se si diffondesse la banda larga, potrebbero risparmiarsi ben 30 miliardi di euro ogni anno, ad affermarlo Stefano Pileri, presidente di Confindustria Servizi Informativi e ex responsabile della rete Telecom Italia.
Pileri descrivendo la situazione italiana ha affermato “Nel nostro Paese manca del tutto la progettualità sull’innovazione legata a nuove reti. E’ necessario uscire da ques’impasse perchè in Europa si stanno muovendo tutte le principali nazioni e pertanto non possiamo stare fermi”.
Il progetto della Csit, “Italia Digitale”, prevede di digitalizzare le famiglie dal 45% attuale all’80%, le imprese dal 66% al 100% e anche la totalità dei soggetti pubblici.
La priorità saranno le imprese e gli uffici pubblici, che verranno messi in rete dal 2012 utilizzando fibra, ADSL e connessioni wireless a reti WiMax, poi sarà il turno delle famiglie, “intanto”, sottolinea Pileri, “ci si collega portando almeno 20 Mega di banda, poi si penserà alla fibra e ai 100 mega: ma a quel punto la domanda ci sarà già ”, la speranza per il presidente della Csit è che la proposta verrà accolta da tutte le istituzioni.
Tutte le aziende e le P.A. saranno in rete dal 2014, le comunicazioni tra amministrazione e aziende e tra cittadini e amministrazione in  digitale genereranno un enorme risparmio e i primi risultati inizieranno ad arrivare nel 2015.
Tra le misure che permetteranno di risparmiare ad esempio avere il 100% delle scuole on-line insieme con l’80% degli insegnanti e delle famiglie farà risparmiare il 50% circa sugli acquisti dei libri di testo per studenti di medie e superiori; per la Sanità invece, 8,7 miliardi di euro potranno risparmiarsi ogni anno se il 100% dei dottori sarà in rete basti pensare a tutte le ricette e certificati che potrebbero assumere formato digitale; altri 500 milioni di euro di risparmio nel comparto Giustizia con il Processo Civile Telematico. Confindustria stima inoltre che si potranno risparmiare 2 miliardi di euro con la diffusione della telepresenza e la conseguente riduzione degli spostamenti urbani ed extraurbani.
Anche la cultura godrà di un grande beneficio, basti pensare ai musei che sviluppando i diversi servizi relativi alla prenotazione elettronica, al pagamento online e alla creazione di contenuti multimediali potrebbe aumentare da 4 a 7 volte il giro di affari che attualmente è di circa 200 milioni di euro.
L’intenzione di Confindustria è spingere le associazioni di categoria, le federazioni e le imprese a lavorare sul piano suddiviso in undici aree tematiche, e presentare il progetto al Governo subito dopo l’estate per diventare operativi nel minor tempo possibile.
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