Assegno unico 2021 e conto corrente: ecco cosa sta accadendo

Ecco quali sono i nuclei familiari che possono inviare la domanda INPS per l'assegno unico 2021 e come avverranno gli accrediti sul conto corrente a coloro che risultano tra i beneficiari di questa misura. I primi assegni saranno riconosciuti dal 1° Marzo 2022 alle famiglie con uno o più figli a carico. Gli importi della tua agevolazione dipenderanno da quanti membri sono compresi nel tuo nucleo familiare e dalle maggiorazioni previste dal nuovo decreto legislativo.

Assegno unico 2021 e conto corrente: ecco cosa sta accadendo

Ci sono diverse novità in corso di definizione per quanto riguarda l’assegno unico 2021, la misura è la nuova forma di sostegno per le famiglie con figli. L’istituzione di questa forma di supporto fa parte delle operazioni di riordino e potenziamento delle agevolazioni per favorire la natalità e il sostegno ai genitori. L’assegno unico è entrato in vigore ufficialmente dal 1° Luglio 2021, è stato però necessario poi attendere l’approvazione dei decreti attuativi per capire come i beneficiari potessero fare richiesta dell’assegno.

Tra Luglio e Dicembre è stato possibile ottenere un assegno temporaneo, un sussidio pro tempore creato per chi ha figli minorenni e che viene riconosciuto a chi ha un ISEE inferiore a 50 mila euro. Si è trattato solo di uno strumento provvisorio in attesa che fossero delineati tutte le condizioni del nuovo assegno.

Il principio con cui vengono stabilite le somme accreditate sui conti correnti delle famiglie che fanno domanda è progressivo e dipende dal numero di figli e dalle risorse disponibili. Le richieste potranno essere presentate all’INPS, sia presso gli uffici che online, dal 1° Gennaio 2022, accertati quindi di possedere i requisiti necessari entro l’inizio del prossimo anno. Poi per ricevere i primi accrediti sul tuo conto corrente dovrai attendere fino al 1° Marzo 2022, è quella la data individuata dai decreti sull’assegno unico per i figli.

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A chi spetta questo supporto e a quanto ammonterà il tuo assegno?

Innanzitutto è bene ricordare che per la Legge italiana  (articolo 12, comma 2, del Tuir) si considerano figli a carico:

  • soggetti con reddito lordo non superiore a 4 mila euro
  • se hanno più di 24 anni il reddito considerato è 2.840,51 euro

Inoltre per fare domanda per l’assegno unico, che ti verrà accreditato ogni mese per ogni figlio minorenne a tuo carico e per ogni neonato dal 7° mese di vita, dovrai rispettare i seguenti criteri:

  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia
  • essere residente e domiciliato, insieme con i figli a carico, in Italia per la durata del beneficio
  • cittadinanza italiana o di uno stato comunitario, o suo familiare, titolare del permesso di soggiorno temporaneo o permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato extra UE in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale
  • essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non consecutivi, o avere un un contratto di lavoro a tuo nome registrato a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata almeno biennale

Il nuovo assegno unico universale è riconosciuto a dipendenti, pubblici e privati, liberi professionisti e disoccupati. Uno dei requisiti indispensabili per fare domanda è che il contribuente sia in regola con il pagamento delle tasse. Per avere tutte le informazioni e richiedere il contributo puoi rivolgerti al Contact Center dell’INPS (all’803.164) o cercare tra le FAQ sul sito dell’ente di Previdenza. Per poter inoltrare la domanda quando sarà operativa la pagina dell’assegno unico dovrai avere attivo lo SPID o la CIE.

Come si calcola il tuo assegno unico 2021

L’importo preciso che riceverai sul tuo conto corrente dipende, come abbiamo detto da alcuni fattori, ecco cosa influirà sulla somma del tuo assegno. A determinare l’ammontare dell’assegno sarà la condizione economica della tua famiglia e dal numero di figli a carico. Per stabilire quale sia la situazione economica familiare ci si basa sull’indicatore ISEE, questo indice viene calcolato dall’INPS e per ottenere l’informazioni devi compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) che trovi sul portale dell’ente di previdenza sociale.

Otterrai un contributo per ogni figlio, se si tratta di minorenni il supporto economico è più consistente mentre per i figli maggiorenni l’importo scende progressivamente e ti viene riconosciuto fino al compimento del 21esimo anno d’età dei ragazzi e delle ragazze. Dalla maggiore età e fino ai 21 anni i figli possono anche fare richiesta di ricevere l’importo dell’assegno corrisposto per loro direttamente su un proprio conto corrente, è stata una novità introdotto con l’istituzione dell’assegno unico 2021 e punta a favorire una maggiore autonomia dei giovani.

