ENI a Expo per il Green River Project

Sulla scia del tema principale e fulcro dell’Expo, ovvero la sostenibilità e la valorizzazione delle politiche sociali volte ad aiutare popoli in difficoltà anche attraverso una rieducazione economica, ENI lancia Green River Project. L’iniziativa, partita nel 1987 ha come scopo quello di aiutare la Nigeria a sfruttare le proprie materie prime in maniera consapevole applicando la politica del "Dual Flag".

ENI a Expo per il Green River Project

Il tema principale dell’EXPO 2015 a Milano è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, ovvero un approccio più sostenibile e l’applicazione, anche attraverso le nuove tecnologie, di politiche di supporto a paesi con un’economia e una cultura del benessere svantaggiata.

In questo senso l’alimentazione e la produzione economica con materie prime del territorio sono altamente incoraggiate.

Sulla scia di questo topic, ENI ha deciso di partecipare all’iniziativa parlando di uno dei progetti più importanti finora realizzati in questo settore, il Green River Project.

In cosa consiste il Green River Project

Durante un incontro a Casa Corriere, il senatore Alfredo Mantica e Lapo Pistelli, SVP Stakeholder Relations for Business Development Support di Eni, hanno presentato il Green River Project raccontando di che cosa si tratta e i risultati raggiunti finora.

Nel 1987, ENI ha deciso, insieme alla consociata nigeriana NAOC, di realizzare un progetto di sostenibilità agricola e sviluppo economico in quattro paesi della Nigeria: Imo, Delta, Rivers e Bayelsa.

Per aiutare la popolazione a creare una propria economia, vengono continuamente avviati corsi di formazione che se inizialmente riguardavano solo il settore agricolo, oggi abbracciano anche altri settori e mirano a rivalutare la figura femminile passando attraverso progetti di microcredito.

I risultati raggiunti

In oltre 25 anni di lavoro, oggi si possono contare più di 35mila agricoltori inseriti nel programma Green River Project. Ben 120 comunità con una partecipazione totale di circa 500mila persone.

La distribuzione del materiale necessario alla produzione è seguita dal far acquisire competenze per il mantenimento con l’appoggio di istituzioni locali, spesso di università, associazioni e organizzazioni non governative.

ENI, secondo la politica del “dual flag”, sceglie di collaborare attivamente con le imprese locali unendo le proprie conoscenze a quelle della società in cui decide di portare sostegno.

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Dual flag significa infatti che su ogni impianto o villaggio coinvolto nel Green River Project sventolano sempre sia la bandiera di eni che quella del Paese che ospita il progetto.