Come funziona il prestito COVID per Partiva IVA?

Il coronavirus è stata una brutta bestia (e purtroppo lo è ancora), sotto molti punti di vista: i professionisti in Partita IVA e la PMI hanno subito un duro colpo, ma il Governo ha messo a disposizione dei finanziamenti per sostenerli. Quando si parla di prestito covid per partita IVA si può, dunque, fare riferimento al Fondo di garanzia per le PMI: vediamo di seguito come funziona. 

Come funziona il prestito COVID per Partiva IVA?

Il fondo di garanzia per le PMI è stato rafforzato dalla legge di Bilancio 2021 (L. n. 178 del 2020), con la quale è stata data continuità agli introiti che erano stati introdotti dalla legge 40 del 5 giugno 2020 di conversione del Decreto Liquidità n. 23 dell’8 aprile 2020. 

In particolare, gli interventi previsti sono:

  • prestiti fino a 30.000 euro con garanzia FGPMI al 100%, per PMI e persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni, Enti del Terzo Settore iscritti al Registro delle Imprese;
  • prestiti, di importo rilevante, con garanzia FGPMI fino al 90%, per PMI, Imprese con un numero di addetti non superiore a 499, Enti del Terzo Settore iscritti al Registro delle Imprese e Professionisti iscritti agli Albi.

Il plafond massimo di garanzia rilasciato dal FGPMI è pari a 5 milioni di euro per singola impresa. Ecco quali sono le caratteristiche specifiche dei finanziamenti disponibili. 

Prestiti covid per partita IVA: finanziamenti fino a 30.000 euro

I prestiti fino a 30.000 euro vengono garantiti al 100% dal Fondo di Garanzia per le PMI e possono avere:

  • durata di 36, 72, 120 o 180 mesi;
  • preammortamento di 24 mesi;
  • condizioni di tasso calmierate, previste dal Decreto Liquidità n. 23;
  • importi non superiori al 25% del fatturato del soggetto beneficiario (in relazione all’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale o all’autocertificazione per i soggetti beneficiari costituiti dopo il 1 gennaio 2019) oppure al doppio della spesa salariale annua del 2019 (o dell’ultimo anno disponibile) e comunque fino a un massimo di 30.000 euro.

Tale prestito si rivolge alle micro, piccole e medie imprese e alle persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni. Ne potranno fare richiesta anche le assicurazioni, i subagenti di assicurazione e i broker, in possesso del codice fiscale.  

Nel momento in cui si richiede un prestito di questo tipo, le banche dovranno fornire un riscontro entro 18 giorni (come riportato sul sito di Banco BPM), che rappresentano il tempo massimo per l’evasione della pratica e che decorrono dal ricevimento della domanda di finanziamento. 

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Prestiti per covid: cosa cambia per i finanziamenti di importo rilevante

I prestiti per importi rilevanti vengono garantiti dal Fondo  di Garanzia per le PMI fino al 90%. I finanziamenti potranno avere una durata massima di 72 mesi

In aggiunta, l’importo non dovrà essere superiore a uno dei seguenti valori:

  1. il 25% del fatturato 2019;
  2. il doppio della spesa salariale annua (che comprende anche gli oneri sociali e il costo del personale che lavora nel sito dell’impresa ma che figura formalmente nel libro paga dei subcontraenti) per il 2019 o per l’ultimo anno disponibile;
  3. il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e per costi di investimento nei successivi 18 mesi, nel caso di PMI, e nei successivi 12 mesi, nel caso di imprese con un numero di addetti non superiore a 499 (per le quali sarà necessario presentare un’apposita autocertificazione che attesti questo fabbisogno;

per le imprese con cicli produttivi ultrannuali, ai ricavi delle vendite e delle prestazioni, sommati alle variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti per l’anno 2019.

Si potrà accedere al Fondo di Garanzia per le PMI anche per rinegoziare e consolidare i prestiti già in essere. Per richiedere un nuovo finanziamento con credito aggiuntivo, che dovrà essere almeno pari al 25% di quello già in essere, ci sono due condizioni da conoscere, ovvero:

  1. il fatto che il finanziamento in essere dovrà essere estinto;
  2. il fatto che  la garanzia del FGPMI sarà pari all’80%.

