Come avere il bonus TV senza ISEE

Il decreto attuativo della legge di Bilancio 2021 dovrebbe portare all’approvazione di un nuovo bonus TV senza ISEE che dovrebbe permettere a chiunque di rottamare il vecchio televisore in vista del passaggio al nuovo digitale terrestre. Ecco cosa sapere sul nuovo incentivo e cosa bisogna fare per richiederlo. 

Come avere il bonus TV senza ISEE

Il bonus TV previsto nel 2020 consiste in uno sconto pari a 50 euro che potrà essere utilizzato esclusivamente dai nuclei familiari che hanno un ISEE inferiore ai 20.000 euro per l’acquisto di un televisore di nuova generazione. 

Il motivo per il quale la TV va sostituita nel rispetto di un calendario che cambia a seconda delle varie Regioni è molto semplice: entro il 30 giugno del 2022 tutta Italia dovrà passare al nuovo digitale terrestre dvb-t2, che rimpiazzerà in modo definitivo il dvb-t1.

Quello che potrebbe cambiare a breve, con il decreto attuativo della legge di bilancio 2021, consiste nel fatto che dovrebbe arrivare un nuovo bonus per la rottamazione del vecchio televisore che:

  • non prevedrà alcun tetto ISEE;
  • avrà un valore pari a 100 euro. 

Il provvedimento è ormai atteso da tre mesi, dato che ne era stata inizialmente prevista l’adozione entro la metà del mese di febbraio. 

Come richiedere il bonus TV senza ISEE

Attualmente non sono state ancora rese note le modalità che permetteranno di ottenere lo sconto da 100 euro sulla rottamazione di un televisore di vecchia generazione, ma si conosce soltanto:

  • l’importo del contributo;
  • il fatto che lo sconto sarà applicato a prescindere dall’ISEE;
  • che ogni nucleo familiare potrà usufruire soltanto di un unico contributo. 

Il nuovo bonus TV senza ISEE dovrebbe quindi portare all’ampliamento della platea dei beneficiari che dovranno necessariamente cambiare il televisore. L’unico vincolo da rispettare consisterà nel riciclo di tutti quegli apparecchi posseduti prima del 16 dicembre 2018, data in cui è entrato in vigore lo standard Hevc main 10

Lo sconto verrà applicato dai negozianti che aderiranno all’iniziativa, i quali potranno recuperare l’importo “perso” tramite credito d’imposta. I rivenditori potranno registrarsi utilizzando la piattaforma del Mise che è oggi attiva per il bonus TV senza rottamazione. 

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Il calendario della transizione in Italia

Per supportare gli italiani ad acquistare nuovi televisori e smaltire i modelli non compatibili con il digitale terrestre dvd-t2 con codifica Hevc main 10 sono stati previsti più di 100 milioni di euro dalla legge di bilancio 2021. 

Prima ancora, ovvero dal 1° settembre 2021, ci sarà il passaggio dallo standard di compressione e codifica Mpeg-2 a quello Mpeg-4: si potrà scegliere se acquistare un nuovo televisore oppure un decoder in grado di decodificare i canali in alta definizione. 

Per quanto riguarda le date da rispettare affinché si verifichi il passaggio al nuovo digitale terrestre, l’Italia è stata suddivisa in quattro aree geografiche: in alcune la transizione avverrà nei mesi compresi tra settembre e dicembre 2021, in altre si verificherà nel prossimo anno, con il 30 giugno 2022 fissato come termine ultimo. Nella tabella che segue sono state raccolte tutte le info relative alla calendarizzazione prevista. 

Area geografica Regioni incluse Periodo della transizione
Area 2 Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova e le province di Piacenza, Trento e Bolzano Tra settembre e dicembre 2021
Area 3 Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, tranne la provincia di Piacenza e la provincia di Mantova Tra gennaio e marzo 2022
Area 1 Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna Tra gennaio e marzo 2022
Area 4 Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise e Marche. Tra aprile e giugno 2022

Come scegliere un nuovo dispositivo

Per quanto riguarda il nuovo apparecchio che si dovrà acquistare per adattarsi al passaggio al nuovo digitale terrestre, sul sito del Mise:

Come si fa a capire se si dovrà sostituire il televisore presente in caso o procedere con l’acquisto di un decoder? In pratica, non si dovrà sfogliare la scheda tecnica, ma sarà sufficiente collegarsi al canale 200 Mediaset, o al canale 100 Rai

Se apparirà la scritta “Test HEVC Main10”, il televisore sarà compatibile; in caso contrario, si vedrà la dicitura “canale non disponibile”. Se non dovesse apparire alcun messaggio, si dovranno risintonizzare tutti i programmi. 

