Guida INAIL fase 2: le indicazioni per aziende su mascherine, distanza e smartworking

La "fase 2" sta per iniziare. Il Governo sta lavorando al nuovo decreto che andrà a definire i nuovi provvedimenti che daranno il via ufficiale, probabilmente a partire dal prossimo 4 maggio, alla fase 2 dell'emergenza sanitaria legata all'epidemia di Coronavirus. Con l'inizio della fase 2 arriverà la ripresa delle attività produttive e commerciali "non essenziali" e milioni di lavoratori torneranno ad una parziale normalità dopo settimane di quarantena. Ecco la guida INAIL per la fase 2 con le indicazioni per le aziende su mascherine, distanza di sicurezza  e smartworking.

Guida INAIL fase 2: le indicazioni per aziende su mascherine, distanza e smartworking

Con la ripresa delle attività produttive e commerciali sempre più vicina, in queste ore arriva la nuova guida INAIL per la fase 2 che va ad offrire precise indicazioni ad aziende e lavoratori in merito alle modalità di svolgimento delle attività per le prossime settimane in cui dovremo convivere con il virus. In attesa dell’arrivo dei nuovi provvedimenti da parte del Governo, la guida INAIL va ad offrire importanti informazioni sulle modalità di gestione della fase 2.

INAIL, infatti, chiarisce alcuni dettagli molto importanti sull’utilizzo delle mascherine durante le attività lavorative e sulle modalità da seguire per il mantenimento della distanza di sicurezza, elementi essenziali per evitare il contagio sul posto di lavoro. Da segnalare anche indicazioni in merito allo smartworking, attività che continuerà a dover essere incentivata il più possibile, ed a trasferte di lavoro e trasporti, aspetti centrali per la vita lavorativa nei prossimi mesi.

Il documento tecnico diffuso oggi da INAIL, per fornire indicazioni sulle misure di contenimento e prevenzione sui luoghi di lavoro nel corso della fase 2, è stato approvato dal Comitato Tecnico Scientifico, attualmente attivo presso la Protezione Civile, e rappresenta quindi un punto di riferimento per aziende e lavoratori per la ripresa delle attività.

Segnaliamo che il documento tecnico integrale è disponibile per il download dal sito INAIL in formato PDF. Oltre alle linee guida da seguire per la fase 2, il documento include una serie di tabelle per valutare il fattore di rischio per i lavoratori in base al codice ATECO delle attività ed altre informazioni di tipo tecnico-statistico che potranno tornare utili in fase di preparazione della ripresa lavorativa in ambito aziendale.

Ricordiamo che la fase 2 dovrebbe partire il 4 maggio e che il Governo dovrebbe rilasciare le prime informazioni sulla ripresa delle attività produttive e commerciali già nel corso dei prossimi giorni, in modo da dare tutto il tempo alle aziende di adeguarsi alle normative.

Le misure organizzative da seguire per la fase 2

Uno dei punti principali della guida INAIL riguarda la gestione degli spazi di lavoro che dovranno essere “rimodulati nell’ottica del distanziamento sociale compatibilmente con la natura dei processi produttivi“. Per i lavoratori che non necessitano di particolari strumenti o attrezzature per lo svolgimento dell’attività, INAIL consiglia di creare nuovi spazi di lavoro andando ad utilizzare uffici inutilizzati, sale riuioni etc.

Negli ambienti che prevedono la presenza contemporanea di più lavoratori, invece, si consiglia “il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro e l’introduzione di barriere separatorie” per ridurre al minimo i rischi di contagio. Per quanto riguarda gli spazi comuni (servizi igienici, spogliatoi, punti di ristoro) è necessaria una ventilazione continua degli ambienti oltre ad una turnazione degli accessi e la necessità di minimizzare il tempo di permanenza.

La guida INAIL evidenzia anche la necessità di un’attenta gestione dell’entrate e delle uscite dei lavoratori che dovranno seguire orari scaglionati e, dove possibile, prevedere accessi dedicati per l’entrata e l’uscita. All’interno dell’azienda vanno minimizzati gli spostamenti mentre per le riunioni andrà privilegiato il collegamento a distanza. Le riunioni che dovranno svolgersi “dal vivo” dovranno seguire le linee guide legate al distanziamento sociale e dovranno minimizzare il numero di partecipanti.

In linea generale, le aziende dovranno adottare soluzioni organizzative per l’articolazione dell’orario di lavoro con orari differenti tra gli addetti con l’obiettivo di favorire il distanziamento sociale, cercando sempre di ridurre al minimo il numero di presenze contemporanea all’interno di un determinato luogo di lavoro.

