Manovra prelievo conti correnti: cos'è e rischi reali

Una delle proposte che erano state previste nella Manovra finanziaria era quella relativa al prelievo forzoso sui conti correnti. In cosa dovrebbe consistere e quali sono i correntisti che potrebbero rischiare? Analizziamo la situazione sulla base dello scenario attuale. 

Manovra prelievo conti correnti: cos'è e rischi reali

In una situazione di forte instabilità finanziaria come quella che stiamo vivendo nell’ultimo anno, ci potrebbe essere davvero il prelievo forzoso sui conti correnti? Si potrebbe dunque arrivare a una nuova patrimoniale come si vocifera nell’ultimo periodo ed era stato persino avanzato come emendamento nella nuova Manovra? 

Sicuramente il coronavirus non ha fatto altro che enfatizzare una situazione economica caratterizzata già da una forte instabilità e non è un caso che si sia tornati a parlare di imposta patrimoniale sui conti correnti in un momento storico così drammatico e complicato. 

In cosa consiste, di preciso, questa particolare tipologia di imposta e quali potrebbero essere le conseguenze reali sui conti correnti? Vediamo come stanno attualmente le cose, cercando di fare un po’ di chiarezza sull’argomento. 

Come potrebbe essere la nuova patrimoniale

La proposta relativa a una nuova imposta patrimoniale mirava a inserire un’aliquota progressiva per i patrimoni di importo superiore ai 500.000 euro con percentuale “base” pari allo 0,2%. 

L’aliquota sarebbe aumentata in relazione all’ammontare del proprio patrimonio arrivando al 2% per i patrimoni con più di 50 milioni di euro e al 3% una tantum (quindi solo per il 2021) per i patrimoni con importi superiori a 1 miliardo di euro. 

La proposta sarebbe stata accompagnata anche:

  • dall’abolizione dell’IMU;
  • dall’eliminazione dell’imposta di bollo sia sui conti correnti sia sui conti deposito.

Secondo alcune stime, la nuova patrimoniale sui conti correnti avrebbe potuto portare lo Stato a incassare 18 miliardi di euro. Nonostante il tema abbia acceso ampiamente il dibattito, al momento il Governo non è intenzionato a introdurre una nuova patrimoniale

Tuttavia, se ne potrebbe tornare nuovamente a discutere in occasione della prossima Manovra finanziaria, soprattutto se il quadro economico dovesse restare invariato a causa delle protrarsi dell’emergenza sanitaria. 

Il ricorso alla patrimoniale in situazioni di estrema necessità, in effetti, non è una novità nel nostro Paese: sono state diverse le occasioni nel tempo che hanno portato i Governi che si sono succeduti a introdurre delle imposte patrimoniali.

Inoltre, ci sono già una serie di imposte patrimoniali in vigore, come le imposte sugli immobili, oppure il bollo auto, che garantisce ogni anno alle Regioni ben 7 miliardi di euro. Ci sono poi le imposte di bollo sui conti correnti, che prevedono un prelievo di 34,20 euro all’anno nel caso dei conti delle persone fisiche che abbiano una giacenza media superiore ai 5.000 euro. 

Pareri sulla patrimoniale

Il prelievo sui conti correnti come soluzione momentanea alla crisi economico-finanziaria è stato accolto da pareri contrastanti. Da un lato c’è chi lo considera un vero e proprio strumento di giustizia sociale.

Consiste, infatti, nell’applicazione di un’imposta unicamente sui conti correnti delle persone abbienti al fine di sostenere chi si trova in condizioni di grave difficoltà economica. Per questo motivo, l’emendamento che era stato presentato nella scorsa Manovra finanziaria aveva ipotizzato di intervenire sui conti correnti con importi superiori ai 500.000 euro. 

Dall’altro lato, c’è un punto di vista opposto sulla patrimoniale, nel quale l’imposta viene considerata ingiusta poiché interviene su un patrimonio che è, a monte, già tassato. Quello che si deposita sul conto corrente, infatti, non è altro che il frutto della propria attività lavorativa, sulla quale sono già previste delle imposte. 

Dopo aver delineato lo scenario attuale, si potrebbero fare delle ipotesi su ciò che potrebbe accadere nel prossimo futuro. In particolare, nel caso in cui ci dovesse essere davvero una nuova patrimoniale sui conti correnti, come ci si potrebbe difendere?

Come difendersi dal prelievo sui conti correnti

Ci sono delle mosse legali che possono essere messe in pratica per difendersi da un’eventuale patrimoniale sui conti correnti? La risposta è affermativa e non consiste nel mero prelievo di somme di denaro cospicue dal conto corrente. 