A questi maggiorenni l’assegno viene riconosciuto se:

  • sono iscritti all’università o seguono un corso di formazione scolastica o professionale
  • svolgono tirocinio, un praticantato o un’altra attività lavorativa limitata, con un reddito complessivo che non supera gli importi descritti in precedenza
  • sono iscritti come disoccupati e in cerca di lavoro presso un Centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro
  • oppure svolgono Servizio civile universale

Se sei una ragazza con un figlio/a e hai meno di 21 anni potrai ottenere un assegno unico maggiorato per ogni figlio a carico.

Le novità 2022 sui bonus famiglia

Tra misure per la famiglia adottate, oltre all’assegno universale, entro il prossimo anno dal Governo c’è il bonus nido.

Si tratta di un’agevolazione già attiva nel 2021 e che è stata riconfermata per il 2022. Questo provvedimento punta sia ad essere un sostegno al reddito per le famiglie, sia un incentivo per la natalità come aiuto per il rientro lavorativo dei genitori. Il bonus nido è legato all’ISEE, l’ammontare del contributo sarà calcolato in base alla situazione economica dei richiedenti. Le fasce previste per il bonus per il nido sono:

  •  3 mila euro per ISEE fino ai 25 mila euro
  •  2.500 euro con ISEE da 25.000,01 fino ai 40 mila euro
  • con ISEE superiore ai 40 mila euro o per chi non compila ISEE bonus da 1.500 euro

La domanda per questo contributo deve essere inoltrata e firmata dal genitore che paga la retta della struttura, tra le informazioni da segnalare c’è anche se il bambino è iscritto al tempo parziale o pieno. Il modulo per richiedere il bonus si trova sul sito INPS.

Non sono invece stati rinnovati ne il contributo bebè, ne il bonus neo mamme, sono entrambi confluiti nell’assegno universale e unico.

Maternità e paternità in Italia

Se sei una neo mamma, eccoti qualche informazione su quelli che sono i tuoi diritti come lavoratrice. Tutte le cittadine che risiedono e lavorano in Italia hanno diritto al congedo di maternità e la durata minima di questo permesso è di 5 mesi. Puoi decidere se richiedere la maternità suddividendo il periodo nei seguenti modi:

  • 2 mesi prima del parto e tre mesi post
  • 1 mese prima del parto e 4 mesi dopo
  • 5 mesi post parto

A livello remunerativo essere in maternità significa percepire l’80% del tuo stipendio e sarà l’azienda ad anticipare le somme che ti spettano. Poi l’impresa otterrà il rimborso di questi importi direttamente dall’INPS sotto forma di detrazioni contributive. Per chi rientra in una di queste classi di lavoratrici stagionali o di altre categorie (lavoratrici agricole, dello spettacolo, servizi domestici e assistenza alla persona, disoccupate o sospese) sarà l’INPS a rimborsare direttamente il tuo contributo maternità.

Se la tua gravidanza viene certificata come a rischio dal medico che ti ha in cura o dall’Ispettorato territoriale del Lavoro puoi usufruire della maternità anticipata o facoltativa. Nel caso specifico significa che il tuo periodo di assenza giustificata e retribuita dal lavoro non ha limiti e l’importo che ti viene corrisposto è lo stesso dei 5 mesi di gravidanza obbligatoria.

La maternità facoltativa è invece il congedo parentale, questa misura prevede che tu abbia diritto a 180 giorni di congedo dal lavoro o al doppio nel caso i neonati siano gemelli. Si può entrare in congedo fino al 12esimo anno di tuo figlio o tua figlia per un periodo complessivo di 10 mesi, si considerano sia i congedi paterni che materni. Puoi utilizzare i mesi di maternità facoltativa in un unico periodo o suddividendoli in giorni, mesi oppure ore. Il congedo parentale prevede una retribuzione di circa il 30% dello stipendio e si fa il calcolo a partire dall’ultima busta paga. Questo tipo di supporto è disponibile sia per le mamme che per i papà.

Per le neo mamme disoccupate o casalinghe è possibile fare domanda per il bonus a loro riservato, devi rivolgerti al tuo Comune di residenza per avviare la prativa. Il contributo INPS che ti spetta è pari a circa 1.700 e puoi aver diritto a questa forma di supporto se non ricevi già altri importi per la maternità e se il tuo ISEE è inferiore a 17 mila euro l’anno.