Maxi-conguagli in bolletta: come comportarsi

Una nuova ondata di maxi-conguagli in bolletta è in arrivo con la fine dell'estate. A mettere in guardia i consumatori è Federcontribuenti. I ricalcoli sui consumi di luce e gas possono comportare costi extra fino a 500 Euro. Ecco come comportarsi in caso di maxi-conguagli in bolletta. 

Maxi-conguagli in bolletta: come comportarsi

Con la fine dell’estate aumenta il rischio, per i consumatori, di nuovi maxi-conguagli sulle bollette dell’energia elettrica e del gas naturale. A lanciare l’allarme è Federcontribuenti che mette in guardia gli utenti dal rischio di dover fare i conti con importi extra fino a 500 Euro. 

Il ricalcolo sui consumi di luce e gas ed il conseguente rincaro in bolletta rappresenta uno scenario concreto per i prossimi mesi. E’ diritto dei consumatori presentare reclamo e non pagare il maxi-conguaglio sui consumi non fatturati nelle precedenti bollette dell’energia.

Ricordiamo che è fondamentale controllare con attenzione tutte le voci della bolletta al fine di verificare, con esattezza, a cosa sono legati gli importi fatturati dai fornitori.

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Cos’è il ricalcolo dei consumi in bolletta

Come chiarito dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), il “ricalcolo” è una delle sezioni presenti nella bolletta dell’energia in cui vengono ricalcolati gli importi già fatturati nelle precedenti bollette. 

E’ importante sottolineare che il ricalcolo deve essere motivato, con informazioni precise inserite in fattura, e devono essere indicati, in modo chiaro, gli importi ricalcolati, l’importo a debito o a credito del cliente e il periodo a cui fa riferimento il riconteggio dei consumi.

Stando a quanto riferito da Federcontribuenti, in questi mesi si sono registrati diversi ricalcoli su bollette luce e gas di ex gestori. Per un consumatore è però quasi impossibile risalire ai parametri utilizzati per il ricalcolo dei consumi energetici e, quindi, verificare il corretto conteggio effettuato dall’oramai ex fornitore.

Cosa fare per evitare i maxi-conguagli in bolletta

Per evitare di dover pagare maxi-conguagli legati al ricalcolo dei consumi in bolletta per luce e gas è necessario seguire un iter specifico. Il primo passo da compiere per il consumatore è rappresentato dalla presentazione di un reclamo alla società che ha richiesto il conguaglio.

Tale reclamo va inviato tramite posta elettrica certificata o tramite raccomandata. L’azienda a cui è stato presentato il reclamo avrà 40 giorni di tempo per rispondere. Di norma, lo scenario più realistico è rappresentato dal rigetto del reclamo stesso. In questo caso, l’utente dovrà denunciare all’Arera il caso ed avviare la procedura di conciliazione. 

La fase di conciliazione rappresenta un tentativo per trovare un accordo tra la società che ha effettuato il ricalcolo e il consumatore. Solitamente, tale procedura dura 30 giorni. In caso di importi inferiori ai 2.500 Euro (si tratta dello scenario più frequente), il consumatore può citare in giudizio la società direttamente al giudice di pace richiedendo anche eventuali danni. 

Prescrizione “breve” sui conguagli delle bollette di luce e gas

Come prescritto dalla Legge di Bilancio 2018 e come chiarito dalla successiva delibera Arera, a partire dallo scorso 1 marzo 2018 gli utenti potranno usufruire della prescrizione “breve” e pagare soltanto gli ultimi 24 mesi fatturati.

Da notare che in caso di ritardo nella fatturazione dei conguagli riferiti ad un periodo maggiore di due anni, il consumatore è legittimato alla sospensione del pagamento dopo aver effettuato il reclamo e nel caso l’Arera abbia già avviato un procedimento nei confronti della società stessa.