Canone Rai in bolletta, Antitrust dà l'OK ma con prezzi differenziati

L’Antitrust ha dato il suo parere positivo riguardo l'introduzione del canone Rai in bolletta luce, purché il costo dell’abbonamento tv si distingua chiaramente da quello dell'elettricità. In più, per garantire un'adeguata concorrenza nell'ambito della raccolta pubblicitaria, l’Autorità “ritiene auspicabile che si assicuri una separazione tra attività di servizio pubblico e attività commerciali della Rai attraverso forme di separazione più incisive di quella contabile”.

Canone Rai in bolletta, Antitrust dà l'OK ma con prezzi differenziati

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM o Antitrust) ha inviato il suo parere al presidente del Senato, della Camera, al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo economico, riguardo l’inserimento del Canone Rai in bolletta elettrica.

L’Antitrust ha valutato “positivamente la circostanza che tale previsione sia mossa dall’intento di ridurre l’area di evasione dagli obblighi contributivi e, al contempo, di ridurre il canone individuale”. Con il suo parere positivo, quindi, l’Autorità dà il via libera alla manovra, a patto che vengano distinte chiaramente le voci da pagare. Dall’anno prossimo, secondo quanto previsto dall’ultima versione del disegno di Legge Stabilità 2016, il canone televisivo verrà introdotto in un’unica rata, sulla prima bolletta elettrica successiva alla data di scadenza per il pagamento del canone Rai.
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A tutela della trasparenza, l’Antitrust ritiene fondamentale che venga comunicato chiaramente qual è il prezzo del canone televisivo (che dovrebbe essere pari a 100 euro) e quale quello dell’energia elettrica.

Si rileva l’opportunità – sostiene il Garante – di fare in modo che tale norma sia accompagnata da adeguate garanzie informative in favore degli utenti finali. Le modalità di fatturazione dei servizi di erogazione dell’energia, infatti, possono risultare di difficile lettura per i consumatori finali in virtù dell’attuale livello di complessità del settore”.

“In tale contesto”, afferma l’Antitrust, “l’introduzione del pagamento del canone all’interno della fattura energetica non dovrebbe compromettere la possibilità per il consumatore finale di comprendere chiaramente qual è il prezzo pagato per i servizi di fornitura elettrica, in modo tale da poter avere piena consapevolezza dei propri consumi e poter operare una comparazione tra gli operatori energetici. Tale garanzia di trasparenza risulta ancor più rilevante in vista della conclusione del regime di maggior tutela per la fornitura dell’energia elettrica nei prossimi anni”. Anche perché, apparentemente, il cliente potrebbe scegliere di versare soltanto il dovuto per l’energia elettrica, e non il canone Rai, ma questo è da confermare.

Riqualificare il servizio pubblico radiotelevisivo

D’altronde, considerando che a breve scade la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo e bisognerà approvare un nuovo contratto di servizio Rai, l’AGCM tiene questa come “un’opportunità per contribuire al processo di apertura dei mercati dei media al gioco della concorrenza, garantendo al contempo il rispetto del pluralismo dell’informazione e degli altri obiettivi di servizio pubblico”.

Secondo l’Autorità, questi traguardi possono essere raggiunti “attraverso la riqualificazione della missione di servizio pubblico radiotelevisivo e mediante il riconoscimento di una maggiore indipendenza e autonomia gestionale della Rai, anche attraverso un assetto societario e organizzativo moderno fondato su regole di funzionamento societario che consentano di garantire l’efficienza e assicurare l’effettività del finanziamento pubblico”.

Con la TV streaming si è esente dal Canone Rai

Coloro che siano insoddisfatti della qualità dei contenuti del servizio pubblico radiotelevisivo, potrebbero avere la possibilità di essere esenti dal Canone Rai, e continuare a vedere la televisione approfittando la gran diffusione delle offerte tv streaming degli ultimi tempi.

In particolare, un utente si potrebbe disfare del televisore, comunicandolo all’Agenzia delle Entrate tramite autocertificazione, e sarebbe così esente dal pagamento del Canone Rai. Per continuare a vedere le notizie, le serie TV, i talent show, gli approfondimenti sportivi e il calcio italiano, si potrebbe aderire – ad esempio – alla proposta di Sky Online, che non prevede vincoli né abbonamenti e che si paga mese a mese.

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Ci sono altre proposte di tv streaming di Mediaset Premium, Infinity o Netflix: sempre che uno si disfaccia (davvero) dall’apparecchio televisivo, si sarà esente dal canone Rai ma si potranno vedere i programmi sul computer, tablet o smartphone.