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Come richiedere un prestito covid per partita IVA

Il finanziamento per autonomi, liberi professionisti e PMI, potrà essere richiesto presentando:

  • il relativo modulo di richiesta di finanziamento;
  • l’Allegato 4 bis, ovvero il modulo di richiesta agevolazione soggetto beneficiario finale;
  • la comunicazione dei dati personali;
  • un documento di identità in corso di validità;
  • il bilancio 2020 o la dichiarazione contabile 2020, oppure l’autocertificazione prevista  ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000, o qualsiasi altra documentazione idonea attestante l’ammontare dei ricavi o la spesa salariale per il 2020.

Qualora si avesse già beneficiato di un primo finanziamento e si volesse ottenere un finanziamento aggiuntivo, aumentando così la propria richiesta iniziale fino a 30.000 euro, si dovrà inoltrare una nuova richiesta alla banca che ha già concesso il primo prestito. 

Per esempio, nell’ipotesi in cui si trattasse di BPER banca, si dovrà inviare direttamente tramite mail:

  • il modulo di richiesta di finanziamento, in cui sarà indicato l’importo dell’integrazione;
  • nel caso in cui i ricavi indicati nell’Allegato 4 bis compilato per il precedente finanziamento non fossero sufficienti a consentire l’erogazione dell’ulteriore importo richiesto, si dovrà inviare il modulo Annex – Integrazione all’allegato 4-bis, e si dovrà allegare anche l’ultimo bilancio depositato, oppure ultimo modello redditi presentato, corredato di ricevuta dell’avvenuto invio telematico all’Agenzia delle Entrate;
  • le imprese che non dispongono del bilancio/modello redditi 2020 e non optassero per il bilancio/modello redditi 2019, si potrà inviare un’autocertificazione su carta intestata ai sensi dell’art. 47 del DPR 28 dicembre 2000 n. 445 attestante l’ammontare dei ricavi o della spesa salariale relativi al 2020;
  • la copia di un documento di identità in corso di validità. 

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Per richiedere l’estensione della durata del finanziamento, disponibile per chi ha già beneficiato di un finanziamento fino a 25.000 euro a 36, 72, 120 mesi e vorrebbe aumentarne la durata a 180 mesi, sempre comprensivi di 24 mesi di preammortamento, si dovrà presentare:

  • il Modulo Richiesta di dilazione finanziamento 25K Legge 5 giugno 2020 n. 40, precisando la nuova durata richiesta;
  • una copia del documento, in corso di validità (a scelta tra carta d’identità, patente di guida o passaporto) o scaduto successivamente al 29/02/2020, del legale rappresentante che ha sottoscritto la documentazione.

L’allegato 4-bis

L’allegato 4-bis si potrà scaricare dal sito del Fondo di garanzia, nella sezione Modulistica: servirà per la presentazione delle richieste di garanzia diretta e di riassicurazione/controgaranzia ai sensi della lettera m), comma 1, dell’art.13, DL Liquidità 23/2020 così come convertito con Legge del 5/6/2020 n.40.

Dovrà essere compilato e sottoscritto dal soggetto beneficiario finale, quindi da:

  • PMI; 
  • persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni; 
  • studio professionale/associazione professionale/società tra professionisti; 
  • enti del terzo settore. 

Dovrà quindi essere inviato all’intermediario al quale si richiede la garanzia del fondo, che potrà essere una banca, un intermediario finanziario, e così via, anche mediante indirizzo di posta elettronica non certificata. Si dovrà allegare la copia di un documento di riconoscimento in corso di validità.

Finanziamenti per le aziende agricole

Al fine di avere accesso ai prestiti previsti dal Fondo di Garanzia per le PMI, le aziende agricole dovranno presentare:

  • il modulo ISMEA LTM;
  • il modulo per la richiesta di finanziamento (nel caso l’azienda operi, ed intenda richiedere finanziamento, in più settori dovrà presentare due distinti moduli di richiesta del finanziamento e due Moduli Ismea LTM);
  • il Modulo privacy ISMEA;
  • la comunicazione dei dati personali ai sistemi di informazioni creditizie;
  • un documento di identità in corso di validità;
  • il Bilancio 2019 depositato, oppure una dichiarazione IVA presentata riferibile all’anno 2019 o all’ultimo anno disponibile. In alternativa, si potrà anche inviare un’autodichiarazione ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000, o qualsiasi altra idonea documentazione attestante l’ammontare dei ricavi o la spesa salariale del 2019 o dell’ultimo anno disponibile.

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