Aumenti in busta paga: le novità di Ottobre 2021

È stata convocata per le 18 del 26 Ottobre una riunione straordinaria tra il premier Mario Draghi e i leader dei tre maggiori sindacati italiani, al centro della discussione ci sarà la nuova manovra di bilancio 2022 e probabilmente il taglio del cuneo fiscale. Ecco quali sono gli ultimi aggiornamenti e quali sono gli aumenti in busta paga per gli italiani se le novità dei giorni scorsi saranno confermate

Aumenti in busta paga: le novità di Ottobre 2021

Come riporta l’ANSA, la nuova legge di bilancio dovrebbe avere un valore complessivo di 23 miliardi di euro, ed un terzo dei fondi – circa 8 miliardi – saranno destinati al taglio delle tasse e quindi agli aumenti in busta paga per i lavoratori. Di queste risorse impegnate nella riduzione della pressione fiscale la maggior parte dovrebbe essere concentrata sui provvedimenti che riguardano il cuneo fiscale.

Questo è un passaggio molto delicato per il Governo e per il ministero del Tesoro, lo si era capito già dalle dichiarazioni rilasciate ad Agosto dal ministro Daniele Franco: “Nei prossimi mesi la riforma del sistema fiscale sarà un passaggio strategico: il fisco italiano ha bisogno di ridisegno complessivo che consenta da un lato di renderlo più moderno e orientato alla crescita e dall’altro di rimuovere una serie di distorsioni ed inefficienze che si sono accumulate nel tempo. Occorre un’opera di razionalizzazione delle tante forme di prelievo oggi esistenti. È fondamentale concentrare le risorse sulla riduzione del prelievo sui fattori produttivi, il cuneo sul reddito da lavoro è particolarmente elevato ed è un ostacolo alla crescita delle imprese e dell’occupazione. È cruciale la lotta all’evasione”.

La manovra di bilancio 2022

La discussione che sta animando il Governo e le parti politiche si sta concentrando sul taglio del cuneo fiscale, sui contributi sociali e sulla revisione di bonus e reddito di cittadinanza. Anche le pensioni e il superamento di quota 100 sono argomenti al centro del dibattito, sopratutto la Lega si sta mostrando contraria alle ipotesi di un superamento delle legge e delle alternative quota 102 e 104 per i prossimi 2 anni (adesso capiremo meglio di cosa si tratta).

La manovra del progetto che Draghi  dovrebbe essere “molto ampia e incisiva” e dovrà rappresentare un piano con un orizzonte sui prossimi tre anni, quindi dovrà anche creare delle buone basi per  il Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la futura crescita del Paese. Per adesso il Governo ha inviato il Documento programmatico di bilancio a Bruxelles il 19 Ottobre, in realtà questo testo avrebbe dovuto essere sul tavolo della commissione entro il 14 Ottobre.

Questo testo non è altro che uno schema in cui Draghi e i ministri hanno sintetizzato il progetto della Manovra di bilancio per il prossimo anno. Tra le misure ci sono la Tampon Tax, i bonus per lavori edili, elettrodomestici e tv, i provvedimenti per contrastare l’aumento in bolletta di luce e gas. Sono illustrati i piani per la nuova riforma fiscale, la pensioni e per gli ammortizzatori sociali, oltre che per la transizione industriale, gli incentivi per l’imprenditoria femminile e gli investimenti sulla sanità.

Ecco quali sono i punti principali di questo nuovo piano di bilancio che dovrebbe portare l’Italia fuori dalla crisi Covid punto per punto.

Aumenti in busta paga con il taglio del cuneo fiscale

La misura più attesa di questa manovra è senza dubbio il taglio della pressione fiscale che porterà un aumento in busta paga per i lavoratori. Per ridurre il cuneo fiscale sono stati al momento individuati fondi pari a 8 miliardi, anche se sia da Forza Italia che da Italia Viva arrivano pressioni per aumentare la copertura di questo provvedimento.

L’attuale funzionamento dell’integrazione in busta paga da 120 euro per i lavoratori dipendenti prevede un contributo come credito Irpef per chi ha un reddito fino a 28 mila euro e delle detrazioni fiscali per chi invece rientra nella altre fasce reddituali. Al momento nelle buste paga dei lavoratori dipendenti vengono applicati i seguenti scaglioni Irpef:

  • reddito fino a 15.000 euro tassati al 23%;
  •  reddito tra 15.000 e fino a 28.000 euro al 27%;
  • reddito oltre 28.000 e fino a 55.000 euro al 38%;
  • reddito tra 55.000 e fino a 75.000 euro al 41%;
  • reddito superiore 75.000 euro fino al 43%.

L’operazione in questione dovrebbe portare alla creazione di nuovi bonus che dovrebbero andare ad aumentare la disponibilità di liquidità per i lavoratori dipendenti. Il nuovo provvedimento dovrebbe andare ad integrare le precedenti misure portando il contributo in busta paga da 100 a 120 euro anche per chi ha un’aliquota del 38%, cioè per chi ha un reddito tra i 28 mila euro e i 55 mila euro. Questi lavoratori si ritroverebbero con poco più di 1.000 euro sullo stipendio, mentre chi rientra nelle altre fasce di reddito l’aumento rispetto al bonus sarà di 240 euro circa l’anno.

