Bonus Renzi 2022: a chi spetta il contributo 100 in busta paga

La Legge di Bilancio 2022 contiene diversi provvedimenti che riguardano la tassazione Irpef e le detrazioni, una delle modifiche che però interessa maggiormente i lavoratori è il Bonus Renzi 2022. Ecco cosa cambia rispetto al contributo in busta paga da 100 euro da quest'anno e quali sono i nuovi  criteri per i redditi compresi tra 15 mila e 28 mila euro e per i redditi fino a 50 mila euro sono previste nuove detrazioni fiscali

Bonus Renzi 2022: a chi spetta il contributo 100 in busta paga

La manovra finanziaria approvata a Dicembre 2021 ha apportato dei cambiamenti che riguardano il bonus IRPEF. Se tra le misure contenuto nella Legge di Bilancio c’è la proroga dell’ex Bonus Renzi per il 2022, vi sono anche contenute delle modifiche che potrebbero portarti via i 100 euro in più in busta paga. Il Governo ha infatti deciso di cambiare i requisiti di reddito che danno diritto al contributo per i lavoratori dipendenti e sono anche state introdotte delle nuove aliquote che andranno ad incidere sul bonus a scalare in busta paga.

In precedenza infatti il Bonus IRPEF prevedeva un contributo pieno (100 euro extra ed esentasse al mese) per coloro che avevano un reddito fino a 28 mila euro e per chi percepiva tra i 28 mila e i 40 mila un bonus a scaglioni che si riduceva con l’aumentare della busta paga (partirà da 97 euro e andrà ad azzerarsi). Con le novità introdotte quest’anno il Bonus resterà attivo per i contribuenti con un reddito da lavoro dipendenti fino a 15 mila euro, (e tra 15 mila e 28 mila si applicherà una riduzione del contributo), per gli altri lavoratori invece il Bonus viene sostituito da detrazioni fiscali il cui valore complessivo può raggiungere i 3.100 euro l’anno.

Il nuovo Bonus Renzi 2022

La nuova misura ha stabilito che i dipendenti, i disoccupati NASPI, coloro che sono in Cassa integrazione e le lavoratrici in maternità potranno richiedere il nuovo Bonus. La manovra ha modificato i limiti legati al reddito e ha anche cambiato le aliquote per i contributi decrescenti. A partire dal 1° Gennaio 2022, ha ridotto il limite di reddito dei beneficiari di questa agevolazione a 15 mila euro per il bonus pieno (100 euro netti al mese).

Come dicevamo però il Bonus non è riservato solo a questi utenti, anche i lavoratori (disoccupati, ecc…) con un reddito tra i 15 mila e i 28 mila euro riceveranno un contributo in busta paga (quindi un accredito diretto sul conto corrente). L’integrazione al reddito per queste persone sarà frutto di un’operazione che terrà conto delle altre detrazioni richieste che dovranno essere superiori all’IRPEF lorda. In pratica i lavoratori con redditi superiori si vedranno accreditare il bonus in busta paga se nel calcolare i valori nuove aliquote (che vedremo tra un attimo) e quelli delle nuove detrazioni dovesse verificarsi una penalizzazione del contribuente.

Ecco quali sono le detrazioni da considerare quando si parla della differenza tra il reddito e l’IRPEF lorda:

  • contributi per familiari a carico (coniuge, figli, altri familiari)
  • sconti fiscali per redditi da lavoro dipendente ed assimilati
  • detrazioni per interessi passivi ed oneri accessori pagati a seguito di prestiti o mutui agrari
  • detrazioni per interessi passivi ed oneri accessori pagati a seguito di mutui garantiti da ipoteca, contratti per la costruzione dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale
  • detrazioni per interessi passivi ed oneri accessori dovuti in dipendenza di mutui garantiti da ipoteca su immobili, contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale
  • rate relative alle detrazioni per spese sanitarie
  • rate per interventi di recupero del patrimonio edilizio
  • rate di riqualificazione energetica degli edifici

La rivoluzione delle aliquote IRPEF

Fino allo scorso anno le aliquote fiscali applicate ai redditi dei dipendenti erano 5, la nuova Manovra ha ridotto a quattro le aliquote IRPEF. I nuovi scaglioni sono:

  • 23% del contributo per la parte di reddito fino a 15.000 euro
  • 25% per la fascia di reddito oltre 15 mila euro e fino a 28 mila euro
  • 35% per chi ha un reddito tra 28 mila euro e fino a 50 mila euro
  • 43% per la fascia di reddito oltre 50 mila euro.

Le detrazioni IRPEF, secondo le nuove disposizioni, spetteranno ai contribuenti che hanno un reddito fino a 50 mila euro e sarà possibile stabilire l’importo del contributo considerando la differenza tra le detrazioni ricevute e l’IRPEF lorda.

La nuova manovra riserva alla maggior parte dei lavoratori dipendenti che fanno parte delle fasce di reddito superiori a 28 mila delle detrazioni fiscali fiscali che possono raggiungere un importo massimo di 3.100 euro. Le detrazioni saranno calcolate considerando gli scaglioni appena descritti e per chi ha redditi superiori a 50 mila euro le agevolazioni saranno azzerate.

