Aumento costi dei conti correnti, ecco chi ci rimette di più

L'aumento dei costi degli storici canoni a zero spese, il rincaro delle commissioni sui prelievi, cosa sta succedendo ai conti correnti e chi sta pagando il conto più salato? Ecco alcune risposte e i dati dell'ultimo studio di SosTariffe.it sui costi annui dei conti tradizionali e online

Aumento costi dei conti correnti, ecco chi ci rimette di più

L’ultimo Osservatorio di SosTariffe.it ha mostrato un aumento dei costi dei conti correnti sia per le soluzioni online e per i conti correnti tradizionali. Nello specifico sono state monitorate le spese da sostenere per il canone annuo, le operazioni agli sportelli e in filiale, le spese legate ai servizi (ad esempio la domiciliazione delle utenze).

Lo studio ha mostrato un incremento medio del canone annuo del 29% per i conti online tra gennaio 2019 e gennaio 2020. Per i conti tradizionali invece l’aumento è stato del 22.60%. Queste percentuali sono un calcolo della media dei dati raccolti analizzando i prodotti finanziari proposti da 17 banche in Italia.

Perché i costi dei conti correnti crescono

L’aumento dei costi è da imputare in buona misura alle operazioni di salvataggio delle banche popolari messe in atto negli ultimi 3 anni. L’Abi ha calcolato in quasi 13 miliardi di euro il contributo arrivato dalle banche sane per intervenire nei piani di salvataggio degli istituti falliti o in difficoltà.

Circa 3 miliardi sono stati anche versati dal Fondo Interbancario di Tutela dei depositi per risarcire i correntisti di Tercas, Carige, delle Casse di risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato e per i primi aiuti per il fallimento della Banca Popolare di Bari. Il Fondo Interbancario è un’istituzione che garantisce i depositi dei correntisti fino a 100 mila euro per singolo depositante e per singola banca. Questo limite è valido anche per conti cointestati.

Chi paga il conto più caro?

I dati della ricerca di SosTariffe.it ci aiutano a capire meglio chi stia subendo i maggiori contraccolpi da questi aumenti di spesa. L’Osservatorio non si è limitato infatti ad un’analisi del caso medio, ha anche creato 3 profili specifici: single, coppie e famiglie.

I costi effettivi per un risparmiatore single con un conto online sono cresciuti di quasi 10 euro in un solo anno, mentre per un correntista tradizionale senza famiglia sono passati da circa 73.60 euro a  più di 90 euro. In termini percentuali la variazione della spesa online si è avvicinata al 29% di incremento, quella delle soluzioni tradizionali solo al 23%. Nonostante questo rincaro comunque per i singoli resta più conveniente aprire un conto online piuttosto che orientarsi su un prodotto tradizionale.

Le spese delle famiglie superano i 150 euro

Passiamo alle famiglie, secondo le classificazioni comunemente usate dalle banche una famiglia a media operatività effettua circa 228 operazioni bancarie l’anno, utilizza le carte di credito e il bancomat associate al suo conto, ha un mutuo, addebita le utenze sul conto e si reca agli sportelli o utilizza l’home banking per fare bonifici o altri versamenti.

Per i correntisti che rientrano in questo profilo i costi del conto corrente sono cresciuti del 27% per le soluzioni online, le spese hanno superato i 70 euro nel 2020 mentre nel 2019 erano di 55.50 euro circa. Per le famiglie con un conto tradizionale la spesa annua è arrivata a 150 euro dai 122 euro del 2019, +23%. Non sono però neanche loro i correntisti che hanno subiti i maggiori rincari.

Rincari più alti per le coppie, ecco come risparmiare

L’aumento più consistente sul costo annuale del conto corrente è toccato alle coppie. In particolare, a risentire in modo più marcato degli incrementi dei costi imposti dagli istituti nell’ultimo anno sono state le coppie con un conto online. L’aumento percentuale registrato da questi profili è stato del 33% circa. Le spese per il conto corrente sono cresciute da 45 euro a 60 euro in 12 mesi.

Se siete alla ricerca di un conto corrente che vi permetta di risparmiare il comparatore di SosTariffe.it può essere utile. Potete infatti impostare una ricerca selezionando i parametri che meglio si adattano alla vostra situazione e trovare i conti correnti a zero spese o le soluzioni più convenienti per i pensionati o i minorenni.

