La proroga nella Legge di Bilancio
Chi ha intenzione di effettuare lavori per migliorare il risparmio energetico della propria casa può stare tranquillo: il Ddl della Legge di Bilancio 2019 contiene infatti, come ormai è prassi, la proroga della detrazione fiscale sulle spese sostenute per i lavori di risparmio energetico, il cosiddetto «ecobonus». I beneficiari non sono soltanto i privati cittadini, ma anche i titolari di reddito d’impresa che siano proprietari di un immobile oggetto di interventi finalizzati a migliorare il risparmio energetico.
A seconda del tipo di intervento, il contribuente può beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50% o al 65%. Non solo: lo sconto può arrivare anche fino all’85% qualora gli interventi riguardino, oltre alla riqualificazione energetica, i lavori di sismabonus per la riduzione del rischio sismico degli edifici, mentre per i lavori effettuati su parti comuni condominiali (senza la riduzione del rischio sismico) l’importo della detrazione Irpef sarà tra il 70% e il 75%.
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L’ammontare delle detrazioni
Per quanto riguarda le modalità di detrazione, l’ecobonus è uno sconto che viene diviso in dieci rate uguali. La misura ha come oggetto una serie di interventi ben precisi che, soprattutto quando abbinati a un’offerta luce o gas conveniente, permettono di risparmiare grosse cifre in bolletta e quindi di recuperare in fretta quanto investito, oltre naturalmente a ridurre le emissioni e quindi a fare la propria parte per proteggere l’ambiente che ci circonda.
Più precisamente hanno diritto alle detrazioni per l’ecobonus:
- Al 50%: interventi come la sostituzione di finestre comprensive di infissi, delle schermature solari, di caldaie a biomassa e di caldaie a condensazione ad efficienza più bassa, ecc.
- Al 65%: interventi come l’installazione di caldaie a condensazione ad alta efficienza, di collettori solari per la produzione di acqua calda, di sistemi di building automation e gli interventi di coibentazione, ecc.
Ci sono diverse soglie per gli interventi (30.000 euro, 60.000 euro, 100.000 euro), e tutto quanto viene speso in eccesso è escluso dalla detrazione, ma il Ministero dello Sviluppo Economico ha in lavorazione un apposito decreto che dovrebbe cambiare questi tetti massimi, ritoccandoli verso l’alto.