Le decisioni sulle bollette luce e gas del Governo: cosa succede a chi non riesce a pagare

In base alle ultime comunicazioni di ARERA, ci saranno bollette più economiche e due mesi di tempo in più per accedere ai bonus sociali: ecco qual è il punto della situazione relativo al pagamento delle bollette luce e gas e cosa succede agli utenti che, a causa della crisi economica in atto, non riescono a saldarle.

Le decisioni sulle bollette luce e gas del Governo: cosa succede a chi non riesce a pagare

La diminuzione dei costi delle materie prime nei mercati all’ingrosso ha portato a una riduzione delle tariffe di luce, gas e acqua nel mercato tutelato, in piena emergenza coronavirus. La conseguenza è stata il ribasso dei costi delle bollette nel secondo trimestre 2020.

In particolare, è stato stimato un risparmio del 18,3% per quanto riguarda la luce e del 13,5% per il gas: nella pratica ciò significa che dovrebbe esserci un risparmio di 184 euro in totale, nel periodo compreso fra il 1° luglio 2019 e il 30 giugno 2020. Si tratta in media di 45 euro in meno sulla luce e di 139 euro in meno sul gas.

Per gli utenti che possono beneficiare dei bonus nazionali in scadenza fra il 1° marzo e il 30 aprile 2020, ci sarà una proroga di 60 giorni, per venire incontro alle difficoltà logistiche che potrebbero riguardare la presentazione della domanda a causa del lockdown in corso. La continuità dei bonus viene garantita, con validità retroattiva, partendo dalla prima data di scadenza.

Cosa succede se non si riesce a pagare la bolletta della luce o del gas

Non pagare una bolletta entro i termini previsti rappresenta un’inadempienza di tipo contrattuale: nonostante l’emergenza sanitaria nella quale ci ritroviamo, non è stata prevista alcuna sospensione in merito ai pagamenti delle bollette di luce e gas.

Ci sono state soltanto alcune iniziative portate avanti da alcuni fornitori che hanno scelto liberamente di sospendere l’invio delle bollette per i consumatori che si trovano in condizioni di difficoltà economica. In linea generale, però, anche le famiglie meno abbienti saranno tenute a pagare le bollette, a prescindere dal contesto attuale.

Di fronte a un cliente insolvente, le società che si occupano della fornitura di luce e gas dovranno seguire un iter ben preciso. Non potranno infatti tagliare subito la fornitura ai propri clienti, ma dovranno inviare un sollecito di pagamento, dando la possibilità all’utente di potersi mettere in regola. Il sollecito non arriva subito dopo la scadenza della prima bolletta che non viene pagata, ma dopo alcuni giorni.

Se, dopo aver ricevuto il sollecito da parte del proprio fornitore, il cliente dovesse continuare a non pagare, riceverà una raccomandata nella quale sarà fissato un termine ultimo per procedere con il pagamento previsto. Tale termine è superiore a 20 giorni dal momento in cui viene emessa la raccomandata e inferiore a 15 giorni dal suo invio effettivo.

Nella raccomandata saranno anche indicati i canali di contatto e le modalità con le quali il cliente potrà pagare le bollette. In caso di mancato rispetto del termine, l’azienda invierà una comunicazione relativa all’interruzione della fornitura, che potrà comunque essere riallacciata nel momento in cui si provvederà a saldare i propri debiti. Se non si riceverà tale comunicazione, comunque, la sospensione sarà considerata illegittima.

I costi extra da pagare per pagamenti in ritardo e sospensione del servizio

La bolletta pagata in ritardo comporta il pagamento di un interesse di mora, che per i clienti del mercato tutelato è pari al tasso fissato dalla Bce, aumentato del 3,5%, mentre per i clienti del mercato libero è indicato nelle condizioni contrattuali.

Per quanto riguarda la sospensione e l’eventuale riattivazione di una fornitura, nel mercato tutelato dovrà essere pagato un contributo fisso di 26,76 euro, che può subire una riduzione del 50% nel caso di utenze gestite via web, e due contributi da 23 euro previsti per la sospensione e la successiva riattivazione.

Come ridurre i costi delle bollette di luce e gas

Gli utenti che si trovano nel mercato tutelato, hanno già ricevuto la buona notizia sull’abbattimento delle tariffe di luce e gas da parte di ARERA, ma ci sono altri strumenti ai quali si può ricorrere per risparmiare sulle bollette di luce e gas: nello specifico si tratta di valutare le offerte disponibili del mercato libero dell’energia e del gas e verificare i requisiti ISEE da possedere per avere accesso ai vari bonus sociali esistenti.

