Cosa si potrà fare dal 4 maggio: uscire dal proprio comune e riaperture annunciate da Conte

Si avvicina l'inizio della "Fase 2" dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus in Italia. Questa settimana il premier Conte annuncerà i nuovi provvedimenti mirati al contenimento dell'epidemia e, soprattutto, le novità in arrivo dal 4 maggio per le famiglie e le imprese italiane per quanto riguara spostamenti, ripresa delle attività produttive e commerciali e, più in generale, l'allentamento delle misure restrittive. Non sarà un "liberi tutti" in quanto la ripresa sarà graduale e non sarà possibile tornare subito alla normalità. Ecco cosa si potrà fare dal 4 maggio. 

Cosa si potrà fare dal 4 maggio: uscire dal proprio comune e riaperture annunciate da Conte

Il calo dei contagi e, soprattutto, della pressione sulle strutture sanitarie registrato in queste ultime settimane consentirà al Governo di allentare le misure restrittive mirate al contenimento della diffusione del Coronavirus in Italia. A partire dal 4 maggio (gli attuali provvedimenti terminano il 3 maggio), infatti, verranno adottate nuove misure che offriranno agli italiani maggiore libertà rispetto a quanto registrato in queste ultime settimane.

Cosa si può fare dal 4 maggio: ripresa attività e novità sugli spostamenti

In particolare, in programma c’è la ripresa delle attività produttive e commerciali ferme dallo scorso mese di marzo. Tale ripresa sarà graduale e coinvolgerà solo alcuni settori (almeno inizialmente) con l’obiettivo di garantire la possibilità di ricominciare con le attività di sempre a tantissime imprese e a tantissimi lavoratori. Il Governo sta lavorando ad un calendario ben preciso che andrà ad indicare chi potrà ricominciare subito e chi, invece, continuerà ad essere fermo. Novità in arrivo anche per gli spostamenti, con maggiori possibilità di movimento per gli italiani, la possibilità di fare passeggiate e attività motorie.

Le prime bozze del prossimo decreto confermano che la “fase 2” riguarderà tutta Italia anche se resteranno delle limitazioni più marcate nelle aree in cui il virus è ancora molto presente. Saranno fatte delle valutazioni caso per caso, sulla base dei dati scientifici a disposizione, per individuare le soluzioni migliori per minimizzare i rischi per la salute dei cittadini e garantire contestualmente un nuovo passo verso il ritorno alla normalità.

Con un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale, il premier Conte ha confermato che non ci sarà un’apertura totale: “È fin troppo facile dire ‘apriamo tuttò. Ma i buoni propositi vanno tradotti nella realtà, nella realtà del nostro Paese, tenendo conto di tutte le nostre potenzialità, ma anche dei limiti attuali che ben conosciamo. Abbiamo gruppi di esperti che stanno lavorando al nostro fianco giorno e notte. In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza.”

Conte ha confermato che il nuovo piano sarà comunicato agli italiani entro la fine della settimana. Il premier, inoltre, ha chiarito che, al momento, si prevede di applicare i nuovi provvedimenti a partire dal prossimo 4 maggio. Maggiori dettagli “ufficiali” verranno diffusi, quindi, nel corso dei prossimi giorni. Nel frattempo, sono già diversi i punti su cui ci sono conferme concrete in merito a quelle che saranno le decisioni dell’esecutivo. Dalla ripresa delle attività produttive e commerciali agli spostamenti, infatti, le nuove misure del Governo dovrebbero a breve avviare la fase 2.

Ripresa delle attività produttive e commerciali

Uno degli aspetti più importanti e attesi del prossimo decreto governativo è rappresentato dalla ripresa delle attività produttive e commerciali, ferme oramai dall’inizio del mese di marzo. Molte aziende, sia piccole che grandi, stanno attraversando una fase di crisi profonda e i provvedimenti del Governo, come la cassa integrazione in deroga oppure l’accesso agevolato ai finanziamenti con il Decreto Liquidità, hanno solo limitato le difficoltà.

Il Governo non ha ancora diffuso una lista completa delle attività che ripartiranno dal 4 maggio. Si tratterà di un processo graduale ed articolato che permetterà alle imprese italiane di tornare a lavorare nel rispetto delle norme di sicurezza per garantire la salute dei lavoratori e limitare il più possibile la diffusione del Coronavirus in Italia. Nei luoghi di lavoro, sia negli uffici che nelle industrie, si dovranno rispettare alcune norme ben precise con il distanziamento sociale e l’obbligo di evitare assembramenti che resteranno un punto di riferimento delle attività.

Alcuni settori di attività commerciali continueranno ad essere fermi e registreranno un’apertura graduale nel corso delle prossime settimane, sempre nel rispetto di rigide norme mirate al contenimento della diffusione del virus. Al momento, il Governo sta valutando quali attività riprendere e quali, invece, continuare a tenere ferme a partire dal prossimo 4 maggio. Conte ha confermato che entro la fine di questa settimana ci sarà un testo definitivo del prossimo decreto.

