Bonus 110 bloccato? Tutte le novità

Bonus 110 bloccato, così come altre centinaia di detrazioni e contributi che senza i decreti attuativi non possono partire. Ecco sta succedendo e quali sono le novità sui provvedimenti necessari per rendere operativi le oltre 700 misure approvate nell'ultimo anno e al palo per motivi burocratici

Bonus 110 bloccato? Tutte le novità

La Stampa  ha pubblicato un approfondimento su bonus 110 bloccato e sugli altri provvedimenti per contributi e sgravi fiscali annunciati dal Governo Conte ma per i quali mancano i decreti attuativi. Secondo i numeri riportati dal quotidiano nazionale sarebbero necessari 792 decreti attuativi per rendere operative tutte le misure (tra contributi e bonus) contenute nelle leggi approvate nell’ultimo anno e mezzo.

Spetterà al nuovo Governo Draghi occuparsi di queste incombenze, solo il 32% dei decreti attuativi sono già adottati, in numeri assoluti sono 253 decreti. Ne restano da studiare e rendere attivi con la pubblicazione dei documenti con le indicazioni operative altri 539.

Nel report creato dal giornale è stato evidenziato come i bonus occhiali, smartphone, per l’acquisto dei televisori e per la riduzione del digital divide sono al palo. Sono rimaste bloccate in questa impasse burocratica anche le misure per aiutare l’imprenditoria femminile, i contributi per le imprese creative e i festival e tanti aiuti per la ripresa del settore turistico.

Solo tra il decreto Rilancio, la legge sulle Semplificazioni e il decreto Agosto si contano 163 decreti attuativi ancora da approvare. In dettaglio, mancano 52 provvedimenti – su 137  – per il decreto Rilancio, del DL Semplificazioni sono stati poi pubblicati sono 3 decreti operativi e per il decreto Agosto ne sono usciti solo 44 su 63.

Bonus 110 bloccato, ecco cosa accade nelle regioni

Il Super bonus 110 bloccato non deve il suo stop a questi ritardi, bensì – come si può leggere sui siti e i quotidiani locali  – i problemi in questo caso sono legati ai regolamenti edilizi comunali. Su AltoAdige Innovazione è stato pubblicato un commento del direttore del Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – SHV, Gianni Sarti.

Sulla questione l’architetto ed esperto di risanamenti energetici ha affermato: “La Legge urbanistica è ormai in vigore dal 1° luglio scorso, ma basta parlare con i tecnici liberi professionisti e con gli amministratori pubblici per capire che le difficoltà interpretative ed i vuoti normativi siano tali da renderne spesso difficile o impossibile l’applicazione. Nel frattempo i tecnici comunali, sollecitati da progettisti, committenti e imprese, devono ricorrere a continue domande a cui risponde un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti del Consiglio dei Comuni e della ripartizione Natura, paesaggio e sviluppo del territorio della Provincia. Attualmente queste FAQ sono circa un centinaio, ma non è ancora chiara la valenza giuridica”.

Stessa situazione si registra a Bologna, i media locali infatti nel dare notizia dell’approvazione del nuovo regolamento edilizio hanno sottolineato diverse difficoltà legate alle domande per il Super bonus 110. Le nuove disposizioni – approvate il 7 Dicembre – hanno imposto il raggiungimento delle classi energetiche A1 e A3 per le ristrutturazioni modificando le norme nazionali che riguardano i requisiti per accedere al contributo.

Gli ordini professionali del capoluogo emiliano, i costruttori e gli amministratori di immobili sono sul piede di guerra, secondo Il Resto del Carlino,  sono pronti a ricorrere al Tar. Nell’articolo 28 del documento è stato inserito l’obbligo per le ristrutturazioni importanti di secondo livello (incidenti su almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio) di raggiungere una classe di prestazione energetica non inferiore alla A1.

Anche più elevati sono gli standard richiesti per chi vuole utilizzare il Super bonus per le ristrutturazioni di primo livello (incidenti su almeno il 50% della superficie disperdente lorda e comprendenti anche la riqualificazione dell’impianto termico), per queste operazioni si richiede che  i lavori portino l’edificio ad acquisire almeno la classe energetica A3 con l’indice di prestazione energetica globale non superiore a 30 KWh/mq.

Bonus del 110%, come funziona

Il Superbonus fa gola a molti dato che consiste in una detrazione fiscale sino al 110% delle spese sostenute per fare interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni. In un primo momento questa misura si era deciso di riconoscerla in 5 rate annuali, poi portate a 4.

