Bonus arredamento e affitti 2021: ancora disponibili?

Hai ancora tempo per approfittare dei bonus per l'arredamento e del contributo affitti 2021, la data di scadenza per presentare la tua domanda di contributo è il 31 Dicembre 2021. Ecco quali sono gli incentivi che potrai utilizzare quest'anno, come puoi richiederli e quali sono i bonus già rinnovati per il prossimo anno

Bonus arredamento e affitti 2021: ancora disponibili?

Ci sono alcuni interessanti contributi che Il Governo ha attivato in questi anni diversi per poter supportare il passaggio ad elettrodomestici, impianti di riscaldamento e di condizionamento e a strutture più ecosostenibili. E poi ci sono delle misure decise per poter aiutare i cittadini che hanno subito conseguenze più pesanti con la crisi economica conseguenza della pandemia. In questa guida vedremo chi può ancora accedere al bonus arredamento e affitti 2021 ed entro quando fare domanda.

Il primo è un contributo creato per poter spingere i cittadini a scegliere nuovi dispositivi a minor impatto ambientale e a ristrutturazioni che comportassero anche una maggiore attenzione all’efficienza energetica delle abitazioni sono stati introdotti incentivi e detrazioni fiscali. Il secondo invece è un’agevolazione a fondo perduto per poter ridurre il canone d’affitto.

Bonus  arredamento, cos’è e come funziona

Il bonus arredamento è uno di questi contributi e consiste in una detrazione IRPEF del 50% per chi passa ad elettrodomestici che siano delle classi energetiche A+, solo per i forni vale anche la classe A. Questa agevolazione inizialmente poneva un limite di spesa di 10 mila euro, con la Legge di Bilancio 2021 il tetto massimo è stato portato a 16 mila euro.

Da Marzo 2021 è attiva una nuova etichetta energetica, le classi + sono state eliminate e la scala adesso va da A a G (qui la guida di SOStariffe.it sulla classe energetica degli elettrodomestici) Secondo il nuovo sistema dunque non ci sono prodotti A+++ o A++, ma è anche stato deciso che in questa fase di avvio della nuova classificazione la categoria superiore (quindi A) resterà vuota finché i produttori non presenteranno nuovi elettrodomestici innovativi. Nel cambiamento dell’etichetta non è stata creata una tabella di conversione che consenta a chi acquista di trovare la corrispondenza con i dispositivi compatibili con il bonus e l’Agenzia delle Entrate non si è espressa su questo punto in modo ufficiale.

Il problema esiste e andrà affrontato, ma dato che il passaggio è avvenuto solo qualche mese fa negli store si trovano ancora elettrodomestici con le vecchie etichette o con entrambe le classificazioni. Per chi vuole richiedere il bonus quindi è ancora possibile dimostrare che il dispositivo possiede le caratteristiche richieste dalla normativa. Con gli elettrodomestici immessi sul mercato dopo il 28 Febbraio 2021 l’obbligo della doppia etichetta non vale quindi iniziano i problemi.

Se avete ristrutturato casa nell’ultimo anno potete ottenere questa detrazione fiscale per gli acquisti di elettrodomestici fatti nel 2021. La misura prevede anche la possibilità di avere accesso al contributo anche per acquisti effettuati nel 2020, in questo caso però la data dei lavori deve essere posteriore al Gennaio 2019. Il 50% di sconto IRPEF viene applicato solo su mobili ed elettrodomestici di grandi dimensioni.

La condizione fondamentale, come dicevamo, è legata alla classe energetica del dispositivo che si acquista. Il bonus infatti è destinato a chi passa a prodotti meno inquinanti e più sostenibili, secondo la vecchia classificazione energetica sono ammessi al contributo i prodotti da A+ in su (solo per i forni valgono anche quelli di classe A).

Per presentare la domanda di detrazione, che potrai inviare al massimo entro il 31 Dicembre 2021, dovrai poter riportare le spese sostenute (sono quindi necessarie fatture o scontrini) e dovrai anche allegare la tua dichiarazione dei redditi. Per richiedere la detrazione devi presentare il modello 730 o il modello di dichiarazione per Redditi persone fisiche. Non c’è un limite di reddito per poter richiedere questa agevolazione, i vincoli sono legati alla ristrutturazione dell’abitazione o del condominio.

Rientrano tra i lavori necessari per poter ottenere la detrazione IRPEF sia opere di manutenzione straordinaria, per esempio la sostituzione di vecchi infissi con nuove finestre termiche o l’installazione di un ascensore, sia interventi necessari per ripristinare un immobile dopo una calamita naturale. Anche avere sostituito o installato un impianto a pompa di calore o il rifacimento di una scala rientrano tra gli interventi ammessi per la detrazione.

Per quanto riguarda invece l’arredamento che si può considerare per questo contributo la lista dei mobili per i quali si può richiedere il bonus va dalle sedie ai letti, dai comodini alle poltrone. Sono compresi anche materassi e scrivanie. Non sono invece soggetti a detrazione tende, pavimenti e porte.

Nel caso di conviventi o coniugi, il bonus deve essere richiesto da chi ha sostenuto le spese per i lavori di ristrutturazione e dovrà però anche essere lo stesso coniuge ad effettuare gli acquisti di mobili e dispositivi. In caso contrario si perde diritto allo sconto fiscale. Rientrano nella lista di elettrodomestici compatibili con il bonus: apparecchi per la cottura, asciugatrici, congelatori, forni frigoriferi, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, microonde e stufe elettriche.