Nel primo caso, è bene fare un confronto rispetto ai prezzi della Maggior Tutela, che com’è noto subiscono una variazione ogni 3 mesi, facendo riferimento alla data del 1° aprile, e prendendo in considerazione una famiglia tipo, con un consumo anno pari a 2.700 kWh per la luce e di 1.400 Smc di gas naturale.

Chi passa dal mercato tutelato al mercato libero potrà risparmiare sulle bollette di luce e gas fino a un massimo di 268 euro in un anno, ovvero:

  • 118 euro sulla componente luce;
  • ben 150 euro sul gas.

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A conti fatti, si può risparmiare quasi il doppio in un anno nonostante anche le tariffe in Maggior Tutela abbiano subito delle riduzioni. A questo punto è lecito chiedersi: come faccio a trovare le offerte luce e gas che mi fanno effettivamente risparmiare tutti questi soldi?

La risposta è molto semplice: utilizzando il comparatore online di SOStariffe.it, che permette di inserire i propri dati di consumo per le offerte luce, per quelle gas o per le cosiddette Dual Fuel, ovvero quelle tariffe che consistono nella sottoscrizione simultanea di un’offerta luce e gas con lo stesso gestore, e che sono quelle caratterizzate di solito dalla maggiore convenienza. In seguito all’individuazione del miglior fornitore del mercato libero, la procedura di attivazione potrà essere portata a termine direttamente online.

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Cosa sono i bonus sociali e chi vi può avere accesso

I bonus sociali sono un’alternativa riservata alle famiglie meno abbienti per poter pagare meno sulle bollette di luce e gas: in pratica consistono in delle agevolazioni con le quali si ricevono sconti sulle bollette, ma devono essere rispettati alcuni requisiti di reddito legati all’ISEE.

Nello specifico, si tratta di:

  • reddito ISEE che non superi gli 8.265 euro all’anno;
  • reddito ISEE che non superi i 20.000 euro nel caso di nucleo familiare nel quale siano presenti almeno 4 figli a carico;
  • famiglie che ricevono il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza, a prescindere dall’ISEE.

I bonus sociali che si possono richiedere sono:

  • il bonus luce per disagio economico;
  • il bonus gas per disagio economico;
  • il bonus acqua per disagio economico;
  • il bonus luce per disagio fisico, che può essere sommato al bonus luce per disagio economico.

Per avviare la procedura di richiesta dei bonus, per i quali valgono i medesimi requisiti ISEE, sarà sufficiente presentarsi presso l’ufficio comunale competente oppure presso un CAF abilitato.

Per quanto riguarda, invece, il bonus per disagio fisico, lo si potrà ricevere solo in seguito a un certificato che deve essere rilasciato dalla ASL: si rivolge alle famiglie nelle quali è presente una persona che è costretta a utilizzare un apparecchiatura elettromedicale ad altro consumo, senza la quale non potrebbe mantenersi in vita.

I bonus luce, gas e acqua vengono erogati sotto forma di sconto, che viene equamente suddiviso sul numero di bollette che si ricevono nel corso dell’anno. Si tratta di una possibilità che si va ad aggiungere al risparmio che si può ottenere con le tariffe del mercato libero dell’energia e del gas naturale.

Morosità e ipotesi moratoria nazionale: cosa sapere

Al momento attuale, il blocco delle procedure di sospensione delle forniture di energia elettrica, gas e acqua per morosità è previsto fino al 13 aprile 2020, sia per le famiglie sia per le imprese. È probabile, ma non ancora ufficiale, che ci sarà un prolungamento in vista dell’estensione fino a maggio del periodo di lockdown.

La drammatica situazione che stiamo vivendo in questi giorni, in corso da un mese e mezzo ormai, ha portato alla nascita di un acceso dibattito circa la possibilità di introdurre la sospensione delle bollette a livello nazionale.

Il governo e ARERA sono al lavoro sulla questione, che appare particolarmente delicata, soprattutto per le situazioni che riguardano negozi e ristoranti chiusi, e che probabilmente saranno tra gli ultimi a poter ripartire. La proposta dell’Amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, si basa sulla valutazione di un intervento nei settore completamente immobilizzati dall’emergenza sanitaria, ma nei quali i titolari delle aziende sono comunque tenuti a rispettare i pagamenti delle bollette.