La legge prevede anche la possibilità di cedere alla ditta che realizza i lavori il diritto al credito di imposta. In pratica farete i lavori praticamente a costo zero e la società che li realizzerà potrà scaricare le detrazioni fiscali nei 4 anni che seguono.

Il Superbonus permette di accedere alla detrazione delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021. Anche se in molti sperano che questa misura venga poi prorogata. A preoccupare molti è la parte che riguarderà i controlli post lavori e le verifiche sull’efficientamento energetico. Per avere lo sconto sulle tasse è necessario che i tecnici certifichino il miglioramento delle condizioni di consumo dell’energia della casa.

Come riportato nella nostra guida  Superbonus è disponibile per gli interventi effettuati da:

  • associazioni e società sportive dilettantistiche (solo per immobili e parti di immobili da adibire a spogliatoio)
  • condomini
  • cooperative di abitazioni a proprietà indivisa
  • Istituti autonomi case popolari
  • Onlus e associazioni di volontariato
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento

Come ottenere la detrazione sui lavori edilizi

Per poter avere il Super bonus, secondo il decreto che ha creato la maxi detrazione, sarà necessario che i lavori programmati – e quindi realizzati – portino un miglioramento notevole rispetto all’efficienza energetica dell’edificio. Per aver diritto allo sconto fiscale è necessario che i rifacimenti e le modifiche portino la classificazione di casa in alto di due classi energetiche.

Se l’edificio rientra già in una classe A e non potete quindi ottenere un miglioramento di due posizioni, allora sarà obbligatorio il raggiungimento della classe energetica più alta per accedere al Superbonus. Sarà necessario presentare una certificazione della classe energetica dell’appartamento o del condominio prima dei lavori e poi una seconda verifica al termine della ristrutturazione.

La certificazione da presentare è l’Attestato di Prestazione Energetica APE. Si tratta di un requisito essenziale per poter accedere alla detrazione e per essere valida deve essere rilasciata da un tecnico abilitato.
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Gli interventi per ottenere l’agevolazione

Dalla guida che SOStariffe.it ha realizzato sul funzionamento del Super bonus, ecco quali sono gli interventi definiti trainanti che vi permetteranno di ottenere il doppio salto energetico e di essere quindi certi di ottenere il massimo da questo contributo.

La lista degli interventi trainanti include:

  •  realizzazione del cosiddetto cappotto termico
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti sulle parti comuni con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria con pompe di calore
  • impianti geotermici, ibridi, anche combinati con impianti fotovoltaici (con o senza accumulo) o impianti di microgenerazione
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari – tetto di spesa di 30 mila Euro per singola unità immobiliare
  • realizzazione di interventi antisismici

Nel decreto viene specificato che il cappotto termico deve coprire almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell’unità immobiliare situata all’interno di edifici plurifamiliari che sia indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno.

I limiti di spesa previsti sono di 50 mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari indipendenti, mentre per condomini composto da 2 e fino a 8 unità immobiliari è previsto un limite di spesa di 40 mila per ogni appartamento. Se l’edificio supera le 8 unità la soglia di spesa arriva a 30 mila euro.

Il Super bonus 110% è accessibile anche per le spese sostenute per i cosiddetti interventi “aggiuntivi” che però dovranno essere affiancati ai lavori principali appena descritti. Questa seconda tipologia di interventi sono descritti all’’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013. Inoltre, laddove non sia possibile eseguire un intervento trainante per la presenza di particolari vincoli legati perché si agisce su beni culturali o su paesaggio tutelati. In alcuni casi poi le limitazioni ad effettuare gli interventi trainanti principali possono derivare da regolamenti edilizi, urbanistici o ambientali. Resta l’obbligo di registrare un miglioramento di almeno due classi energetiche o, se non possibile, ottenere la classe energetica più elevata.

Se si decide di installare infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici si potrà ottenere il contributo del Super bonus. In questo caso il massimale di spesa è fissato a 3.000 euro ma dovranno anche essere abbinati ad altri interventi.

Superbonus per fotovoltaico 

Un lavoro su tutti che vi garantirà di avere la detrazione del 110% è l’installazione d un impianto fotovoltaico. Da decreto la realizzazione delle seguenti tipologie di sistemi di produzione di energia rinnovabile vi permetteranno di aumentare di due classi energetiche:

  • impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici
  • sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici

Per quanto riguarda la realizzazione di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo, dovrà comunque essere accostata anche ad uno degli interventi trainanti. Si dovrà anche cedere il GSE dell’energia non auto-consumata in sito o non condivisa per l’autoconsumo al gestore.