Il contributo prevede una detrazione del 50% per spese massime fino a 16 mila euro, chi inoltra la richiesta per lavori o acquisti fatti prima del 31 Dicembre 2020 potrà ottenere uno sconto fiscale per importi fino a 10 mila euro. Lo sconto IRPEF dovrà poi essere suddiviso in 10 anni e in 10 rate di parti importo o puoi cedere il credito d’imposta al rivenditore dal quale acquisti elettrodomestici e mobili. Non saranno accettate le domande di contributo se avete effettuato pagamenti con assegni o contanti, dovrete quindi usare bonifici, carte o altri sistemi tracciabili.

Bonus affitti 2021

Passiamo quindi al bonus affitto e alle brutte notizie, non è ancora stata comunicato se il Governo Draghi rinnoverà o meno questo sostegno e la data di scadenza delle presentazioni delle richiesta era il 6 Ottobre, come specifica il sito dell’Agenzia delle Entrate. Il contributo consiste in una riduzione del canone di locazione degli immobili.

Il primo requisito indispensabile per poter accedere a questa misura è avere un contratto d’affitto regolare e registrato. Durante la pandemia molte persone si sono trovare in difficoltà economiche e in alcuni casi anche nell’impossibilità di spostarsi di regione. Per poter aiutare chi non aveva una casa di proprietà è stato approvato nel Decreto Sostegni Bis il contributo per l’affitto.

L’agevolazione consiste nel pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate di una quota degli affitti ai locatori, cioè a coloro che hanno concesso in affitto un appartamento a degli inquilini. Per ottenere il contributo è necessario rispettare le seguenti condizioni:

  • aver concordato una riduzione del canone d’affitto dal 25 Dicembre 2020 al 31 Dicembre 2021
  • regolare contratto d’affitto precedente al 29 Ottobre 2020
  • l’abitazione deve essere in una grande città e deve essere l’abitazione principale degli inquilini

Il contributo concesso è a fondo perduto, significa che non dovrà essere restituito. Le domande dovevano essere presentate entro il 6 Ottobre tramite la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, il menu di riferimento era Servizi per Comunicare. Se hai inoltrato la richiesta devi avere compilato il modulo in ogni sua parte. La documentazione è suddivisa in diversi quadri, nel modulo A dovevano essere indicati i dati di chi richiede il contributo (proprietario) e le informazioni sul contratto di locazione e di proprietà dell’abitazione. Nel quadro B o II vanno invece le specifiche che riguardano le rinegoziazioni concordate (importo) con date di inizio e fine dell’affitto rivisto.

Dovrai anche indicare tuo codice fiscale e l’IBAN, questo tipo di contributo infatti viene erogato direttamente sul conto corrente bancario o postale del contribuente. Nel caso in cui a compilare l’istanza sia il commercialista o un intermediario sarà necessario che la domanda presenti anche il suo codice fiscale. Il contributo massimo può essere pari a 1.200 euro e il bonus affitto è pari al 50% dell’intero importo dello sconto applicato sull’affitto per gli inquilini.

Le altre detrazioni sui lavori casa

Non sono gli unici aiuti riservati ai contribuenti nel 2021 per quanto riguarda le spese di casa. Ci sono anche l’Ecobonus, il bonus facciate e il contributo Superbonus 110%. L’ultimo è già stato prorogato per il 2023, per gli altri invece si attendono ancora novità da parte del Governo su rinnovi e proroghe anche se sembrano certi i rifinanziamenti del bonus facciate, ristrutturazioni, Ecobonus, bonus verde e anche del bonus mobili.

Per adesso hai tempo fino al 31 Dicembre per chiedere la detrazione fino al 90% delle spese sostenute per rifare o restaurate la facciata della tua abitazione. Per avere l’agevolazione è necessario che il proprietario dell’immobile e chi paga i lavori siano la stessa persona che presenta domanda per il bonus. Il contributo è uno sconto fiscale che potrai recuperare in 10 anni sulle dichiarazioni dei redditi.

Sempre fino a fine anno hai la possibilità di fare domanda per avere una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese per la ristrutturazione di casa. Il tetto massimo di spesa considerato per questo contributo sarà di 96 mila euro. Dovrai ovviamente pagare i lavori con metodi tracciabili e vi rientrano i lavori di manutenzione straordinaria dell’immobile. Anche in questo caso il contributo sarà riconosciuto come sconto sulle dichiarazioni dei redditi con quote uguali per 10 anni.

Il bonus verde è un’agevolazione per chi decide di fare lavori per mettere apposto balconi, terrazze, impianti di irrigazione o aree scoperte. La detrazione in questo caso sarà del 36% per una spesa massima di 5.000 euro. Puoi ottenere questo sconto fiscale anche per la realizzazione di giardini pensili e di strutture simili.

Infine c’è l’Ecobonus, un contributo molto popolare per chi opera lavori di riqualificazione dell’abitazione. La misura è nata per incentivare i cittadini a migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, i lavori per i quali può essere richiesta la riduzione fiscale sono vari: installazione di caldaie a condensazione o pompe di calore, sostituzione degli infissi o impianti di climatizzazione. Il vincolo per ottenere tra il 50% e iil 60% di detrazione (su una spesa massima fino a 60 mila euro) è che i lavori portino la classificazione dell’abitazione a migliorare di due classi energetiche.