Dopo quanto arriva una multa?

Ricevere una multa a casa non è piacevole. Dopo quanto tempo dalla sanzione arriva la notifica? Quando è possibile contestarla? A chi si può fare ricorso? E se non si può far nulla, quanto tempo si ha per pagare una multa senza incorrere in una mora?

multa sul parabrezza di un'auto
Tempistiche di ricezione di una multa

Dopo quanto arriva una multa? Questa è una delle domande che ci si pone spesso quando si pensa di aver compiuto una violazione alle norme del Codice della Strada, come quella di guidare senza assicurazione auto. In tutti i casi in cui le Forze dell'Ordine che attestano la violazione non hanno la possibilità di effettuare la contestazione immediata della stessa, è facile chiedersi quando arriverà la multa.

Per esempio, può capitare di superare (anche di poco) il limite di velocità lungo un preciso tratto di strada per poi accorgersi, solo in un secondo momento, della presenza di un autovelox. 

Un altro esempio tipico di una multa che arriverà a distanza di giorni è rappresentato dal passaggio con il semaforo rosso o ancora dall'entrata in una Zona a Traffico Limitato senza la giusta autorizzazione.

Le ragioni della mancata contestazione immediata

Quando si riceve una multa, per esempio quella relativa al parcheggio in un’area vietata o senza aver pagato il relativo biglietto, le Forze dell’Ordine che la emettono devono indicare le ragioni per le quali l’hanno rilasciata. 

Allo stesso modo, quando si riceve un verbale relativo a una violazione che è stata commessa in un momento passato rispetto a quello in cui si verifica la sua ricezione, dovranno essere indicate obbligatoriamente le ragioni che hanno impedito all'organo accertatore della sanzione stessa di procedere con la contestazione immediata.

Qualora tale indicazione dovesse essere assente, il verbale risulterà incompleto e ci si ritroverà nella situazione di poter contestare la multa perché mancherebbero elementi che dovrebbero invece essere presenti in modo non opzionale.

Riduzione del 30% ogni 5 giorni

Per andare incontro agli automobilisti, che potrebbero anche aver commesso una violazione per mera distrazione, sono previste delle riduzioni nel caso in cui si pagasse la multa ricevuta entro pochi giorni.

In particolare, ai sensi della Legge 98 del 2003, si avrà accesso a:

  • una riduzione pari al 30% dell’importo della sanzione nel caso in cui quest’ultima venisse pagata entro 5 giorni dalla notifica;
  • una riduzione inferiore nel caso in cui il pagamento avvenisse entro 60 giorni dalla notifica.

Facciamo un esempio: una multa per guida con l’utilizzo di un telefono cellulare avrebbe un costo in misura ridotta pari a 162 euro, ma se la si paga entro cinque giorni dalla notifica, si otterrebbe una riduzione del 30%, quindi l’importo da pagare sarebbe di 113,4 euro.

Qualora la multa dovesse essere pagata oltre i 60 giorni di tempo non solo la sanzione sarà raddoppiata, ma si dovrebbero pagare anche le spese di notifica, che si aggirano intorno ai 15 euro.

Morale della favola: a meno che non si abbia modo di dimostrare di aver ricevuto una multa ingiustamente, si consiglia di pagarla il prima possibile in modo tale da avere accesso alle riduzioni fissate dalla Legge.

La multa deve arrivare entro i 90 giorni

La normativa vigente prevede che una multa vada inviata entro 90 giorni dall'accertamento della violazione che ha generato la sanzione stessa. Il limite dei 90 giorni riguarda, quindi, il periodo di tempo che passa dall'infrazione stessa alla notifica a casa del relativo verbale.

Il giorno da tenere presente, per quanto riguarda l'eventuale annullamento, è quello di invio della raccomandata relativa alla contravvenzione. Di fatto, quindi, l'automobilista può ricevere tale raccomandata anche successivamente al 90° giorno.

Il giorno della violazione non si conta ai fini del calcolo dei 90 giorni, mentre i giorni festivi rientrano nel calcolo. Da notare, inoltre, che se il termine dei 90 giorni cade in un giorno festivo, il limite viene spostato al giorno successivo.

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La controversia sul limite dei 90 giorni

È importante sottolineare che il limite dei 90 giorni viene spesso interpretato in modo differente dai Comuni, con non poche polemiche, che non fanno partire tale limite nel giorno effettivo in cui è avvenuta l'infrazione.

In alcuni casi, infatti, i 90 giorni vengono fatti partire dal giorno in cui l'organo accertatore, per esempio la Polizia Municipale, visiona le prove fotografiche dell'autovelox al fine di individuare l'infrazione e far scattare la contravvenzione.

Su questo punto sono intervenute le Sezioni Unite con un chiarimento in base al quale è stato decretato che la multa deve essere spedita entro 90 giorni di tempo dalla data in cui è stata rilevata una determinata infrazione.

