Decreto anti rincari luce e gas: come interverrà lo Stato

Il Governo italiano è già intervenuto per contrastare i rincari sulle bollette luce e gas che ci sono stati nell’ultimo trimestre del 2021, in cui abbiamo assistito all’incremento dei prezzi della materia prima gas e luce. Quali sono le ipotesi che si prospettano per i aumenti previsti nel mese di gennaio? Ci sarà un decreto per riuscire a smorzarli? Vediamo di seguito quali sono gli scenari che potrebbero concretizzarsi.

Decreto anti rincari luce e gas: come interverrà lo Stato

ARERA parla chiaro: il 2022 si aprirà con nuovi rincari sulle bollette di luce e gas, che potrebbero avere conseguenze molto negative sui consumatori se il Governo non interverrà con un Decreto anti rincari.

Il suo presidente, Stefano Besseghini, ha ricordato alla Commissione Attività produttive della Camera quello che è stato fatto nei mesi scorsi. In particolare, ci sono stati due interventi molto importanti, il primo a fine luglio 2021 e il secondo nell’ultimo trimestre dell’anno.

A luglio, con il Dl 73 del 2021 (convertito con la legge 106/21), sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro per finanziare la riduzione della componente Asos (ovvero la voce che in bolletta serve principalmente a finanziare lo sviluppo delle rinnovabili) per il terzo trimestre 2021.

Grazie anche all’intervento di ARERA sugli oneri restanti (componente Arim), si è riusciti a ridurre l’aumento della bolletta della luce, ipotizzato al 20%, al 9,9%. A fine settembre ci sono state nuove contromisure, che hanno permesso di allentare nuovamente la stangata dei prezzi luce e gas.

Il nuovo intervento è costato al Governo 3,5 miliardi di euro, i quali hanno reso possibile:

  • un respiro momentaneo sulle conseguenze dei rincari luce e gas per ben 29 milioni di famiglie e per più di 6 milioni di utenze non domestiche;
  • il rafforzamento dei bonus sociali luce e gas già in vigore.

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Aumenti luce e gas 2022: qual è la situazione attuale

In merito alla situazione attuale dei prezzi luce e gas, per il quale sono stati stimati aumenti anche fino al 50% a gennaio 2022, ARERA non è così ottimista. Ha infatti dichiarato che «I prezzi dell’energia elettrica in Europa, e in Italia in particolare seguono i corsi del mercato del gas naturale (e di quello di permessi di emissione) che costituisce la fonte degli impianti di produzione marginali».

Nella pratica, anche se si è registrato un leggero ribasso rispetto ai massimi delle scorse settimane, i prezzi medi delle quotazioni sono attorno ai 170 euro per megawattora per tutto il periodo invernale; sono previsti degli abbassamenti intorno ai 110 euro per megawattora a partire dal mese di aprile 2022».

ARERA ha anche stimato quelli che saranno gli incrementi effettivi per il primo quadrimestre 2022, ribadendo che «un ulteriore, potenzialmente significativo, aumento dei prezzi per i servizi di tutela (le attuali quotazioni del gas naturale per il primo trimestre 2022 sono molto superiori a quelle utilizzate lo scorso aggiornamento), che determinerebbe criticità simili a quelle affrontate per il quarto trimestre 2021».

Cosa significa in altri termini? Che se non ci saranno nuovi interventi sostanziali da parte del Governo non sarà possibile superare questo momento con facilità, soprattutto nei casi dei nuclei familiari che si ritrovano nelle peggiori condizioni di disagio economico.

Cosa ha intenzione di fare il Governo?

Alla luce di quanto detto, si può ben intuire quanto l’intervento del Governo sia più che indispensabile, soprattutto in questa fase così delicata, di passaggio al nuovo anno, in cui si decidono i fondi per le varie necessità.

Un primo passo è stato rappresentato dal fondo inserito nell’ultima legge di Bilancio, nel quale sono stati spostati 2 miliardi di euro. Tuttavia, secondo le stime di ARERA, tale cifra potrebbe rivelarsi irrisoria rispetto a quanto stimato per Asos e Arim. Solo per la prima componente, per esempio, sono stati stimati 10 miliardi di euro per il 2022.

Quali sono le ipotetiche soluzioni? Sicuramente, si potrà agire di nuovo puntando sulla cancellazione dell’IVA e su una parte delle accise che compongono le bollette finali di luce e gas.

