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I tempi di caricamento delle pagine web in Italia secondo Akamai

Akamai ha pubblicato il rapporto sullo Stato di Internet relativo al secondo trimestre del 2015. Lo studio include le misurazioni dei tempi di caricamento delle pagine web sperimentati dagli utenti di servizi di accesso a Internet a banda larga da postazione fissa e da mobile. Le misurazioni sono effettuate tramite il Real User Monitoring (RUM). 

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I tempi di caricamento delle pagine web in Italia si attestano in media a 2717 ms (millisecondi) su banda larga fissa e a 2976 ms su banda larga mobile, stando ai dati forniti da Akamai nel rapporto sullo Stato di Internet relativo al secondo trimestre del 2015.

In Italia, pertanto, chi dispone di un servizio di accesso a Internet a banda larga da postazione fissa, impiega in media 2,72 secondi per caricare una pagina web. Si sale a 2,98 secondi se la connessione si realizza attraverso una soluzione di Internet Mobile.

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Sono due le principali metodologie utilizzate da Akamai nell’ambito della funzionalità proprietaria Real User Monitoring (RUM), sviluppata per misurare i tempi di caricamento delle pagine web e valutare le prestazioni sperimentate dagli utenti: Navigation Timing API (Application Programming Interface) e Web Episodes.

Entrambe le soluzioni permettono di raccogliere informazioni sui tempi di caricamento delle pagine web. Utilizzare la Navigation Timing API è preferibile, ma non tutti i browser la supportano, evidenzia Akamai.

Apple ne ha introdotto il supporto in Safari 8.0 su OS X e in iOS 9, mentre Google in Android 4.0 e Microsoft in Internet Explorer 9. I tempi mostrati nella tabella di cui sotto sono stati misurati attraverso la Navigation Timing API e pertanto non includono i dati prodotti dai browser che non supportano la funzionalità, precisa Akamai.

Può sorprendere che i tempi medi di caricamento delle pagine web più bassi siano stati registrati in Iran con riferimento alla banda larga fissa e in Laos con riferimento alla banda larga mobile. Le misurazioni effettuate non riflettono in via diretta le velocità di connessioni delle reti e sono influenzate da altri fattori, quali il peso e la composizione medi delle pagine.

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Proprio in materia di velocità di connessione, Akamai informa che quella media globale è aumentata del 3,5% a 5,1 Mbps. «Il trimestre ha visto sette Paesi europei nella lista dei primi 10: Svezia, Svizzera, Paesi Bassi, Norvegia, Lettonia, Finlandia e Repubblica Ceca rispettivamente nelle posizione dalla quarta alla decima», aggiunge la società.

L’Italia è in 54esima posizione a livello mondiale e 23esima a livello EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), con una velocità media di connessione pari a 6,4 Mbps, in crescita di 4,1 punti percentuali su base trimestrale e del 12% su base annua.

Per quanto riguarda la velocità media di picco, nel trimestre in oggetto quella globale è cresciuta del 12% e si è attestata sui 32,5 Mbps. In Italia, invece, il valore si è fermato a 30,2 Mbps, e a livello EMEA il Belpaese ha perso una posizione.

Le buone notizie, per l’Italia, vengono dal tasso di adozione della banda larga con velocità superiore ai 4 Mbps e inferiore ai 10 Mbps, ove su base annua si è registrato un aumento del 13%. In crescita anche il tasso di adozione della banda larga con velocità superiore ai 10 Mbps e inferiore ai 15 Mbps, ma non si è andati oltre l’8,7%.

Italia, Turchia e Sud Africa – evidenzia Akamai – sono gli unici Paesi EMEA a non aver registrato tassi di adozione della banda larga >10 Mbps superiori al 10%. Ancora peggio sul fronte delle connessioni 15 Mbps, con l’Italia ferma al 3% di tasso di penetrazione e ultima in Europa.

Infine, con riferimento alla banda larga >15 Mbps, nonostante un aumento su base annua del 17%, l’Italia ha registrato soltanto il 3% delle connessioni con velocità superiori ai 15 Mbps.