Cashback di Stato e mancato rimborso: cosa fare

Il Cashback di Stato è stato sospeso fino a nuovo ordine dal Governo Draghi con l'approvazione nelle scorse settimane del Decreto Lavoro. In compenso è stato introdotto un nuovo bonus per premiare i tuoi acquisti con carte e bancomat. Ecco come puoi fare richiesta del rimborso per le spese che rientrano nel piano Cashback del periodo Gennaio- Giugno 2021 e altre novità sulla nuova agevolazione

Cashback di Stato e mancato rimborso: cosa fare

I Governi italiani negli ultimi anni hanno cercato di adottare delle soluzioni per ridurre l’evasione fiscale, l’obiettivo di misure come il Cashback di Stato o la Lotteria degli scontrini è proprio quello di incentivare l’uso di strumenti di pagamento tracciabili invece dei contanti. Il piano di rimborsi sugli acquisti prevedeva in particolare che su 1.500 euro di spesa con le carte gli utenti registrati potessero ottenere fino a 150 euro di cashback.

Queste misura con l’entrata in vigore del nuovo Decreto Lavoro, provvedimento n.99 del 30 Giugno 2021, è stata sospesa. Il Governo Draghi ha ritenuto più urgenti altre azioni, ha deciso quindi di destinare i fondi riservati a questa agevolazione come risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali per lavoratori ed imprese in difficoltà.

Il Decreto Lavoro si è anche occupato di stabilire le nuove disposizioni sul blocco dei licenziamenti fino a fine anno, la sospensione delle cartelle esattoriali per qualche altro mese, del rinvio della Tari. Come nuovi supporti per famiglie e aziende nel documento approvato a Giugno sono stati introdotti il Fondo per il finanziamento della formazione per lavoratori NASPI e in CIG, incentivi per acquisto di macchinari e strumenti per le aziende, misure a sostegno della nuova Alitalia, aiuti per il pagamento delle bollette per le famiglie e il nuovo bonus bancomat.

Cashback di Stato, che fine fanno i mancati rimborsi?

Se eri iscritto al programma Cashback di Stato e ti stai chiedendo se riceverai comunque il rimborso per gli acquisti effettuati, la risposta è sì per il periodo Gennaio-Giugno 2021. Il piano di rimborsi sulle spese con bancomat e carte avrebbe dovuto andare avanti fino a Giugno 2022, ma con questo provvedimento le due tranche del contributo sono state sospese. Il Governo non ha escluso un restart di questa agevolazione, ma prima è necessario agire su altri fronti. La priorità al momento sono le misure che sostengono i lavoratori colpiti dalla crisi economica post Covid.

Il tuo Cashback non andrà perso, anzi avresti già dovuto ricevere sull’App IO una notifica che ti indicava l’esatto importo del rimborso accumulato. Il programma prevede che gli utenti regolarmente registrati possano ottenere fino a 150 euro di rimborsi per una spesa massima di 1.500 euro o il 10% delle somme spese con carte e bancomat, sempre con il tetto massimo di 1.500 euro.

La somma corrispondente al rimborso ottenuto viene accreditata direttamente sul conto corrente fornito in fase di iscrizione al Cashback. Puoi in ogni caso modificare l’IBAN fornito, ma solo se lo fai entro 10 giorni dal termine del semestre in cui hai accumulato i rimborsi. Per il periodo Gennaio-Giugno 2021 quindi non puoi più effettuare la modifica.

Reclami e rimborsi

Se non hai ancora ricevuto il rimborso per le spese fatte del primo semestre di quest’anno puoi stare tranquillo, gli accrediti saranno effettuati fino al 30 Novembre 2021. Devi aver però ricevuto già la comunicazione sull’App Io o sull’app del tuo emittente in cui ti veniva comunicato l’importo del Cashback accumulato, se non ti è stato ancora recapitato avresti dovuto inviare un reclamo alla Consap.

La Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici)è la società controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze che si occupa dal pagamento di questo bonus. Sul sito della stessa società puoi trovare tutte le informazioni utili sul Cashback e su eventuali reclami da presentare. La verifica e il conteggio del tuo rimborso per il programma base del Cashback doveva avvenire entro il 30 Agosto 2021, mentre per il Super Cashback (un premio speciale da 1.500 euro per i primi 100 mila cittadini che hanno effettuato il maggior numero di transazioni).

Secondo le disposizioni di questo bonus hai poi fino a 15 giorni rispetto a questi termini per inviare un reclamo formale se la contabilizzazione dei tuoi rimborsi risulta errata su App IO o sulle App degli issuer convenzionati. Gli issuer non sono altro che gli emittenti che hanno aderito al programma di rimborsi di Stato: Bancoposta, PostePay, Sella, Bancomat Pay, buddybank, coffee cApp, Enel xPay, flowe, Hype, Nexi Pay, Satispay, UniCredit, YAP.

