Nuova tassa sui conti correnti: tutte le novità

In questi ultimi mesi, i conti correnti dei risparmiatori stanno facendo i conti con un rapido incremento dei costi di gestione. In molti casi, le banche stanno aumentando le commissioni sulle principali operazioni e i costi di mantenimento dei conti per riequilibrare gli effetti della politica espansiva della Bce. Di fatto, ci troviamo di fronte ad una vera e propria nuova tassa sui conti correnti. All'orizzonte, inoltre, resta lo spettro di una possibile patrimoniale che potrebbe mettere a rischio i risparmi. Ecco tutte le novità.

Nuova tassa sui conti correnti: tutte le novità

Il settore bancario sta vivendo un periodo particolarmente turbolento. La politica espansiva della Bce ha portato in negativo i tassi di interesse, con l’obiettivo di favorire la crescita economica garantendo una maggiore circolazione di denaro. Le banche, per rendere sostenibile la loro attività, stanno aumentando i costi per i risparmiatori che si ritrovano a dover affrontare una vera e propria nuova tassa sui conti correnti.

All’orizzonte, inoltre, ci sono altre questioni da affrontare. Da una parte c’è il “rischio” patrimoniale, che potrebbe comportare una spesa aggiuntiva legata ad un prelievo forzoso sui propri risparmi. Dall’altra, inoltre, ci sono le scelte delle banche che stanno mettendo in atto alcuni accorgimenti per evitare l’accumulo di risparmi “fermi” sul conto, tassando la liquidità in eccesso in caso di giacenze elevate.

Conservare i soldi nel proprio conto corrente, quindi, rischia di non essere una buona scelta per il risparmio. I correntisti, infatti, devono affrontare una serie di costi di gestione in costante crescita. Ecco i dettagli:

Aumentano spese di gestione: è la nuova tassa i conti correnti

Da diversi mesi, il costo medio per la gestione di un conto corrente è in forte aumento. Molte banche stanno progressivamente abbandonando la strada dei conti a zero spese, introducendo costi di gestione e commissioni sempre più elevate per i correntisti. Mantenere un conto, quindi, diventa sempre più costoso.

Gli interventi delle banche si traducono in vari rincari. Per prima cosa, è opportuno sottolineare un aumento dei costi di mantenimento. I conti a zero spese diventano sempre più rari e molti istituti stanno aumentando il canone di mantenimento dei conti, con rincari di pochi euro al mese che contribuiscono ad aumentare la spesa per la gestione del denaro.

L’aumento del canone non è la sola “tassa” applicata ai conti. Diversi istituti hanno scelto di applicare alcune spese fisse alle principali operazioni. Il prelievo di contante è una delle operazioni che viene maggiormente tassata, con un incremento delle commissioni per singola operazione, soprattutto se effettuata presso ATM di un altro istituto o se di importo contenuto (solitamente inferiore a 100 euro).

All’orizzonte, inoltre, è previsto un possibile aumento di operazioni di prelievo con l’abbassamento del limite dei pagamenti in contanti a 999,99 euro. In aumento, mediamente, anche le commissioni per altre operazioni come i bonifici o gli assegni. Anche i pagamenti sono a rischio con un aumento delle commissioni sui vari bollettini da utilizzare per pagare, ad esempio, il bollo auto o altre tasse.

C’è un rischio patrimoniale?

Il tema della patrimoniale sui conti correnti è ciclico e, periodicamente, torna d’attualità. Lo scorso anno, un emendamento alla Manovra finanziaria ha proposto l’introduzione di un prelievo progressivo sui grandi patrimoni con l’obiettivo di ottenere maggiori risorse per contrastare la crisi economia dovuta alla pandemia.

La proposta, che non ha trovato seguito da parte delle forze politiche di maggioranza, prevedeva l’introduzione di un’aliquota progressiva per i grandi patrimoni. Per patrimoni compresi tra 500 mila euro e 1 milione di euro si prevedeva un prelievo dello 0.2%. Tale aliquota sarebbe poi cresciuta progressivamente, fino ad arrivare al 2% per patrimoni oltre i 50 milioni di euro.

Come detto, l’ipotesi di una patrimoniale come nuova tassa sui conti correnti non ha trovato seguito. In futuro, questa tassa potrebbe tornare d’attualità ma, molto probabilmente, sempre come una proposta riservata alla tassazione dei grandi patrimoni. Una patrimoniale per i piccoli risparmiatori appare quanto mai improbabile in questo momento storico.

Ricordiamo, inoltre, che le “patrimoniali”, intese come tasse legate al proprio patrimonio, sono già presenti in Italia. Tra gli esempi principali troviamo le imposte sugli immobili ed il bollo auto passando o ancora l’imposta di bollo di 34,20 euro all’anno per le persone fisiche con una giacenza media sul conto superiore a 5 mila euro.

