In una nota del 12 ottobre, ENI ha dichiarato di essersi aggiudicata due blocchi esplorativi in Egitto, vincendo una gara internazionale nell’ambito dell’EGAS 2015.
I partners di ENI
ENI diventa operatore del blocco North El Hammad, di cui acquisisce il 37,5%, in compartecipazione con BP che detiene il 37,5% e Total col 25%.
Inoltre, partecipa col 50% al blocco North Ras El insieme a BP, che ha il restante 50% e il ruolo di operatore.
I due blocchi esplorativi
I due blocchi sono collocati vicino al Delta del Nilo, in una zona già battuta da ENI per la presenza di infrastrutture e campi. Le aree occupate sono molto vaste:
- North El Hammad si estende per 1389 chilometri quadrati, e si trova esattamente a sudovest di El Temsah;
- North Ras El Esh copre 1927 chilometri quadrati a ovest dell’area di Baltim.
La presenza di ENI in Egitto
ENI ha da poco acquisito altri due blocchi in Egitto, Karawan e North Leil, e questa nuova aggiudicazione consolida ulteriormente la sua presenza, in un paese dalle grandi potenzialità, in cui la società italiana opera nel settore dell’energia dal 1954.
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Il bacino di Zohr
Tutto ciò ha una connotazione ancora più forte grazie alle recente scoperta, da parte di ENI, del bacino di Zohr in Egitto.
Zohr è attualmente considerato il più vasto giacimento di gas del Mediterraneo, e potrebbe cambiare i futuri scenari del settore energia, migliorare le offerte gas e favorire un rilancio economico dell’Egitto di portata storica.
Stiamo parlando, infatti, di una produzione di gas con cifre da capogiro: tra i 70 e gli 80 milioni di metri cubi al giorno, ovvero tra I 30 e i 35 miliardi di metri cubi all’anno.
Si stima che Zhor potrebbe soddisfare la richiesta interna egiziana, ma anche creare interessanti opportunità per l’Italia e la Spagna, dando vita a nuove offerte e tariffe promozionali nel settore gas.
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