Consap si impegna a fornire una risposta con motivazione delle sue decisioni sul tuo rimborso entro 30 giorni dalla data in cui viene ricevuto il reclamo. Se dalle verifiche dovesse risultare una mancanza da parte della società  verrà disposto il pagamento. Per inoltrare correttamente le richieste relative al Cashback devi utilizzare il portale Consap. Se invece hai problemi con la tua App IO o se vuoi fare modifiche relative ai dati dovrai scrivere all’Assistenza App IO.

Non è ancora chiaro se la sospensione del bonus Cashback sarà estesa anche al periodo Gennaio-Giugno 2022 o se interesserà solo il semestre Luglio-Dicembre 2021.

Bonus bancomat

Se il Decreto Lavoro per alcuni ha implicato cattive notizie per altri è stato portatore di buone nuove. Con questo provvedimento è stato introdotto un nuovo contributo per chi utilizza le carte e i bancomat come strumento di pagamento. Lo scopo di questa misura è, come per il Cashback, di disincentivare l’uso del contante per contrastare l’evasione fiscale sia degli acquirenti che degli esercenti.  Anche il bonus bancomat è quindi un contributo che tende a realizzare gli obiettivi del piano Cashless del Governo.

Vediamo come funziona il nuovo strumento di rimborso e a chi sono destinate le agevolazioni previste. Rispetto al precedente bonus, il contributo bancomat è un provvedimento in favore delle partite IVA. Con l’introduzione di questa misura gli esercenti potranno ottenere fino a 160 euro di rimborso per le spese legate al noleggio o all’acquisto del POS, inoltre i negozianti e le partite IVA potranno avere fino a 320 euro se si noleggia o acquistano programmi o strumenti telematici per trasmissione e archiviazione delle fatture. Inoltre viene disposta anche la cancellazione delle commissioni sui pagamenti con carte e bancomat.

Come fare domanda del bonus bancomat

La tua attività o tu come libero professionista potrai avere i rimborsi come sconti sulle imposte, quindi dovrai seguire le istruzioni per fare regolare richiesta dei rimborsi in dichiarazione dei redditi. Ancora non sono state rese note le specifiche disposizioni su come compilare correttamente il documento fiscale, bisognerà attendere la circolare di riferimento dell’Agenzia delle Entrate.

Per fare la richiesta dovrai comunque conservare le fatture e gli scontrini relativi alle spese previste dalla normativa e se non sai come fare la dichiarazione puoi rivolgerti al tuo commercialista o al CAF. Quando sarà pubblicata la circolare dell’Agenzia delle Entrate troverai sul documento le indicazioni su come inserire nella Dichiarazione pre compilata o nel modulo da completare i codici corretti.

In questo modo potrai ottenere il rimborso delle somme previste dal bonus come sconto sulle tasse da pagare. Se ottieni il massimo del bonus potrai avere fino a 480 euro di credito di imposta. Una delle critiche più forti a questa misura arriva dagli esclusi del bonus bancomat, il precedente contributo infatti era sia per gli esercenti che per i clienti invece questo è un incentivo che riguarda solo i negozianti e chi possiede la partita IVA.

Come puoi avere i rimborsi bancomat

Il periodo di attività di questo bonus bancomat va dal 1° Luglio 2021 al 30 Giugno 2022. Come dicevamo, questa misura vuole favorire le partite IVA e i commercianti e vuole contrastare l’evasione fiscale. Dato che il miglior metodo per eliminare il nero nelle transazioni è l’utilizzo degli strumenti elettronici il Governo Draghi con il Decreto Lavoro ha stabilito di eliminare (temporaneamente) le spese legate ai pagamenti POS per gli esercenti.

Per poter permettere a questi commercianti e professionisti che non hanno ancora un POS di acquistare o noleggiare questo strumento è stato anche disposto un contributo, che può arrivare fino a 160 euro per attività, come sostegno per le spese legate al dispositivo. Il riconoscimento del credito di imposta è legato agli incassi della partita IVA, in particolare:

  • per guadagni fino a 200 mila euro avrai diritto al 70% di contributo
  • se hai un incasso tra 200 mila euro e 1 milione di euro potrai avere fino al 40% di detrazione
  • per chi ha tra  1 milione e 5 milioni di guadagni il contributo sarà del 10%

L’agevolazione in questione è disponibile sia per le spese di acquisto, noleggio o utilizzo del POS, sia per eventuali bisogni tecnici.

Per quanto riguarda invece il contributo da 320 euro, questa è una misura per chi acquista le nuove casse intelligenti o strumenti che consentano l’archiviazione e la gestione elettronica dei pagamenti aziendali. Anche in questo caso il tuo credito di imposta dipenderà dagli incassi annui. Potrai avere tra il 40% e il 100% di sconto e le fasce di profitti considerate vanno sempre da 200 mila fino a 5 milioni, se guadagni più di 5 milioni di euro sei escluso o esclusa in automatico da questi contributi.