Quindi la nuova Legge di Bilancio prevede che per chi ha un reddito complessivo inferiore a 15 mila euro avranno diritto sia al Bonus Renzi che alle detrazioni. Per i redditi superiori ai 15 mila euro invece il sistema prevede detrazioni che si ridurranno progressivamente all’aumentare del reddito.

Bonus Renzi 2022, chi sono i beneficiari

L’incremento dello stipendio netto e le detrazioni IRPEF sono riservate ai lavoratori dipendenti o assimilati e alle seguenti categorie di contribuenti:

  • collaboratori con contratto a progetto o co.co.co
  • collaboratori con contratti continuativi
  • studenti con borse di studio o premi (gli importi devono essere inclusi nel reddito complessivo)
  • disoccupati agricoli
  • disoccupati in NASPI
  • percettori assegno di solidarietà
  • lavoratori in cassa integrazione, sia in condizioni ordinarie che straordinarie o in deroga
  • lavoratrici in maternità o lavoratori in congedo per paternità
  • lavoratori socialmente utili
  • soci lavoratori di cooperative
  • stagisti e tirocinanti
  • sacerdoti
  • pensionati

Salvo modifiche successive i disoccupati che percepiscono la NASPI per poter accedere alle detrazioni devono aver versato minimo 13 settimane di contributi nei 48 mesi precedenti e devono risultare aver svolto almeno 30 giornate di lavoro negli ultimi 12 mesi. La NASPI è un aiuto destinato ad apprendisti, lavoratori di cooperative, ai lavoratori dello spettacolo e a chi ha contratti a tempo determinato nella PA.

Se le condizioni economiche per accedere al Bonus Renzi 2022 sono cambiate, non sono state rese note modifiche che riguardino invece le eccezioni per i beneficiari dei contributi. Chi al termine dell’anno risulterà avere un reddito inferiore a 8.174 euro o superiore ai 15 mila euro dovrà restituire i 100 euro del bonus in busta paga. Anche chi dovesse aver compilato in modo scorretto il modello 730 della dichiarazione sarà tenuto a restituire i contributi che ha ricevuto per errore.

Il rimborso del Bonus in busta è più frequente di quanto credi, il meccanismo di questo contributo infatti prevede che i lavoratori ricevano dal sostituto d’imposta (cioè dal datore di lavoro o dall’ente preposto) le quote del Bonus mensilmente e il contributo viene corrisposto sulla base del reddito presunto.

Si potrà essere certi delle modalità di rimborso e ricalcolo del Bonus solo quando l’Agenzia delle Entrate pubblicherà il provvedimento operativo che attua le norme contenute nella Manovra di Bilancio.

Come compilare la dichiarazione

Il Bonus IRPEF dei 100 euro viene accreditato in busta paga per i lavoratori che hanno un datore di lavoro che è un sostituto d’imposta (quindi i privati, i pensionati o i dipendenti pubblici). I principali sostituti d’imposta sono l’INPS, i datori di lavoro e le amministrazioni pubbliche.

Per coloro che invece sono dipendenti senza un sostituto d’imposta dovranno richiedere allo Stato il Bonus, lo possono fare compilando le dichiarazioni.

Ogni anno sul sito dell’Agenzia delle Entrate viene pubblicato un modulo che contiene le Istruzioni per compilare il Modello 730, se le direttive dell’Agenzia delle Entrate non subiranno modifiche nella dichiarazione dei redditi o l’Unico per le Persone Fisiche i campi relativi al bonus sono quelli della Sezione V, in particolare i codici sono:

  • 1066  – ritenute sui trattamenti pensionistici e redditi da lavoro dipendente e assimilati, operate dopo il relativo conguaglio di fine anno
  • 4934  – ritenute sui trattamenti pensionistici e redditi da lavoro dipendente e assimilati, operate dopo il relativo conguaglio di fine anno, maturate in Valle d’Aosta e versate fuori dalla regione stessa
  • 4935 – ritenute sui trattamenti pensionistici e redditi da lavoro dipendente e assimilati, operate dopo il relativo conguaglio di fine anno, versate nella regione Valle d’Aosta e maturate fuori dalla regione stessa

Per quanto riguarda i dipendenti che presentano la Dichiarazione 730 senza sostituto d’imposta il pagamento del rimborso IRPEF viene accreditato sull’IBAN fornito tramite la piattaforma Fisconline o dell’Agenzia delle Entrate entro Dicembre. Per chi invece deve compilare il modello Unico per le Persone fisiche, l’accredito invece avviene entro 18 mesi dalla presentazione della Dichiarazione.

Se sei invece un imprenditore che deve richiedere allo Stato il rimborso delle somme anticipate in qualità di intermediario o di sostituto d’imposta il modello della tua dichiarazione è il 770 e i codici che ti interessano sono:

  • 1701 – credito maturato dai sostituti d’imposta per l’erogazione del trattamento integrativo
  • 170E – credito maturato dai sostituti d’imposta per l’erogazione del trattamento integrativo

Probabilmente sarà da Marzo 2022 che si potranno avere notizie più sicure su eventuali modifiche operative da parte dell’Agenzia delle Entrate.