Dalle ultime notizie sull’attività dell’esecutivo per la gestione dell’impatto dei rincari sui cittadini e imprese, emergono i dati seguenti:

  • sono 3,8 i miliardi previsti dalla legge di Bilancio;
  • c’è la reale possibilità che vengano aggiunti altri 3 miliardi con un decreto anti rincari luce e gas ad hoc, con il quale si procederà con la momentanea eliminazione dell’IVA o con la riduzione di una parte delle accise.

A questo proposito, si ricorda che le voci che compongono la bolletta della luce sono 4 ovvero:

  1. componente energia, che corrisponde a circa il 60% del totale;
  2. spese per il trasporto e la gestione del contatore, che ammontano al 18% del totale;
  3. oneri di sistema, che corrispondono al 10%;
  4. imposte, che ricoprono il restante 10%.

Le ipotesi più rosee sugli aumenti previsti in riferimento al periodo compreso tra gennaio e marzo 2022, e che saranno comunicate alla fine del 2021, si aggirano:

  • tra il 20 e il 25% per la luce;
  • tra il 35 e il 40% per il gas naturale.

Calcolatrice alla mano, si tratta di 800 euro in più a famiglia, dei quali:

  • 136 saranno previsti sulla componente luce;
  • 679 euro sul gas, per il quale sono stati stimati i rincari più pesanti.

Nella pratica, considerato che gli aumenti luce e gas hanno già contrassegnato buona parte del 2021, si tratterebbe del sesto rincaro consecutivo, calcolato su base trimestrale.

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Il Ministero della Transizione ecologica sta dunque studiando quali siano le misure più adeguate per contrastare il salasso e sostenere, in modo particolare, le fasce più deboli della popolazione. Tra le ipotesi in ballo, c’è anche la creazione di un fondo statale di garanzia che permetta alle aziende di rateizzare bollette per un periodo molto lungo.

Draghi sarebbe favorevole, per esempio, a un consorzio europeo per lo stoccaggio del gas. Il Premier lo reputa una cosa molto positiva per non farsi trovare impreparati rispetto a picchi dell’energia che non hanno solo conseguenze sull’economia, ma anche sulla distribuzione, sulla diseguaglianza. L’aumento dei prezzi dell’energia in Italia è problema di tutti.

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Risparmia con le offerte luce e gas del mercato libero

La conclusione di quanto detto finora è che:

  • se il Governo interverrà con un decreto anti rincari luce e gas, i loro aumenti a gennaio 2022 dovrebbero essere, rispettivamente, pari al 15% e al 35%;
  • se non ci saranno interventi repentini, invece, la luce aumenterà del 25%, mentre i rincari sul gas saranno addirittura pari al 50%.

Una delle strategie di lungo periodo che si può adottare, il prima possibile, per contrastare gli aumenti, consiste nell’individuare la promozione più conveniente tra quelle disponibili nel mercato libero dell’energia e del gas naturale.

SOStariffe.it presenta, nella sezione dedicata alle promozioni luce e gas, due diversi comparatori, con il quale effettuare delle simulazioni e trovare la promozione luce e gas più ecomica, ovvero:

  • il comparatore di offerte luce;
  • il comparatore di offerte gas.

Per individuare le migliori soluzione del momento, ci saranno due strade. La prima consiste nell’inserire quelli che sono i propri dati reali di consumo. La seconda, invece, consiste nell’utilizzare i filtri presenti all’interno del comparatore, grazie ai quali si potrà conoscere a quanto ammonta il risparmio effettivo al quale si potrà andare incontro.

Per le offerte luce si potranno inserire dati quali il numero di componenti del proprio nucleo familiare e i principali elettrodomestici dai quali derivano i consumi.

Per le offerte gas, sarà possibile potrà indicare:

  • il numero dei componenti del proprio nucleo familiare;
  • la grandezza della propria abitazione, in metri quadri;
  • gli utilizzi che si fa del gas in casa, quali riscaldamento, acqua calda, cottura.

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Nel valutare una nuova promozione, si consiglia di puntare su un’offerta di tipo Dual Fuel con prezzo bloccato, che tradotto vuol dire scegliere una promozione il cui prezzo non aumenterà per un determinato periodo di tempo con lo stesso fornitore.