Liquidità in eccesso: le nuove “tasse” delle banche

Il tema delle tasse sui conti correnti riguarda, in particolare, i risparmiatori con una forte liquidità in eccesso sui conti correnti. In Italia, dall’inizio della pandemia, si è registrata una forte crescita dei depositi nei conti correnti con un incremento, secondo le stime, di circa 200 miliardi di euro.

Il numero di risparmi “fermi” nei conti è in crescita e questa liquidità in eccesso rappresenta un costo per le banche. Alcuni istituti, quindi, hanno scelto di agire avviando una serie di provvedimenti mirati a “tassare” i risparmi fermi oltre una certa soglia.

I clienti, sia retail che corporate, che hanno una giacenza media elevata e che non hanno attivato soluzioni di investimento con il proprio istituto potrebbero ritrovarsi a dover fare i conti con costi extra. In questo caso, ogni banca potrà seguire delle proprie linee guida in modo da rendere sostenibile la gestione di un’elevata liquidità in eccesso.

Al momento, i primi provvedimenti applicati sono di vario tipo. In alcuni casi, si registra la possibile chiusura unilaterale del rapporto da parte della banca per i clienti con una liquidità ferma superiore ai 100.000 euro. Altri provvedimenti riguardano l’introduzione di commissioni sulla liquidità. Tali commissioni possono essere fisse o percentuali e colpiscono le giacenze superiori ad una certa soglia (100.000 mila euro o 1 milione di euro ad esempio).

Per evitare questa “tassa”, i risparmiatori dovranno fare delle scelte, puntando, ad esempio, su soluzioni di investimento a bassissimo rischio o a rischio nullo in grado di ridurre la liquidità “ferma” nel conto, evitando le commissioni aggiuntive previste. Un esempio di questa tipologia di investimento è rappresentato da un conto deposito (tutelato completamente fino a 100.000 euro) che garantisce un tasso di interesse ridotto ma sufficiente per garantire un incremento del valore del proprio patrimonio, evitando tasse extra.

I conti a zero spese

Destreggiarsi tra le tante soluzioni presenti sul mercato finanziario italiano non è semplice. Le opzioni a disposizione per chi è in cerca di un nuovo conto corrente sono molteplici e non sempre risultano essere in linea con le proprie esigenze. I piccoli risparmiatori alla ricerca di un conto senza costi e commissioni per la gestione del proprio denaro hanno la possibilità di sfruttare alcune opzioni di sicuro interesse. Consultando il comparatore di SOStariffe.it per conti a zero spese, infatti, sarà possibile individuare in pochi minuti le migliori soluzioni per aprile un conto corrente che non prevede costi aggiuntivi.

Anche se questa tipologia di conto è meno diffusa rispetto al passato, per via dei vari costi che le banche stanno affrontando, è ancora possibile trovare soluzioni di questo tipo. Per i risparmiatori con esigenze basilari, sia in termini di pagamenti che di gestione del denaro, i conti a zero spese possono rappresentare la scelta ideale per risparmiare decine di euro ogni anno. L’aumento generalizzato dei costi sui conti, infatti, colpisce in modo particolare i piccoli risparmiatori.

Vediamo alcuni esempi di conto corrente su cui puntare per minimizzare o azzerare i costi. Un primo esempio è il SelfyConto di Banca Mediolanum. Si tratta di un conto corrente con canone zero per il primo anno e con canone azzerato per i clienti under 30. Per tutti gli altri clienti, invece, c’è la possibilità di azzerare il canone sottoscrivendo un prodotto di credito o protezione o ancora se si è titolari di un patrimonio gestito da almeno 15.000 euro.

Nel conto corrente è inclusa una carta di debito gratuita con la possibilità di effettuare prelievi senza commissioni, da qualsiasi ATM, in area Euro. Per maggiori dettagli sul conto è possibile consultare il sito ufficiale dell’istituto da cui si potrà richiedere l’apertura del conto.

Un altro conto da tenere d’occhio è il Conto Widiba Start. Questo conto corrente ha canone azzerato per il primo anno. Al termine del periodo promozionale è previsto un canone trimestrale di 3 euro che può essere completamente azzerato per i clienti under 30. In alternativa, è possibile ridurre il canone, fino ad azzerare, impostando l’accredito di stipendio o pensione, con un patrimonio da almeno 25.000 euro o effettuando investimenti.

Nel conto corrente è inclusa una carta di debito con prelievo senza commissioni in Italia, per importi superiori ai 100 euro. Il conto garantisce un’operatività completa con possibilità di eseguire bonifici senza commissioni e di accedere a linee di risparmio libere e vincolate. A disposizione del cliente che sceglie Widiba ci sono la PEC e la Firma Digitale senza alcun costo aggiuntivo.

Il conto può essere richiesto direttamente online, tramite il sito ufficiale Widiba, dopo una breve procedura online.

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