Resta valido il ricorso allo smart working come soluzione alternativa (e decisamente più sicura) per lo svolgimento delle attività lavorative quotidiane. La guida INAIL chiarisce che tali modalità di lavoro utilizzate nella fase 1 vanno richiamate anche nella fase 2 “soprattutto per le attività di supporto gestionale/amministrativo”. Permettendo di effettuare la propria attività lavorativa anche “a distanza”, lo smart working, dove possibile, dovrà continuare ad essere utilizzato come punto di riferimento per quanto riguarda le misure di prevenzione del contagio.

Prevenzione e protezione

La guida INAIL si concentra anche sulle misure di prevenzione e protezione che le aziende dovranno mettere in pratica per poter svolgere la normale attività lavorativa in tutta sicurezza. L’obiettivo è quello di privilegiare le misure di prevenzione primaria a partire dalle attività di informazione e formazione. 

Tali attività devono essere contestualizzate e adattate allo specifico ambito lavorativo in modo da consentire a tutti i lavoratori di poter “comprendere puntualmente ed esattamente le modalità del rischio”. Le principali fonti istituzionali a cui fare riferimento sono:

  • Ministero della Salute  Istituto Superiore di Sanità (ISS)
  • Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL)
  • Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
  • Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)

Sarà necessario poi seguire precise misure igieniche e di sanificazione degli ambienti di lavoro. Le aziende dovranno mettere a disposizione dei lavoratori sia materiale informativo che “idonei mezzi detergenti per una raccomandata frequente pulizia delle mani”. Va garantita, inoltre, una pulizia giornaliera di locali, ambienti e postazioni di lavoro e, possibilmente, alla ripresa delle attività anche una sanificazione completa.

Per quanto riguarda l’utilizzo di mascherine ed altri dispositivi di protezione individuali (DPI) per le vie respiratorio, inoltre, viene indicata la necessità di mappare le attività. Per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni c’è la necessità di utilizzare una mascherina chirurgica. Per ogni singola realtà aziendale va effettuata una valutazione dei rischi per la determinazione di specifici DPI da utilizzare.

INAIL definisce essenziale “evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa (commuting), con particolare riferimento all’utilizzo del trasporto pubblico”. Sarà necessario definire adeguati piani per la mobilità, informando i lavoratori dei rischi e prendendo misure specifiche anti-contagio con l’adozione anche durante gli spostamenti delle mascherine. E’ possibile considerare anche una forma di incentivo del trasporto privato per questa particolare fase d’emergenza.

Per tutte le aziende dove non è già presente un medico competente, in via straordinaria va valutata la  la nomina di un medico competente ad hoc per tutto il periodo dell’emergenza oppure “soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali pubbliche”. INAIL indica come il medico competente andrà a rivestire un ruolo centrale nella fase 2 soprattutto in relazione alla possibilità di identificare “soggetti suscettibili” e per la valutazione del “reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2″.

Vanno considerate misure di “sorveglianza sanitaria eccezionale” da effettuare su lavoratori con almeno 55 anni e sui soggetti che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in una situazione potenziale di rischio. In caso di assenza di una copertura immunitaria adeguata (utilizzando test sierologici di accertata validità) ci sarà la possibilità di esprimere un giudizio di “inidoneità temporanea” o limitazioni dell’idoneità al fine di tutelare al massimo la salute di tutti i lavoratori.

Prevenzione focolai

Uno degli elementi più importanti della fase 2, che di fatto rappresenta un’importante fase di transizione verso il ritorno alla normalità, è rappresentata dalle misure di prevenzione da mettere in atto per contrastare l’attivazione di focolai epidemici. Le normative di sicurezza da seguire per la gestione della fase 2 mirano a tutelare la salute di ogni singolo lavoratore, permettendo la ripresa delle attività ed evitare la diffusione del contagio.

In ambito aziendale, vanno rafforzare il più possibile le misure di igiene e vanno attuati controlli della temperatura corporea dei lavoratori prima dell’accesso al luogo di lavoro. In caso di temperatura superiore ai 37.5°C, inoltre, non dovrà essere consentito l’accesso ai luoghi di lavoro comuni e i soggetti individuati andranno isolati e forniti di mascherina.

Resta confermata la necessità di non recarsi al Pronto Soccorso o alle infermerie aziendali. I lavoratori che potrebbero aver contratto il virus dovranno contattare nel più breve tempo possibile il medico curante e seguire le indicazioni fornite, andando nel caso ad attivare la procedura per le dovute verifiche e il monitoraggio della salute del lavoratore stesso.

INAIL chiarisce l’importanza di seguire il protocollo nel caso in cui un lavoratore presenti sintomi di infezione respiratoria. In questi casi, sarà necessario procedere immediatamente all’isolamento del lavoratore e si dovranno avvisare le autorità sanitarie competenti e i vari numeri d’emergenza Covid-19. Per tutti i lavoratori, in particolare nelle aree più colpite dall’epidemia, è consigliato avviare, alla ripresa, misure aggiuntive come l’esecuzione del tampone, in particolare nelle attività produttive in cui l’indice di prossimità è particolarmente elevato.