La fase 2 dal 4 maggio: le novità dal Governo

Vediamo alcuni punti chiave di quelle che saranno le novità che il Governo annuncerà in vista della “fase 2” al via dal 4 maggio:

  • in linea generale, sarà prevista una riapertura delle aziende che dovranno presentare un modulo di autocertificazione in cui confermare il rispetto di un pacchetto di norme di sicurezza (sanificazione degli ambienti, dispositivi di protezione per i dipendenti etc.); le aziende dovranno garantire turni diversificati e continuare a privilegiare lo smart working (probabilmente ci saranno incentivi in tal senso)
  • per negozi e supermercati con locali caratterizzati da una metratura ridotta (meno di 40 metri quadrati) ci saranno delle limitazioni sia al numero di dipendenti che al numero di clienti; gli esercizi più grandi dovranno avere percorsi differenziati tra entrata e uscita e dovranno continuare a fornire gel disinfettante ai clienti e garantire due pulizie giornaliere; resterà l’obbligo di indossare mascherina e guanti per i dipendenti
  • sono allo studio misure per modificare gli orari di lavoro in modo da evitare che nelle stesse fasce orarie un gran numero di lavoratori possa riversarsi in strada
  • per quanto riguarda i trasporti pubblici resteranno delle limitazioni, con un numero massimo di passeggeri e il mantenimento della distanza di sicurezza; dove possibile, potrebbe essere aumentato il numero di corse per minimizzare il numero di passeggeri su ciascun mezzo; dovrebbero inoltre essere sospese le zone a traffico limitato per garantire maggiore semplicità negli spostamenti in auto
  • per quanto riguarda gli spostamenti, ci saranno maggiori libertà di movimento, probabilmente con la possibilità di spostarsi anche da un comune all’altro in base alle necessità; potrebbero riaprire i parchi pubblici anche se dovrebbero restare delle limitazioni per i soggetti più a rischio come gli anziani; in linea generale, le passeggiate e l’attività motoria saranno consentite ma continueranno ad essere vietati gli assembramenti

Sulla limitazione degli spostamenti, inoltre, dovrebbero essere eliminati (o ampliati) i limiti legati alla distanza da casa. Come chiarito dal viceministro della Salute, Pieparpaolo Sileri, nei giorni scorsi “dobbiamo dare maggiore libertà di movimento ai cittadini e la soluzione possibile è tiene conto anche del senso di responsabilità delle persone”. Sarà possibile, quindi, allenarsi e fare attività motoria fuori di casa (al momento non è chiaro se sarà obbligatorio indossare la mascherina) ma probabilmente da soli o, al massimo, in compagnia di un’altra persona.

Per le grandi distanze, al momento, non c’è ancora una decisione definitiva. Gli spostamenti fuori regione potrebbero essere consentiti solo se motivati da attività lavorative o da situazioni di assoluta necessità mentre potrebbero essere allentante le restrizioni su base regionale e provinciale. Sulla questione potrebbero influire anche i dati locali sui contagi e la diffusione dell’epidemia con potrebbero comportare delle limitazioni maggiori. Se necessario, resteranno le “zone rosse” per evitare ulteriori contagi nel caso in cui vengano registrati nuovi focolai.

Scuole chiuse

Restano chiuse le scuole. Anche dopo il 4 maggio si continuerà con la didattica online in vista della chiusura dell’anno scolastico. E’ stato confermato che tutti gli studenti saranno ammessi al prossimo anno e che i recuperi di eventuali insufficienze potranno essere effettuati nel corso del mese di settembre.  Attualmente, è in fase di valutazione la possibilità di dedicare il mese di settembre ai soli corsi di recupero.

Per quanto riguarda la maturità, invece, non è ancora stata presa una decisione definitiva ma l’opzione più realistica prevede un’unica prova orale per gli studenti. Tale prova dovrebbe svolgersi in via telematica. Per le Università si dovrebbe tornare ad una ripresa delle attività, almeno per quanto riguarda gli esami e le attività di laboratorio.

App Immuni

Continuano intanto i test sull’app Immuni. La nuova applicazione per il tracciamento dei contatti diventerà uno strumento importante per contrastare la diffusione del virus permettendo di ricostruire, in modo più rapido, la rete dei contatti di un soggetto risultato poi positivo.

L’utilizzo dell’app Immuni sarà su base volontaria e non ci saranno obblighi di installare l’applicazione sul proprio smartphone. Al momento, non ci sono conferme in merito a possibili limitazioni per chi sceglierà di non scaricare l’app anche se molti aspetti dell’utilizzo di questo strumento sono ancora in fase di valutazione e le cose potrebbero cambiare una volta ultimati i test.

Ricordiamo che l’applicazione non utilizzerà i servizi di geo-localizzazione (non verrà rilevata la posizione esatta dell’utente) ma sfrutterà il Bluetooth per rilevare altri smartphone con l’app installata. In questo modo, per ogni utente verrà definita una rete di contatti e sarà più semplice bloccare sul nascere possibili focolai di contagio.