La richiesta di registrazione di Google Fi
Diciamolo: nessuno può essere davvero sorpreso dal fatto che Google, forse rivaleggiata solo da Amazon in quanto a pervasività, prima o poi si affacciasse al settore della telefonia mobile anche in Europa. Per ora non ci sono notizie certe, ma c’è stata la richiesta da parte dell’azienda di registrare nel Vecchio continente il marchio Google Fi, l’operatore virtuale di Mountain View già presente in USA.
Un passo preliminare e obbligatorio, certo, e al quale non è detto che seguano gli accordi necessari con i diversi operatori mobili locali per poter effettivamente offrire il servizio ai clienti. Non a breve termine, almeno. Ma che l’interesse da parte di Google ci sia non è un mistero, e sarà interessante vedere come questo si tradurrà dal punto di vista delle dinamiche di prezzo, in Italia già rivoluzionate quest’anno dall’arrivo di Iliad.
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Che cos’è Google Fi e quanto costa
Ma quanto costerebbe Google Fi in Italia? I piani di telefonia mobile negli USA – dove, bisogna ricordarlo, il Wi-Fi libero è assai più capillare – sono molto, molto più cari dei nostri: la proposta di Google in patria infatti prevede una base di 20 dollari al mese per chiamate e messaggi illimitati, più 10 dollari per ogni GB di dati consumato (dopo 6 GB il traffico è illimitato grazie alla Bill Protection).
Tariffe totalmente fuori mercato per i nostri standard, ma che negli Stati Uniti sono considerate concorrenziali, e che in Europa verrebbero sicuramente ritoccate di molto verso il basso.
Google Fi è attivo dal 2015 e usa le reti 4G di T-Mobile, Sprint e US Cellular in qualità di operatore virtuale; in più offre più di 2 milioni di hotspot Wi-Fi in più di 170 Paesi. È molto probabile che un ingresso sul nostro mercato porterebbe anche a bundle e pacchetti speciali con gli smartphone Google Pixel, con l’azienda che potrebbe accettare di limare il più possibile i suoi profitti per quanto riguarda il piano mobile per poi rifarsi sull’acquisto dei tantissimi servizi a marchio Google, da Google Drive a Google Music e così via. Staremo a vedere.