I 90 giorni di tempo fanno riferimento al momento in cui il verbale viene consegnato all’ufficio postale e non al giorno in cui viene ricevuto effettivamente dal suo contravventore: se le Poste ricevono la multa l’89° giorno, ma la notifica arriva all’automobilista soltanto il 95°, la contravvenzione sarà comunque nei termini.

Se, invece, la multa viene inviata tramite un messo comunale, in questo caso dovrà essere consegnata nel rispetto di 90 giorni esatti. Questo limite, in ogni caso, è fondamentale per tutti gli automobilisti e motociclisti.

Se i 90 giorni vengono sforati, infatti, chi ha ricevuto la multa avrà la possibilità di richiederne l'annullamento presentando un ricorso al Giudice di Pace oppure al Prefetto, in base alle modalità previste dalla normativa.

Come presentare ricorso per annullare una multa arrivata in ritardo

Per richiedere l'annullamento di una multa arrivata in ritardo è possibile seguire tre strade differenti, ognuna delle quali ha il medesimo obiettivo: quello di dimostrare l’illegittimità della contravvenzione. In caso di omessa impugnazione la multa diventerà definitiva e non si avrà più possibilità di contestarla.

Per evitare di dover pagare una multa illegittima, dunque, si potrà in primo luogo rivolgersi direttamente alle Forze dell’Ordine che hanno redatto il verbale, alle quali si potrà presentare un’istanza di autotutela e chiedere l’annullamento dell’atto in via bonaria.

In questo caso non esiste alcun obbligo di risposta da parte di chi ha emesso la multa, ragion per cui se si vogliono far valere i propri diritti si potrà scegliere di fare ricorso:

  • al Giudice di pace;
  • al Prefetto.

Il ricorso al Giudice di pace

Si può presentare il ricorso al Giudice di pace entro 30 giorni dalla ricezione della multa, pagando il contributo unificato di 43 euro. In questo caso, non sarà necessaria la presenza di un avvocato.

Il ricorso potrà, infatti, essere presentato in autonomia, rivolgendosi dal vivo alla Cancelleria del Tribunale, oppure inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno: l’importante è farlo nel rispetto dei tempi stabiliti dalla Legge.

Qualora si dovesse perdere il ricorso, la multa sarebbe confermata e l’automobilista sarebbe obbligato a pagarla, senza riduzione alcuna.

Il ricorso al Prefetto

In alternativa, è possibile presentare ricorso al Prefetto. In questo caso, si avrebbero 60 giorni di tempo per poter presentare la domanda di annullamento: non ci saranno costi da sostenere e non sarà necessario l’intervento di un legale.

In questa evenienza:

  • se il ricorso viene inviato tramite la Polizia, il Prefetto sarà tenuto a rispondere entro 180 giorni;
  • se viene inviato direttamente al Prefetto, quest’ultimo avrà a sua disposizione 210 giorni;
  • se non si dovesse ricevere alcuna risposta, il ricorso si considererebbe accolto in base alla regola del silenzio-assenso.

A questo proposito, è bene ribadire che se la domanda venisse respinta, l'importo della sanzione sarebbe raddoppiato. Si tratta, quindi, di una soluzione da seguire solo se si ha la certezza che i tempi di consegna garantiscano l'annullamento della sanzione.

Come verificare se c'è una multa a proprio carico

In tutte quelle situazioni in cui si pensa di aver preso una multa la cui contestazione immediata non poteva avvenire, per esempio per via del superamento dei limiti di velocità registrato dall'autovelox, è possibile verificare se c'è una multa a proprio carico.

Tale verifica può avvenire in modo molto semplice e ben prima della scadenza del periodo di 90 giorni, termine ultimo per la ricezione della sanzione. Per verificare se c'è una multa in arrivo è possibile rivolgersi all'ente accertatore di riferimento che potrebbe aver rilevato la violazione, come la Polizia Municipale.

Tale richiesta può avvenire tramite comunicazione scritta, indicando tutti i propri dati personali, oppure direttamente di persona, fornendo tutte le informazioni necessarie alla verifica. L'autorità a cui ci si rivolge dovrà rispondere, nel minor tempo possibile, alla richiesta dell'automobilista che, quindi, avrà la possibilità di sapere in anticipo se dovrà effettivamente pagare una multa.

Ad ogni modo, il pagamento della sanzione potrà avvenire solo dopo l'effettiva notifica della contravvenzione. Non sarà, quindi, possibile procedere immediatamente con il pagamento, ma sarà necessario attendere la notifica.

In caso di multa già notificata e pendente, si può ricorrere anche a internet per una verifica. Basta collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate per controllare se ci sono debiti a proprio carico. In caso di esito positivo, è possibile consultare anche la data di presunta notifica. Inoltre, si possono seguire le indicazioni date dal sito pure su come saldare quanto dovuto.

di Redazione SOSTariffe.it

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