Imposta di bollo 2020: chi la pagherà e chi no

Tra le tante imposte con cui devono fare i conti i contribuenti e le aziende italiane troviamo anche l'imposta di bollo. Si tratta di un balzello che colpisce tutti gli intestatari di un conto corrente, a prescindere dai movimenti e dalle operazioni effettuate. Il pagamento dell'imposta di bollo coinvolge, quindi, un elevatissimo numero di correntisti ma, è importante sottolineare, sono presenti delle esenzioni che permettono di non pagare l'imposta. Ecco, quindi, chi deve pagare e chi non deve pagare l'imposta di bollo 2020. 

Imposta di bollo 2020: chi la pagherà e chi no

L’imposta di bollo è una delle tante imposte che colpisce i contribuenti italiani. Si tratta di una tassa caratterizzata da un importo fisso che va corrisposta dai titolari di un conto corrente. Come previsto dalla normativa vigente, risalente all’oramai lontanissimo 1972, l’imposta di bollo va pagata da chi ha un conto corrente, a prescindere dall’utilizzo e dai movimenti registrati sul conto stesso.

Fortunatamente, non tutti i correntisti sono obbligati al pagamento dell’imposta di bollo. La normativa, infatti, presenta precise esenzioni che consentono ad alcune categorie di utenti di non dover corrispondere l’imposta di bollo 2020, andando così ad alleggerire i costi di gestione del proprio conto corrente.

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Imposta di bollo 2020: chi non deve pagare la tassa

L’imposta di bollo 2020 deve essere pagata da tutti i titolari di un conto corrente. Si tratta di un balzello che va corrisposto sia dalle persone fisiche che dalle aziende (in questo secondo caso, l’importo da pagare cambia). Di fatto, si dovrà pagare un costo fisso annuale per il solo fatto di avere un conto corrente con del denaro depositato, a prescindere dai movimenti e dall’utilizzo del conto stesso.

Tutti i titolari di un conto corrente sono, quindi, obbligati a corrispondere l’imposta di bollo. La normativa vigente prevede, in ogni caso, alcune eccezioni andando a specificare precise categorie di utenti che non dovranno effettuare il pagamento. Ecco chi non deve pagare l’imposta di bollo 2020:

  • l’imposta non va pagata se il conto corrente di riferimento presenta una giacenza media inferiore ai 5.000 Euro; in sostanza, se il conto ha una giacenza inferiore alla soglia indicata dalla normativa, automaticamente scatta l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo
  • non è previsto il pagamento dell’imposta di bollo per il “conto base”, il conto corrente base gratuito per pensionati e lavoratori con reddito basso
  • sono esentati dal pagamento dell’imposta di bollo i conti correnti delle pubbliche amministrazioni; non devono pagare l’imposta di bollo tutti gli enti senza scopo di lucro a carattere associativo costituiti da piccole e medie imprese

Imposta di bollo: importo diverso per persone fisiche e aziende

L’effettivo importo dell’imposta di bollo dipende esclusivamente dalle caratteristiche del titolare del conto corrente. La normativa prevede un importo per le persone fisiche ed un importo per le aziende. Non ci sono altri fattori che intervengono sul calcolo dell’importo dell’imposta di bollo che risulterà, quindi, uguale per tutti gli individui titolari di un conto corrente e che non rientrano nei casi in cui è prevista l’esenzione dal pagamento di questa imposta.

L’imposta di bollo, infatti, è una tassa patrimoniale di importo fisso che non prende in considerazione la giacenza del conto, il reddito del titolare o altri parametri economici e finanziari. L’imposta di bollo va pagata ogni anno. Per tutti i conti correnti (con la sola eccezione dei casi in cui è prevista l’esenzione da parte della normativa vigente) il costo è lo stesso:

  • per le persone fisiche l’importo dell’imposta di bollo vale 32,20 Euro all’anno
  • per le aziende l’importo dell’imposta di bollo vale 100 Euro all’anno

Da notare, inoltre, che se un determinato cliente è titolare di più di un conto corrente sarà necessario corrispondere l’imposta di bollo per ciascun conto, al netto della possibilità di sfruttare l’esenzione prevista per il rispetto dei limiti sulla giacenza media del conto stesso.

E’ importante sottolineare che è presente un’imposta di bollo anche sul conto deposito, un particolare tipo di conto utilizzabile per far fruttare i propri risparmi sfruttando un tasso di interesse particolarmente vantaggioso. Per quanto riguarda il conto deposito, a differenza di quanto avviene con il conto corrente, l’importo dell’imposta è di tipo proporzionale e dipende dalle giacenze del conto.

In particolare, l’imposta di bollo è pari allo 0,2% (ovvero il 2 per mille) della somma depositata. Non ci sono limiti di valore dell’imposta per quanto riguarda le persone fisiche mentre per le aziende viene fissato un tetto massimo pari a 14 mila Euro. Da notare, inoltre, che l’imposta di bollo per un conto deposito si in modo proporzionale al periodo di vigenza del deposito.

Ad esempio, se un determinato conto deposito, caratterizzato da una rendicontazione annuale al 31 dicembre, è stato aperto per sei mesi dell’anno (dal mese di luglio ad esempio), l’imposta di bollo applicata al conto stesso sarà pari alla metà di quanto dovuto se il conto fosse stato attivo per tutto l’anno.

In sostanza, il valore del deposito va moltiplicato per 0.002 e per il rapporto tra il numero di giorni in cui il conto è stato aperto ed il numero di giorni dell’anno di riferimento dell’imposta (365 o 366).

Quando e come si paga l’imposta di bollo 2020

Per il pagamento dell’imposta di bollo ci sono delle meccaniche automatiche ben definite che permettono di semplificare al massimo la procedura di pagamento. Tale imposta, infatti, viene applicata al momento dell’emissione dell’estratto conto o del rendiconto.

L’importo applicato è relativo al periodo rendicontato, anche in caso di apertura o chiusura del conto stesso nel corso dell’anno. Nei casi non cui non c’è un rendiconto nell’anno, l’imposta di bollo viene applicata al 31 dicembre di ciascun anno in modo da semplificare ulteriormente le tempistiche.