Bollette a 28 giorni, multa Antitrust a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind per il cartello

Il 31 gennaio l'Antitrust ha imposto a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre una multa cumulativa da 228 milioni di euro per la questione delle bollette a 28 giorni. Nonostante le direttive dell'Agcom e del Consiglio di Stato, però, le aziende ancora rendono difficile ottenere i rimborsi

Bollette a 28 giorni, multa Antitrust a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind per il cartello

Il 31 gennaio 2020 è una data da ricordare per gli utenti di rete fissa italiani. L’Antitrust dopo un’indagine durata 2 anni ha condannato Tim, Vodafone, Fastweb e il gruppo Wind Tre per la pratica delle bollette a 28 giorni. Queste aziende tra il 2016 e 2018 hanno costretto i loro utenti a pagare per una mensilità in più (13 all’anno invece di 12) per accedere ai loro servizi Internet casa. In totale sono circa 12 milioni gli utenti di rete fissa che sono stati colpiti da questa pratica fraudolenta e lesiva delle concorrenza del mercato. La sanzione imposta dall’Antitrust è in totale di 228 milioni di euro. Nelle specifico si parla di una multa di 114,4 milioni per Tim, 59,97 per Vodafone, 38,97 per Wind Tre e 14,76 milioni per Fastweb.

Bollette a 28 giorni: la cronostoria

La pratica delle bollette a 28 giorni è stata avviata da Wind nel 2015. L’operatore all’epoca impose la tariffazione delle sue offerte Internet casa non ogni 30 giorni, come sarebbe corretto fare, ma ogni 28. In questo modo gli utenti pagavano non più per 12 mensilità all’anno ma per 13. Successivamente anche altri gestori fissi e mobili come Tim, Vodafone e Fastweb introdussero la stessa rimodulazione. Altroconsumo stima che il guadagno derivante da questa pratica per l’intero settore è stato di 1 miliardo di euro all’anno.

Nel 2017 l’Antitrust ha imposto alle aziende coinvolte una multa di 1,16 milioni di euro ciascuna, ovvero il massimo importo per una sanzione prevista dalla legge, per non aver correttamente informato i propri clienti rispetto alle modalità di rinnovo delle offerte Internet casa.

Nei primi mesi del 2018 gli operatori decisero di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali aumentando l’addebito mensile per le tariffe di rete fissa dell’8,6% per compensare i mancanti introiti derivanti dalla cancellazione delle bollette a 28 giorni. Gli operatori, si legge nelle motivazioni dell’Antitrust che hanno portato alla sanzione, “hanno coordinato le proprie strategie commerciali relative al passaggio dalla fatturazione quadrisettimanale (28 giorni) a quella mensile, con il mantenimento dell’aumento percentuale dell’8,6%. Tale coordinamento era sotteso a mantenere il prezzo incrementato, vanificando il confronto commerciale e la mobilità dei clienti“.

I provider avanzarono ricorso presso l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), Tar del Lazio e Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della sanzione. A luglio 2019 l’organo giurisdizionale con sede a Palazzo Spada, a Roma, ha respinto definitivamente gli appelli di Vodafone, Tim, Wind Tre e Fastweb imponendogli di rimborsare agli utenti per tutti i giorni in cui hanno dovuto subire le bollette a 28 giorni.

“Esprimiamo la nostra massima soddisfazione per la decisione dell’Antitrust che ha confermato quello che avevamo denunciato ormai 2 anni fa: le compagnie telefoniche hanno fatto cartello sulla vicenda delle tariffe a 28 giorni soffocando la libertà di scelta e il risparmio degli utenti”, ha dichiarato Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo.

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Bollette a 28 giorni: come richiedere il rimborso

L’Agcom nella sua direttiva sulle bollette a 28 giorni ha specificato che i rimborsi devono essere corrisposti anche agli utenti che non li richiedono. Detto questo, la quasi totalità degli operatori sanzionati ha previsto una procedura per effettuare la domanda di risarcimento che risulta complicata come confermano il Codacons e Federconsumatori. Gli utenti hanno riscontrato difficoltà anche a reperire le informazioni necessarie per capire come ottenere il rimborso.

Fastweb ad oggi permette di trovare informazioni in merito alla questione bollette a 28 giorni e relativi rimborsi solo a coloro che sono già clienti dall’area personale My Fastweb. Anche Tim e Wind Tre hanno scelto la stessa strada. Per quanto riguarda il primo operatore italiano, tutte le informazioni sono accessibili solo ai già clienti dall’area personale MyTim.

Wind e Tre hanno realizzato invece una pagina dedicata ma per richiedere il rimborso bisogna prima effettuare il login nella propria area personale.

Vodafone ha reso disponibile un modulo online, raggiungibile tramite il sito del provider, attraverso il quale richiedere e ottenere il rimborso. Questa possibilità è stata molto pubblicizzata nei mesi scorsi dall’operatore su diversi canali (come quotidiani nazionali) e comunicata ai clienti sulla bolletta di rete fissa (consumer e business) e tramite SMS.

Tiscali invece non ha predisposto nessuna area dedicata alle bollette a 28 giorni sul proprio sito.

Gli operatori pur di evitare di concedere i rimborsi hanno anche proposto agli utenti forme di compensazione sotto forma di sconti e servizi aggiuntivi gratuiti a chi rinuncia al risarcimento. Bisogna inoltre sottolineare che la pratica delle bollette a 28 giorni è stata applicata anche alle offerte di telefonia mobile ma in questo caso la questione è più spinosa perché le caratteristiche del mercato sarebbero differenti da quello fisso e tali da non giustificare i rimborsi.

Bollette a 28 giorni: le stime dei rimborsi di Altroconsumo

Altroconsumo, associazione che si batte per la difesa dei diritti degli acquirenti e che tra le prime ha denunciato la pratica illecita delle bollette a 28 giorni, ha effettuato una stima dei possibili rimborsi che spettano gli utenti dei diversi operatori. Chi ha sottoscritto un’offerta in fibra ottica è probabile che otterrà un risarcimento più cospicuo rispetto a chi dispone di una linea ADSL. Inoltre, bisogna tenere conto che alcune tariffe Internet casa durante il periodo preso in esame dall’Antitrust sono state disponibili in promozione e quindi con un addebito mensile ridotto rispetto a quello standard per lasso di tempo variabile. Ecco le stime di Altroconsumo:

Operatore Tipologia di connessione Rimborso in euro
Minimo Massimo Media
Fastweb ADSL 20 54,90 32,87
Fibra 20 59,90 34,07
PosteMobile ADSL 20,90 26,90 23,90
Tim ADSL 4,04 39,90 28,5
Fibra 24,90 49,90 36,73
Vodafone ADSL 3 37 27,13
Fibra 20 47 30,35
Wind ADSL 3 35,95 23,09
Fibra 19,90 44,95 27,61

Bollette a 28 giorni: le offerte alternative

Se siete tra coloro che sono stati colpiti dalla pratica delle bollette a 28 giorni ma nonostante il rimborso volete cambiare operatore di rete fissa, ecco a voi alcune tariffe alternative altrettanto interessanti per avere la fibra ottica o ADSL a casa a prezzi modici:

1. Ultrainternet fibra di Tiscali

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  • Servizio “Chi è” incluso
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La tariffa di Tiscali ha un costo di 26,95 euro al mese in promozione fino a al 6/2/20. All’offerta è possibile aggiungere con 1 euro in più:

  • Chiamate illimitate senza scatto alla risposta
  • 6 mesi di abbonamento ad Infinity

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L’offerta di Eolo prevede:

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