DPCM Lombardia 3 novembre: la regione probabile zona rossa

Con il nuovo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 3 novembre si registra un nuovo passo verso il lockdown con l'obiettivo di contenere la crescita dei contagi da COVID-19. Il provvedimento divide le regioni italiane in aree sulla base dei diversi livelli di rischio. La Lombardia, regione con il maggior numero di contagi in Italia in questo momento, sarà considerata zona rossa. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

DPCM Lombardia 3 novembre: la regione probabile zona rossa

Il nuovo DPCM suddivide l’Italia in tre aree. Alcune regioni saranno considerate come zone rosse e dovranno sottostare a provvedimenti molto restrittivi. Spetterà al Ministro della Salute, Roberto Speranza, tramite un’apposita ordinanza stabilire le regioni che verranno considerate “zona rossa”. La decisione si baserà sull’analisi di svariati parametri, come indicato anche dal Comitato Tecnico Scientifico.

In attesa dell’ufficialità, è praticamente certo che con il nuovo DPCM la Lombardia diventi zona rossa. Su tutto il territorio lombardo verranno applicate una serie di misure restrittive con l’obiettivo di contenere, il più possibile, la crescita dei contagi nel corso delle prossime settimane. Il nuovo DPCM entrerà in vigore da giovedì 5 novembre e resterà valido almeno sino al successivo 3 dicembre. Nel corso delle prossime ore arriveranno tutti gli aggiornamenti ufficiali sul DPCM e l’elenco completo delle regioni che saranno considerate come zona rossa.

Zona rossa in Lombardia: cosa cambia con il nuovo DPCM

Dal 5 novembre, in Lombardia ed in tutte le altre regioni che verranno considerate come zone rosse, verranno applicate delle misure restrittive con l’obiettivo di contenere i contagi da COVID-19. Le restrizioni seguiranno, in parte, quanto avvenuto nel corso del primo lockdown dello scorso mese di marzo.

Ci sarà un blocco degli spostamenti, sia in entrata che in uscita dai territori ed anche all’interno dello stesso territorio lombardo. Sarà possibile muoversi esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute e per lo svolgimento della didattica in presenza in tutti i casi in cui è permessa (sarà consentito accompagnare i figli a scuola e riportarli a casa).

Per la gestione degli spostamenti, inoltre, è previsto il ritorno dell’autocertificazione. Nel corso delle prossime ore, il Ministero degli Interni dovrebbe rilasciare un nuovo modulo di autocertificazione che i cittadini potranno utilizzare per giustificare i propri spostamenti, nel rispetto della normativa stabilita dal nuovo DPCM in vigore dal 5 novembre. Per quanto riguarda le scuole, c’è il ritorno alla didattica a distanza che coinvolgerà le scuole superiori, di ogni ordine e grado, e le classi di seconda e terza media. 

Con il nuovo DPCM è in arrivo una stretta notevole sulle attività commerciali. La bozza del decreto, infatti, sottolinea che: “sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività”. Da notare anche la chiusura di tutti i mercati con la sola eccezione della vendita di generi alimentari.

Per quanto riguarda i servizi di ristorazione, invece, è prevista una sospensione completa delle attività per tutti gli esercizi (ristoranti, pizzerie, pub, gelaterie, bar, pasticcerie). Nel rispetto delle norme igienico sanitarie correnti, resta possibile la consegna a domicilio e l’asporto (sino alle 22, quando scatterà il coprifuoco) con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Con la zona rossa, inoltre, vengono chiusi anche le attività che forniscono servizi per la persona come i centri estetici mentre restano aperti i barbieri e i parrucchieri. Sospese tutte le attività dei centri sportivi. E’ possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione. Le attività sportive sono consentite solo all’aperto e in forma individuale.