I decreti attuativi del Bonus bebè 2015 erano attesi a fine Gennaio, il Consiglio dei Ministri ne ha dato il via libero a febbraio e ad aprile sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Dopo tanta attesa, l’INPS ha finalmente fornito l’8 maggio tutte le istruzioni operative e tecniche per il cosiddetto Bonus Bebè 2015, che sarà richiedibile a partire da lunedì 11 maggio 2015. Così, si parte con l’agevolazione previste per tutte le famiglie che avranno almeno un figlio nato dopo il 1° gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2017. Ecco la nostra guida.
Requisiti per il bonus bebè 2015
Per accedere all’assegno, i nuclei familiare dovranno avere dei requisiti di reddito ISEE “alla presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio“, ovvero fino al compimento del terzo anno d’età o al terzo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione:
- fino a 7.000 euro di reddito: assegno mensile di 160 euro, per un totale di 1.920 euro a figlio;
- fino a 25.000 euro di reddito: assegno mensile di 80 euro, per un totale di 960 euro a figlio.
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Come fare domanda del Bonus bebè 2015
La domanda del bonus bebè va presentata all’INPS esclusivamente in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
- Online – Servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it – Servizi on line) seguendo questo percorso:
- Home page > Servizi per il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Assegno di natalità – Bonus bebè.
- Numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06 164.164 (numero da rete mobile a pagamento);
- Patronati o CAF.
Come verrà erogato il bonus bebè?
Una volta accettata la domanda, l’INPS verserà l’assegno con cadenza mensile “a decorrere dal giorno di nascita o di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione e fino al compimento del terzo anno di età oppure fino al terzo anno dall’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione“.
Attenzione: perché l’assegno arrivi a decorrere dal giorno della nascita (o dall’ingresso nel nucleo familiare) del figlio, è necessario che la domanda sia presentata entro 90 giorni dal verificarsi dell’evento o dalla pubblicazione del decreto (quindi dal 10 aprile 2015).
In caso di domande presentate fuori termine, l’assegno partirà soltanto a partire dal mese di presentazione della domanda stessa e verranno persi gli assegni precedenti.
Clausola di salvaguardia
Il decreto prevede una clausola di salvaguardia: l’INPS monitorerà mensilmente l’andamento delle spese, comunicandole al Tesoro e al Ministero del Lavoro. La Legge Stabilità stabilisce un plafond di 202 milioni di euro per il 2015, 607 milioni il 2016, 1.012 milioni per il 2017 e per il 2018, quindi di nuovo 607 milioni per il 2019 e 202 milioni per il 2020. Qualora per tre mesi il monitoraggio dell’INPS mostrasse un superamento delle spese rispetto alle previsioni, verranno bloccate le domande fino a una nuova assegnazione di risorse, alla modificazione dell’importo dell’assegno mensile o dei parametri ISEE per accedervi.
Bonus bebè cumulabile con il bonus 80 euro
Va ricordato che il bonus bebè è cumulabile con il bonus 80 euro e con tutti gli altri aiuti previsti per le famiglie: l’assegno al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti (ANF), l’assegno erogato dai Comuni, le detrazioni IRPEF per i figli a carico, un ulteriore bonus riconosciuto da alcune Regioni e infine, l’assegno alla maternità per le lavoratrici non occupate.
Situazioni in cui decade il bonus bebè
Il beneficio decade:
- se vengono meno i requisiti economici;
- in caso di revoca dell’adozione;
- decadenza della responsabilità genitoriale;
- affidamento del figlio ad altre persone;
- affidamento esclusivo al genitore che non ha presentato la domanda.
In quest’ultimo caso però, il genitore che riceve l’affidamento potrà presentare nuovamente la domanda e accedere al bonus bebè 2015.
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