanza, ogni Impresa, in base alla sua grandezza e al giro d’affari, avrà modo di accedere a misure di liquidità immediata con soluzioni di prestito fortemente agevolato.

Si tratta di una soluzione che dovrebbe garantire, in brevissimo tempo, risorse fondamentali per affrontare l’emergenza.  Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha chiarito che l’erogazione dei prestiti sarà rapida, in modo da sostenere in modo concreto le aziende già nel corso di queste prime settimane dell’emergenza economica collegata all’emergenza sanitaria.

Oltre all’accesso agevolato alla liquidità (un provvedimento essenziale per la sopravvivenza nel breve periodo di moltissime imprese), arrivano anche altre misure economiche di sostegno al tessuto economico italiano. Il Governo, infatti, ha sospeso vari pagamenti fiscali e contributivi per le imprese e diverse ritenute per i lavoratori autonomi nei mesi aprile e maggio.

Con questo provvedimento, le casse dello Stato italiano rinunciano, nell’immediato, ad incassare 10 miliardi di Euro che resteranno quindi nelle tasche degli italiani e nei conti delle aziende per sostenere la ripresa economica nel corso dei prossimi mesi. Viene rinviato anche l’incasso dell’IVA.

Da segnalare anche un incremento del “golden power” che permetterà di proteggere le imprese italiane da possibili “scalate ostili” da parte di investitori esteri. Il muro protettivo sarà esteso anche ai settori “finanziario, dell’energia, dei trasporti, dell’acqua, della sicurezza alimentare, dell’agricoltura”.

A chiarire l’estensione del “golden power” ci ha pensato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, che ha dichiarato “Da questo momento, lo Stato potrà bloccare le acquisizioni di aziende espressione dell’interesse nazionale. Questo momento di difficoltà non si tradurrà in un’occasione per depredare il tessuto produttivo italiano”.