Da quanto gli smartphone sono diventati diffusissimi e sempre più utilizzati durante la vita quotidiana, esperti di vari settori si stanno interrogando su quale sia l’età giusta per poter iniziare ad utilizzare uno smartphone. Il punto centrale di queste analisi è rappresentato dall’individuazione di un’età minima per poter padroneggiare al meglio i dispositivi di telefonia mobile e le loro insidie, legate soprattutto alla navigazione Internet.
Stando a quanto dichiarato da Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, per poter utilizzare uno smartphone “non esiste un’età giusta e difficilmente saranno posti dei limiti: siamo già andati troppo oltre” Secondo Pellai, prima di regalare uno smartphone al proprio figlio, a prescindere dall’età, è necessario porsi una serie di domande: “gli serve? È pronto per utilizzarlo e per gestirne la complessità?”
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Molte ricerche sul tema hanno dimostrato che i bambini più piccoli che utilizzano, in modo costante, intenso e precoce, lo smartphone tendono a sviluppare meno abilità sociali rispetto ad altri bambini che hanno registrato un minor utilizzo di dispositivi di questo tipo. Lo smartphone rischia di essere una fonte di distrazione, stimolando a fare più cose in contemporanea in una particolare fase della crescita in cui il bambino sperimenta in autonomia concentrazione e attenzione, e dal punto di vista scolastico rischia di diventare un deterrente per la creatività e la risoluzione dei problemi.
Il parere di Pellai è chiaro: “Come terapeuta ritengo che si cresca benissimo senza, almeno fino alla fine della terza media. E che per i bambini della scuola primaria usare lo smartphone sia una precoce impresa titanica che un minore a quell’età non dovrebbe affrontare”. E’ importante sottolineare che non fare utilizzare lo smartphone non significa non dare accesso ad Internet.
Regole precise per i bambini che utilizzano uno smartphone
I consigli di Pellai sull’utilizzo dello smartphone per i più piccoli sono chiari. Una volta che si ritiene il proprio figlio pronto per utilizzare uno smartphone, è buona norma fargli usare uno smartphone “di famiglia” per i primi sei mesi. In questo modo sarà possibile verificare il tipo di app, i social network ed i videogiochi che saranno utilizzati.
E’ molto importante, inoltre, stabilire delle precise regole sull’utilizzo dello smartphone e sull’accesso ad Internet con momenti “off-line” da dedicare allo studio, tempi dedicati al gioco lontano dallo smartphone e un orario dopo il quale non è più possibile sfruttare il dispositivo. Da notare che non tutti i servizi e le app di uso quotidiano sono disponibili per i più piccoli. Ad esempio, Facebook richiede un’età minima di 13 anni per poter utilizzare il servizio mentre per WhatsApp è necessario avere 16 anni.
E’ importante, inoltre, ricordare che i dispositivi come gli smartphone ed i tablet, anche quelli meno recenti, possono essere utilizzati anche installando applicazioni di Parental Control che permettono ai genitori di monitorare l’attività dei più piccoli ed, eventualmente, di fissare dei limiti precisi sull’utilizzo di determinati applicazioni o per l’accesso a specifici siti web.