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Concorrenza, ecco gli emendamenti proposti da Altroconsumo

Secondo Altroconsumo e le principali Associazioni dei consumatori, il ddl Concorrenza, così come approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 febbraio, non risolve le principali difficoltà che ostacolano lo sviluppo di un mercato libero e perciò non ha aperto alla concorrenza né beneficia i consumatori. Per questo motivo, Altroconsumo ha inviato una serie di emendamenti al Premier, al Ministro dello Sviluppo economico e ai presidenti della X Commissione di Camera e Senato. Ecco i principali emendamenti proposti da Altroconsumo.

Concorrenza, ecco gli emendamenti proposti da Altroconsumo

Assicurazioni auto e fondi pensione

Con l’obiettivo di ridurre l’attuale prezzo delle assicurazioni auto, Altroconsumo propone una diminuzione “legata alla sottoscrizione da parte dell’assicurato di clausole contrattuali, non dallo sforzo concreto da parte delle compagnie di rendere più efficiente e concorrenziale il mercato”.

Per quel che concerne gli interventi che riguardano le lesioni, secondo Altroconsumo “quelle sopra il 9% di invalidità e le lesioni lievi, rischiano di essere punitivi verso i danneggiati rispetto a quanto avviene ora. La necessità di ridurre i premi deve coesistere con la tutela dei danneggiati“.
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Comunicazioni e penali per recesso

Sul ddl Concorrenza si torna a parlare di penali, perché  l’art. 16 recita: “l’eventuale penale deve essere equa e proporzionata al valore del contratto e alla durata residua della promozione offerta”. Secondo Altroconsumo, il ddl “dice infatti esplicitamente che le spese e ogni altro onere relativo al recesso o al trasferimento dell’utenza ad altro operatore sono commisurati al valore del contratto al momento della sottoscrizione“, anche se poi ha chiarito il MISE: nessuna penale di recesso dai contratti telefonia e ADSL.

In ogni caso, secondo Altroconsumo si rischia di far ritornare le vecchie penali e di permettere di nuovo agli operatori di recuperare non solo le spese vive ma anche il mancato guadagno commerciale rispetto a utenti che liberamente hanno deciso di lasciare l’operatore prima del termine del contratto. Il riferimento è esplicito sui contratti comprensivi di offerte promozionali nella parola “penale”, che era scomparsa dal gergo tecnico-giuridico nel settore delle telecomunicazioni”.

Reintrodurre le penali nei contratti di consumo nel settore delle comunicazioni elettroniche – denuncia l’Associazione – è contro gli interessi dei consumatori e contro il funzionamento di un mercato efficiente e competitivo“.
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Eliminazione del mercato tutelato energia e gas

Lo scorso 20 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato l’eliminazione del mercato tutelato dell’energia. La misura era inizialmente prevista per il 2015 ma ora è slittata al 2018, data a partire dalla quale verrebbe abolito il servizio a maggior tutela dell’energia e il gas.

Secondo Altroconsumo, “la proposta di fissare una data per l’esaurimento dei regimi di Tutela è importante: determina una scadenza di fronte alla quale prendere degli impegni e mettere in atto misure necessarie a superare le distorsioni che oggi rendono il mercato libero dell’energia poco sicuro per i consumatori domestici e poco appetibile dal punto di vista di risparmi economici conseguibili”.

“Dare una scadenza precisa continua l’Associazione – rende più facile il confronto sul lavoro fatto e la verifica sul rispetto dei tempi necessari alle modifiche da adottare per rendere il mercato più favorevole per i consumatori domestici e le PMI”.

D’altronde, “spezzare a metà la stagione termica invernale (da ottobre a marzo-aprile) non è funzionale“, si legge tra gli emendamenti proposti al Governo, così come il fatto che dovrebbe esserci “un decreto che dovrebbe garantire il rispetto di alcuni diritti di base dei consumatori e di alcuni interessi dei fornitori di energia. Tutto ciò deve essere meglio articolato soprattutto nella parte riguardo la tutela del consumatore“, conclude Altroconsumo.

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