Che cosa sono i nuovi PEPP
I fondi pensione europei, ovvero i PEPP – Pan-european personal pension – sono una nuova tipologia di prodotti pensionisti individuali proposti dalla Commissione Ue, uguali per tutti i Paesi dell’unione e con l’obiettivo di incentivare i lavoratori che non hanno un fondo negoziale a creare schemi pensionistici individuali, con l’obiettivo della creazione di un mercato unico previdenziale con lo stesso trattamento fiscale in tutta l’Unione Europea.
Secondo il presidente della Covip Mario Padula, con questi nuovi strumenti «ci saranno più alternative e in generale una maggiore offerta di mercato delle forme pensionistiche individuali, il cosiddetto terzo pilastro. I PEPP potranno aumentare la concorrenza in questo settore, e questa non può che essere una buona notizia».
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Come funzioneranno i PEPP
Parola d’ordine: semplicità. Questi strumenti, nelle intenzioni della Commissione, dovranno essere standardizzati e di facile gestione, in modo che i consumatori non abbiano problemi per sceglierli. Avranno quindi poche opzioni di investimento, con informazione semplificata al massimo; gli iscritti potranno paragonare offerte diverse e poi cambiare emittente ogni cinque anni, un po’ come i nostrani Pip. Secondo quanto anticipato, i nuovi PEPP dovrebbero arrivare entro un anno, comportando da parte delle autorità nazionali una serie di aggiustamenti per quanto riguarda la regolamentazione.
I vantaggi
I principali vantaggi dei nuovi PEPP sono la facilità del trasferimento da un Paese all’altro, l’elevato livello di protezione (in caso di default viene assicurato almeno il recupero del capitale iniziale) e l’avere un mercato di riferimento di scala continentale. Si tratta quindi di una soluzione perfetta per il cittadino europeo, compresi disoccupati, imprenditori e autonomi che non hanno un piano di previdenza e soldi da investire sul proprio conto corrente.
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Per fornire i PEPP sarà necesario essere autorizzati dall’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA), e verranno offerte diverse opzioni per i pagamenti alla fine della durata di vita dei prodotti.
Le agevolazioni fiscali
Per quanto riguarda la tassazione dei PEPP, le raccomandazioni della Commissione invitano a riservare a questi strumenti il medesimo trattamento degli analoghi prodotti nazionali (come appunto i Pip, da noi). Saranno comunque necessari degli sforzi di armonizzazione sul piano fiscale, visto che la tassazione della previdenza complementare ha diverse regole a seconda del Paese: in Italia per esempio è basata sul modello ETT, che non tassa i contributi, ma le rendite e le prestazioni, mentre altrove c’è ancora il modello EET.