Conto deposito

Una soluzione potrebbe essere quella di diversificare i propri investimenti, per esempio scegliendo di mettere una parte dei propri risparmi su uno strumento dal quale sarebbe possibile ricavare anche degli interessi, come per esempio un conto deposito.

Si tratta di un modo per mettere i propri risparmi al sicuro e non rischiare, come può capitare invece nel caso di un investimento in azioni, e che garantirà i propri depositi fino a 100.000 euro, grazie all’esistenza del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Il conto deposito è la scelta ideale non solo per far sfruttare il proprio patrimonio grazie alla presenza di un tasso di interesse, ma anche per difendersi dall’inflazione. Per valutare quali sono i migliori conti deposito disponibili oggi, si consiglia di fare un salto sul comparatore di SOStariffe.it disponibile gratuitamente online. 

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La diversificazione degli investimenti

In alternativa, si potrà puntare su altre forme di investimento quali i titoli azionari, i titoli di Stato, oppure i beni materiali, come gli immobili, gli oggetti di un certo valore artistico, l’oro: in questo modo si alleggerirà il peso del proprio conto corrente e si potranno evitare le conseguenze insite dall’arrivo di una nuova patrimoniale. 

Consigli per i piccoli risparmiatori

Parlando, invece, dei conti correnti, abbiamo visto che uno dei costi fissi da sostenere ogni anno è quello relativo all’imposta di bollo: questa cifra si somma a tutte le altre, che siano commissioni sulle singole operazioni o costi di gestione e di mantenimento, le quali contribuiscono a far aumentare il costo totale del conto corrente. 

Per riuscire a risparmiare su alcuni dei costi fissi, si consiglia di prendere in considerazione l’attivazione di un conto corrente online, che è solitamente a zero spese o prevede comunque dei costi davvero molto irrisori. Per individuare le migliori opzioni disponibili oggi, si consiglia di dare un’occhiata alle proposte messe a confronto dal comparatore di conti correnti di SOStariffe.it, disponibile al link in basso. 

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Imposta patrimoniale e prelievo forzoso sui conti correnti: una sintesi 

Il termine patrimoniale indica un’imposta che viene calcolata sulla ricchezza posseduta: ne fanno parte i diritti catastali, l’IMU, la tassa di successione, le imposte sulle transazioni finanziarie e sul patrimonio netto. 

Non si tratta, dunque, di un’imposta che colpisce il reddito, ma il patrimonio e che può dunque essere applicata su:

  • conto corrente;
  • azioni;
  • obbligazioni;
  • titoli di Stato;
  • case;
  • negozi;
  • magazzini. 

Le ipotesi sull’introduzione di una nuova imposta patrimoniale sono legate alla forte instabilità economica che è stata acuita in modo esponenziale dall’emergenza coronavirus, la quale ha portato a un aumento vertiginoso della spesa pubblica. 

La patrimoniale diventa il mezzo per operare un’equa distribuzione della ricchezza, facendo in modo che i più ricchi possano aiutare a sostenere i ceti meno benestanti, anche se non in modo volontario (ma è così, del resto, che funzionano le imposte). 

I piccoli risparmiatori che non dispongono di somme troppo elevate sul proprio conto corrente non dovrebbero, in realtà, avere alcun timore di fronte alla nuova patrimoniale, la quale, come anticipato dovrebbe funzionare nel modo descritto nella seguente tabella. 

Aliquota prevista Importo conto corrente
0,2%  Conti correnti con più di 500.000 euro
2% Conti corrente con più di 50 milioni di euro
3% solo sul 2021 Conti correnti con più di 1 miliardo di euro

Differenza tra imposta patrimoniale e prelievo forzoso sui conti correnti

Fatta questa precisazione, ci si potrebbe anche chiedere, a livello terminologico, se esista una differenza tra la patrimoniale e il prelievo forzoso sui conti correnti. Come precisato nelle righe precedenti, l’imposta patrimoniale può essere applicata su diverse tipologie di beni mobiliari e immobiliari. 

Di conseguenza, quando ci si riferisce al prelievo forzoso sui conti correnti non si fa altro che indicare una tipologia di imposta patrimoniale che viene applicata direttamente sui conti correnti e la cui funzione non è di tipo redistributivo (come accade nel caso di altre patrimoniali), ma di fornire allo Stato, nel modo più veloce possibile, le risorse economiche necessarie a fronteggiare una crisi.