L’ipotesi del documento programmatico quindi ragiona sulla possibilità di ridurre gli scaglioni fiscali a 3 dai 5 attuali e avvantaggerà sopratutto coloro che rientrano nel ceto medio e nell’attuale scaglione del 38%. Finora con le attuali disposizioni i lavoratori con redditi superiori ai 40 mila euro non rientrano al momento tra coloro che ricevono il bonus. Se sarà confermata l’ipotesi dei 120 euro e l’ampliamento fino a 55 mila euro, chi ha un reddito da 40 mila euro.

Nella manovra fiscale oltre al taglio del cuneo fiscale si sta valutando di eliminare l’Irap per le pmi, la soluzione su cui si sta ragionando è di incorporata questa imposta nell’Ires che è l’imposta sul reddito delle società.

Meno IVA sugli assorbenti e più fondi per le donne

Per quanto riguarda invece la Tampon Tax, finora questi prodotti femminili sono stati tassati al 22% con l’aliquota quindi riservata ai beni di lusso. L’IVA applicata finora era una delle più alte in Europa, nonostante ci fosse una precisa direttiva europea che consentiva agli Stati di abbassare l’aliquota al 5%. In Irlanda il Governo ha addirittura eliminato la tassazione per questi prodotti, in Regno Unito, a Cipro e in Francia invece l’IVA è tra il 5% e i 5,5%. L’Italia non è ancora arrivata a questi livelli ma dal prossimo anno gli assorbenti saranno tassati al 10 %.

Questa riduzione IVA non è l’unica misura riservata alle donne, il Governo ha studiato dei provvedimenti per incentivare la parità di genere e per implementare il piano nazionale antiviolenza. Ci sono poi nel pacchetto famiglia dei progetti sulla decontribuzione per dare slancio al lavoro femminile, soprattutto per sostenere la ripresa delle attività lavorative delle donne dopo le gravidanze.

Le altre misure

Nella manovra è contenuto anche un importante provvedimento per poter far fronte a nuovi aumenti in bolletta luce e gas per i cittadini. La crescita dei prezzi delle materie prime non sembra arrestarsi e potrebbero essere necessari altri interventi per non gravare troppo sulle tasche delle famiglie, ecco perché è stato deciso uno stanziamento per 1 miliardo di euro da destinare al contrasto dei rincari. La manovra andrà a creare un fondo da usare in caso le condizioni dovessero continuare a peggiorare.

Tra le misure che i cittadini e le imprese speravano di vedere in questa nuova legge di bilancio c’erano i vari bonus casa. Tra i rinnovi più attesi ci dovrebbero essere quello del Superbonus e dell’Ecobonus, dovrebbero anche essere stati trovati i fondi per garantire per un altro anno i contributi per mobili ed elettrodomestici legati alle ristrutturazioni e al miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni. Sono stati anche riconfermati i bonus per il passaggio al nuovo digitale terrestre e per chi rottama la tv. Non si fa cenno invece a tutte le misure straordinarie degli scorsi mesi come il bonus rubinetti e facciate.

Un punto delicato è stato invece quello del rinnovo del Reddito di cittadinanza, si è discusso di questa misura nei mesi scorsi e sembrava che il Governo potesse decidere di sospendere o modificare il sostegno. Dalle ultime notizie sembrerebbe che nella bozza sia previsto un rinnovo del contributo ma che saranno rafforzati i controlli e ci saranno delle modifiche nel processo per fare domanda.

I beneficiari del nuovo reddito di cittadinanza potrebbero perdere diritto al sostegno se dovessero rifiutare 2 offerte di lavoro proposte dai centri per l’impiego. Per il primo diniego invece si pensa di applicare una riduzione dell’assegno. Per rifinanziare il RdC saranno impiegati in totale 8,8 miliardi di euro, in linea con il 2020.

La riforma delle pensioni, quali novità?

Il nodo pensioni è molto complesso. Quota 100, l’attuale sistema prevede che la somma tra età dei lavoratori e contributi versati raggiunge 100 si può andare in pensione. L’età minima è 62 anni con 38 anni. Le proposte per superare questa soluzione secondo le precedenti dichiarazioni del ministro Franco sono state quota 102 o 104, in questo caso l’età minima salirebbe a 64 anni nel primo caso e 66 anni nel secondo.

“Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma questa sera nessuna decisone su quota 100 è stata presa, così come chiesto dai ministri della Lega – ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm -. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero”.

Sarà rifinanziato dal Ministero dello sviluppo economico il Fondo per la garanzia per le piccole e medie imprese. Ci sono anche da gestire i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per le imprese femminili. E per quanto riguarda il Fondo Sanitario Nazionale ci saranno 2 miliardi l’anno nel 2022, 2023 e 2024. Ci sono anche fondi speciali per finanziare la ricerca sui farmaci innovativi e vaccini.