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I conti correnti più convenienti

Una volta impostati i filtri lo strumento confronterà per voi i prodotti offerti dai diversi istituti e vi restituirà uno schema delle condizioni, dei costi e dei servizi proposti dalle diverse banche. Imposta la ricerca sui conti correnti per giovani con zero spese di canone i risultati sono:

  • Conto Illimity
  • Conto corrente Widiba
  • We Bank
  • Conto Corrente N26
  • Hype

Sono tutti prodotti di istituti online e abbinano ad un canone zero una serie di servizi o extra, come dei bonus per i programmi invita un amico e tassi agevolati per chi apra un conto deposito. Tra le promozioni per i nuovi clienti ci sono anche bonus e voucher.

Convenienza conto e solidità banca, i consigli

Per orientarvi meglio tra le tante soluzioni può essere utile seguire alcuni dei consigli dettati dall’Economia del Corriere in una recente indagine su conti correnti e risparmio. Fino a qualche mese fa le banche inserivano nel set informativo del conto corrente un Indicatore sintetico di costi (ISC), in pratica si tratta di 7 profili di consumo che consentivano al correntista di farsi un’idea delle spese medie da sostenere in base alle proprie abitudini di utilizzo del prodotto.

Adesso la comparazione viene fatta tramite un nuovo dato, l’Indicatore complessivo dei costi (ICC). Questo strumento dovrebbe essere più preciso perché, rispetto al vecchio dato, include anche una stima dei costi legati alle carte di pagamento associate al conto.

Rispetto al vecchio ISC che si trovava nei documenti scaricabili dal sito, il nuovo ICC deve essere richiesto alla banca presso cui si sta valutando di aprire il conto. L’ICC non indica esattamente quanto andrete a spendere con il conto X o Y, si tratta piuttosto di una simulazione di costo che vi aiuta a farvi un’idea della spesa media.

Quanto è affidabile la vostra banca?

Un altro elemento importante per decidere presso quale banca aprire un nuovo conto corrente o trasferire il proprio conto è l’analisi del CET1. È un indice che aiuta a stabilire la solidità patrimoniale delle banche. Per capire se l’istituto che vi interessa è in buona salute o no è bene sapere che la Banca Centrale Europea ha stabilito dei livelli di allarme legati a questo indice.

Un CET 1 ratio inferiore all’8% non è positivo. Una banca il cui indice è pari o al di sotto l’8% può essere commissariata. Il valore che invece è stato stabilito per indicare un istituto solido è un CET1 ratio pari o superiore a 10,5%.

L’Economia del Corriere ha studiato i recenti dati sulla solidità bancaria degli istituti ed ecco in breve cosa è emerso. Per 13 istituti bancari in Italia hanno registrato un CET1 decisamente superiore al 10.5% indicato dalla Bce. La Creval ha ottenuto addirittura il 19.2%, la Popolare di Sondrio ha superato il 15% e Banca Sella si è fermata a 14.92%. Anche tra gli istituti online i valori del CET1 sono stati estremamente positivi: Mediolanum 18.8%, Banca Fideuram 17.6% e Fineco 17.37%.

Quali voci del contratto leggere con attenzione

Sono comunque sempre valide, sia per le banche online che per quelle tradizionali, alcuni consigli sugli elementi dei contratti di apertura di nuovi conti a cui prestare attenzione:

  • Valutare con attenzione i tassi di interesse reali e non quelli lordi
  • Costo del Canone
  • Costi di apertura della pratica
  • Costi operazioni e commissioni online e in filiale
  • Assistenza e presenza di sportelli sul territorio
  • Possibilità di avere Carte associate
  • Massimali delle carte
  • Spese di estinzione del conto
  • Sicurezza
  • Spese di gestione

Costi di prelievi e operazioni agli sportelli

In fase di ricerca dei migliori conti correnti prestate molta attenzione all’analisi dei costi per le operazioni, sia online che in filiale. Tornando allo studio di SosTariffe.it infatti ad incidere maggiormente sull’incremento dei costi sono stati gli aumenti per operare bonifici agli sportelli. Per i correntisti delle banche online in un solo anno le spese per prelevare in filiale sono cresciute del 27%.

Per i clienti con un conto tradizionale una delle spese più ingombranti è stata il rincaro del 16% delle commissioni applicate ai bonifici online. La stessa operazione compiuta da un utente con un conto online è invece stata pari a zero sia nel 2019 che nel 2020.

Le nuove leggi che incrementeranno l’utilizzo dei POS e faciliteranno l’uso dei sistemi elettronici di pagamento è di certo una buona notizia per i correntisti. Tra i costi più pesanti per gli utenti ci sono i prelievi, soprattutto se operati presso ATM di altre banche. Questa spesa è aumentata del 10% per i correntisti alternativi e del 2% per quelli tradizionali.