Come effettuare il calcolo del TFR NETTO in busta paga

Molto di voi sapranno che è possibile richiedere l'anticipo del TFR in busta paga. Tuttavia, in molti la ritengono una mossa poco conveniente, visto che quest'anticipo verrebbe tassato ed è preso in considerazione per il calcolo del reddito. In questo articolo vi spieghiamo come calcolare il TFR netto in busta paga, con l'obiettivo di aiutare a chi ancora non è sicuro se chiedere l'anticipo del TFR in busta paga o meno.

Come effettuare il calcolo del TFR NETTO in busta paga

Il TFR, trattamento di fine rapporto, liquidazione o buona uscita, spetta a tutti coloro che hanno concluso un rapporto lavorativo. Si tratta di una somma in denaro che il datore di lavoro deve consegnare al lavoratore nei casi di chiusura di contratto, licenziamento, dimissioni o pensionamento.

Del TFR si parla ormai da mesi, sin da quando il Governo ha approvato nella Legge Stabilità 2015 la possibilità per tutti i lavoratori di chiedere l’anticipo del TFR in busta paga, un’alternativa che però non è ritenuta conveniente per l’83% dei lavoratori italiani, secondo dati di Confesercenti.

Di seguito riportiamo come calcolare il TFR netto in busta paga, secondo quanto spiegato dal Portale Lavoro e Finanza.

Calcolo TFR in busta paga

Il TFR Lordo è quello che serve a calcolare l’ammontare percepito dal lavoratore, che è il TFR Netto.

Per calcolare il TFR Lordo innanzitutto bisogna calcolare le Quote di Accantonamento, quindi la somma di denaro depositata nel TFR dal datore di lavoro, per ogni anno lavorativo. Per calcolare la quota di accantonamento di un anno bisogna sommare tutte le retribuzioni lorde dell’anno e a questo totale dividerlo per 13,5.

Ad esempio, se nel 2013 la retribuzione lorda è stata pari a 25.000 euro, la quota di accantonamento sarà 25.000/13,5 = 1851,85 euro.

Il TFR Netto si ottiene sottraendo al TFR Lordo la tassazione dell’aliquota IRPEF corrispondente al proprio scaglione. Gli scaglioni di appartenenza per il periodo 2013-2014 sono:

  • Primo scaglione: da 0 a 15.000 euro – aliquota del 23%
  • Secondo scaglione: da 15.001 a 28.000 – aliquota del 27%

Dal terzo al quinto scaglione si applica l’aliquota del 27% fino ai 28.000 euro e poi l’eccedenza si calcola con un’altra aliquota, come di seguito:

  • Terzo scaglione: per l’eccedenza dai 28.001 ai 55.000 – aliquota del 38%
  • Quarto scaglione: per l’eccedenza dai 55.001 a 75.000 – aliquota del 41%
  • Quinto scaglione: per l’eccedenza oltre i 75.001 – aliquota del 43%.

Ipotizzando di aver lavorato per 15 anni e maturato un TFR di 30.000 euro, calcoleremmo ora la Base Imponibile per capire lo scaglione di appartenenza, come di seguito:

(TFR Lordo x12)/ANNI LAVORATIVI (12 è un parametro fisso)

Quindi per il nostro esempio:  (30.000 x 12)/15 = 24.000 euro. In questo caso si rientra nel secondo scaglione e quindi l’aliquota è del 27%.

Di seguito dobbiamo calcolare l’ammontare delle tasse da detrarre al TFR Lordo, come di seguito:

(BASE IMPONIBILE/100) x ALIQUOTA SCAGLIONE (100 è un parametro fisso)

Continuando il nostro esempio: (24.000/100) x 27 = 6480 euro.

Infine si arriva al TFR Netto, e quindi la somma in denaro che riceveremo, sottraendo le tasse dal TFR lordo ovvero:

TFR Lordo – TASSE IRPEF

Nel nostro esempio 30.000 – 6480 = 23.520 euro.

Infine, ricordiamo che tra aumenti di tasse e minori sgravi fiscali, richiedere il TFR in busta paga può costare 330 euro all’anno, se si è in possesso di un reddito medio.
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