Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e Coronavirus: INPS modulo 600 euro e richiesta bonus

Nel decreto Cura Italia del 17 marzo 2020 è previsto un fondo per distribuire tramite l'INPS un'indennità di 600 euro ai lavoratori autonomi colpiti dall'emergenza Coronavirus. Anche i professionisti iscritti a casse previdenziali private potranno ottenere un bonus, che verrà però concesso tramite canali differenti. Ecco chi ha diritto al bonus 600 euro e come farne richiesta

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e Coronavirus: INPS modulo 600 euro e richiesta bonus

Il Coronavirus è certamente un’emergenza globale dal punto di vista sanitario ma anche economico. Il Ministero della Salute riporta che alle 18 del 21 marzo 2020 il numero dei contagiati in Italia è di 42.681 unità e 4.825 i deceduti. I guariti sono 6.072. L’invito è sempre quello di restare a casa e di uscire solo per vere necessità, portando con sé lautocertificazione per gli spostamenti.

Nel weekend il Governo ha approvato un nuovo decreto che prevede un’ulteriore stretta alle attività che possono rimanere aperte. I servizi essenziali, come farmacie e supermercati, sono sempre garantiti ma uffici e fabbriche non strategici sono stati costretti a chiudere. “Restano aperte solo il 35% delle attività”, ha spiegato a La Repubblica il ministro per lo Sviluppo Economico,  Stefano Patuanelli. Nello specifico, come si legge sul sito del Ministero della Salute, le attività che non saranno sospese sono:

  • Tutti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità, senza restrizioni di giorni e orari, dunque non c’è ragione di fare corse e code per gli acquisti
  • Farmacie e parafarmacie
  • Servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari
  • Tutti i servizi essenziali come i trasporti
  • Le attività accessorie e funzionali a quelle essenziali
  • Le attività produttive rilevanti per la produzione nazionale
  • Al di fuori delle attività essenziali è consentito soltanto il lavoro in modalità smart working

Bonus 600 euro: lo Stato sostiene i lavoratori autonomi colpiti dal Coronavirus

Se per i lavoratori dipendenti il problema della pandemia Covid-19 è meno sentito, ciò non vale invece per i liberi professionisti come negozianti, artigiani, partite IVA, co.co.co, lavoratori stagionali o occasionali e proprietari di piccole o grandi imprese. Dover sospendere le loro attività o la perdita di collaborazioni e commesse ha avuto forti ripercussioni economiche che molti avranno difficoltà a gestire nei mesi a venire.

L’emergenza sanitaria si sta tramutando in emergenza economica. A tutti dico lo Stato c’è, il Governo interverrà con misure straordinarie che ci permetteranno di ripartire quanto prima“, ha dichiarato questo sabato il premier Giuseppe Conte in diretta su Facebook.

Nel decreto Cura Italia del 16 marzo è stata quindi prevista una modalità di sostegno sotto forma di un bonus 600 euro una tantum per tutti i lavoratori che hanno sospeso l’attività o perso collaborazioni a causa dell’emergenza Coronavirus. Inizialmente questa sorta di indennità era prevista solo per il mese di marzo 2020 ma è probabile verrà estesa anche a quello di aprile. Ad erogare tale forma di sostegno, che non è soggetta a imposizione fiscale, sarà l’INPS.

Nel decreto sono inoltre compresi la sospensione di tutti i versamenti all’Agenzia delle Entrate legati a cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito e il blocco dei pagamenti delle utenze per i residenti in alcune specifiche zone del Paese.

Bonus 600 euro: chi ne ha diritto

L’INPS tramite un’apposita comunicazione (messaggio n. 1288 del 20 marzo 2020) ha definito le categorie di lavoratori che possono accedere al bonus 600 euro:

1. Indennità liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi

A tale indennità possono accedere:

  • I liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo di cui all’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R., iscritti alla Gestione separata dell’INPS
  • I collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS

Ai fini dell’accesso all’indennità, le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.

2. Indennità lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria

A tale indennità possono accedere i lavoratori iscritti alle seguenti gestioni:

  • Artigiani
  • Commercianti
  • Coltivatori diretti, coloni e mezzadri

Ai fini dell’accesso all’indennità le predette categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata Inps.

3. Indennità lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali

A tale indennità possono accedere i lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020 (in circolare valuteremo l’opportunità di fare riferimento alle attività dei lavoratori impiegati in settori del turismo e stabilimenti balneari).

Ai fini dell’accesso all’indennità i predetti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

4. Indennità lavoratori agricoli

A tale indennità possono accedere gli operai agricoli a tempo determinato e le altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali purché:

  • Possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente
  • Non siano titolari di pensione

5. Indennità lavoratori dello spettacolo

A tale indennità possono accedere i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo, che abbiano i seguenti requisiti:

  • Almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo
  • Che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro

Detti lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

L’INPS nella sua nota sottolinea come le indennità sopra descritte non sono tra loro cumulabili e non sono riconosciute a chi riceve il reddito di cittadinanza.

Per coloro che sono invece iscritti a casse previdenziali private, è previsto una forma di indennità differente a seconda della professione svolta. Tali soggetti rientrano nel Fondo per il reddito di ultima istanza (art. 44 del D.L. n. 18/2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17 marzo 2020) da circa 300 milioni di euro. L’indennità spetta quindi ai lavoratori autonomi iscritti alle casse professionali private solo nel caso in cui non abbiano superato un reddito di 10.000 euro l’anno precedente e non abbiano avuto accesso a:

  • Moratoria sui mutui bancari e i leasing
  • Credito d’imposta sui canoni di locazione dell’immobile adibito a studio professionale
  • Indennità di 600 euro per il mese di marzo
  • Bonus fiscali per donazioni in denaro fatte per finanziare interventi sociali finalizzati al contenimento dell’infezione da Covid-19

Bonus 600 euro: come richiederlo

Coloro che hanno diritto al bonus 600 euro potranno farne richiesta per via telematica direttamente sul sito dell’INPS. “Le domande saranno rese disponibili, – si legge sul portale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – entro la fine del corrente mese di marzo, dopo l’adeguamento delle procedure informatiche“.

Al momento quindi non è ancora possibile scaricare, compilare e inviare il modulo per l’indennità ma dovrebbe trattarsi di una questione di solo qualche giorno. Non appena ci saranno novità, provvederemo ad informarvi immediatamente quando il modulo sarà accessibile.