Nell’ipotesi in cui, al termine della sintonizzazione dei canali o della numerazione lo schermo rimane nero, il televisore che si ha in casa dovrà essere rimpiazzato con un modello che sia conforme al nuovo standard. 

A questo proposito, si ricorda che:

  • in genere sui volantini e in negozio è presente la dicitura “compatibile con il bonus TV” che aiuta ad avere la certezza di acquistare un modello perfettamente adatto alla transizione obbligatoria in arrivo;
  • l’acquisto del nuovo televisore dovrà essere orientato su quei dispositivi che supportano il nuovo digitale terrestre, ovvero dvb-t2 con codifica hevc main 10, ma si potrà molto semplicemente scegliere di acquistare solo un decoder;
  • lo sconto del bonus TV attuale, pari a 50 euro, sarà applicato direttamente nel momento in cui si paga, mentre chi è interessato a rottamare un modello di TV acquistato prima del 16 dicembre 2018 dovrà attendere il nuovo bonus rottamazione TV da 100 euro senza limiti di ISEE che dovrebbe arrivare con il decreto attuativo della nuova legge di Bilancio. 

Qual è l’obiettivo della nuova trasformazione tecnologica

Alla luce di quanto detto finora, per chi ancora non ne fosse al corrente potrebbe essere utile esplicitare il motivo per il quale, entro il 30 giugno 2022, tutto il Paese dovrà adattarsi al nuovo digitale terrestre. 

Nella pratica, la banda 700 MHz, ovvero i canali che vanno dal 49 al 60, è stata ceduta alla telefonia mobile: è necessario uno standard che sia in grado di trasmettere un numero più elevato di canali su un numero minore di frequenze. 

A conti fatti, la banda Dtt avrà 12 canali in meno rispetto a quelli attualmente presenti in banda Uhf e le risorse disponibili in banda Uhf saranno ridotte di almeno il 30%, anche se – a causa dei vincoli che sono stati imposti dal coordinamento internazionale delle frequenze – la riduzione reale sarà pari al 65%. 

La tecnologia dvb-t2 permetterà di trasmettere in modo più efficiente, riuscendo a trasmettere più programmi su un solo canale televisivo e con una qualità più elevata, cosa che non è possibile fare con i televisori di vecchio stampo.  

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 Quali sono i problemi attuali

Anche se il bonus TV è ormai in vigore da un anno e sono già diversi gli utenti che hanno ne hanno usufruito, la legge è stata lacunosa su alcuni punti, come per esempio quello relativo all’obbligatorietà della codifica Hevc.

In merito a questo punto, infatti, non è stato reso noto alcun obbligo nell’utilizzo dell’Hevc così come è invece avvenuto per quello di mettere in vendita soltanto televisori e decoder con standard dvd-t2. 

Per questo motivo, non per tutti è chiaro il fatto che nel momento in cui si dovrà scegliere un nuovo modello di televisore o di decoder, si dovrà optare per uno che sia compatibile non solo con la tecnologia dvb-t2, ma anche con la codifica Hevc, che, a differenza di quella Mpeg-4, è in grado di trasportare un numero maggiore di programmi su un solo canale – ovvero 40 in definizione standard e almeno 15 in HD. 

Analizzando nel dettaglio l’andamento della transizione, il passaggio alla nuove tecnologia, nonostante l’esistenza del bonus TV da 50 euro, va a rilento. Con la legge di bilancio 2018 sono stati stanziati 150 milioni per finanziare l’incentivo destinato alle famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 euro.

Purtroppo, però, ne sono stati utilizzati soltanto 24,2 milioni, ovvero il 16%, per l’acquisto di 484.402 televisori e decoder. L’obiettivo è quello di cercare di cambiare la tabella di marcia, in modo tale da riuscire a rispettare il calendario fissato per tutto il Paese.