Fine roaming Europa: forse si rimanda

La fine del roaming in Europa sembra essere più lontana del previsto. In queste ore, infatti, sono emersi nuovi dettagli sulla questione che potrebbero comportare lo spostamento di un anno della fine del roaming in Europa. Vediamo, di seguito, tutte le novità apparse in rete in queste ore in merito a questa delicata situazione.

Fine roaming Europa: forse si rimanda

La fine del roaming in Europa dovrebbe avvenire il prossimo 15 di giugno. Tra le nuove linee guida diffuse dall’Authority europea Berec però emergono nuove informazioni che si traducono in notizie tutt’altro che positive per gli utenti.

Gli operatori di telefonia mobile, infatti, potranno ottenere una deroga di 12 mesi, a partire dalla data di fine roaming del 15 di giugno. Stando a quanto definisce l’ente, gli operatori saranno chiamati a motivare alle autorità preposte (in Italia l’Agcom) la richiesta di deroga di 12 mesi per la fine del roaming in Europa. 
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Come sottolineato da Antonio Nicita, commissario dell’Agcom, a La Repubblica: “Gli operatori devono motivare questa richiesta con ragioni di non sostenibilità economica e spetta a noi decidere se accordare o no la deroga“. Secondo le linee guida del Berec, la proroga di 12 mesi per la sospensione del roaming in Europa dovrebbe servire agli operatori di telefonia di rivedere il modello di costi al fine di adeguarsi alla normativa. 

Fine roaming in Europa: ci sono delle eccezioni

Tra le linee guida pubblicate dal Berec in queste ore fanno la loro comparsa anche delle eccezioni che mettono a rischio, ulteriormente, la fine del roaming in Europa. Se, durante un periodo di quattro mesi, l’utente utilizzerà la propria SIM all’estero più che in patria perderà il diritto al roaming gratuito.

In questi casi, infatti, gli operatori potranno applicare un sovrapprezzo ai servizi erogati. Tale sovrapprezzo si tradurrà in un costo di 19 centesimi al minuto per ogni chiamata, 20 centesimi per ogni MB di traffico dati internet mobile e 6 centesimi per ogni SMS inviato. 
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Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet mobile all’estero, gli operatori potranno applicare delle limitazioni all’effettivo quantitativo di GB che l’utente potrà usare al di fuori dei confini nazionali.  Secondo le linee guida del Berec, con un pacchetto di 20 Euro mensili con chiamate illimitate e 7 GB di traffico dati sarà possibile utilizzare all’estero sino ad un massimo di 5.19 GB senza incorrere in sovrapprezzi. Si tratta di un aspetto interessante della questione che però andrà, gioco forza, regolamentato al fine di tutelare al massimo i diritti degli utenti che dovranno essere informati, con precisione, in merito a limitazioni sui GB a disposizione all’estero.

Il roaming gratuito in Europa porta con sé anche alcuni rischi. Secondo Innocenzo Genna, vice presidente dell’associazione europea Mvno (operatori mobili virtuali), i piccoli operatori di telefonia potrebbero sparire dal mercato a causa dei prezzi all’ingrosso del roaming troppo elevati. Il rischio, quindi, è rappresentato da una progressiva riduzione della concorrenza.

Da notare, inoltre, che gli operatori principali potrebbero non adeguarsi alla nuova normativa in tempi utili. A conti fatti, infatti, ad alcune aziende potrebbe convenire non adeguarsi subito. Secondo Antonio Nicita di AgcomLa nostra normativa limita molto le sanzioni che possiamo dare agli operatori che violano le regole del roaming o della neutralità della rete” Per ridurre al minimo questi rischi sarà necessario un intervento, rapido, da parte del Governo e del Parlamento.