Se pensate che una flessione del costo del petrolio greggio ci consentirebbe di pagare meno per la benzina o il diesel, sbagliate. Anche se il petrolio fosse gratuito, in Italia i prezzi alla pompa continuerebbero a essere elevati, vista l’incomprimibilità di alcune voci.
In particolare, la parte variabile del costo dei carburante è solo quella legata al prezzo d’acquisto della materia prima, ovvero il 21% per la benzina e il 25% per il gasolio; il margine lordo in ogni caso non supera ad oggi il 13% medio.
Confronta tariffe e risparmia »
Secondo Faib Confesercenti, considerando le varie proposte commerciali in Italia e i prezzi praticati in modalità self, il prezzo del carburante in Italia risulta comunque in linea con quello UE, a volte pure più basso. Tuttavia, è inutile aspettarci che i prezzi scendano di più mentre rimangano elevati e statici tutti gli altri costi (raffinazione, stoccaggio e distribuzione, le accise e l’IVA) che gravano il prezzo medio alla pompa.
Quest’estate, ovvero da giugno ad agosto, la quotazione del greggio è scesa del 20% passando da € 0,344 a circa € 0,280. Tuttavia, il prezzo medio alla pompa è sceso del 4% per la benzina, ovvero da € 1,623 /lt a 1,568 /lt, mentre per il gasolio il calo è del 7%, passando da 1.504 lt a 1,399 lt. Lontani, quindi, della flessione del 20% del greggio.
“Gli italiani hanno ragione quando sostengono che a variazioni in diminuzione del greggio non corrisponde la stessa percentuale in diminuzione alla pompa”, spiegano da Faib Confesercenti, “ma sino a quando lo Stato non interviene sulle accise rendendole flessibili come le quotazioni della materia prima, questo non potrà mai accadere e i consumatori italiani se ne dovranno fare una ragione”.
Infine, agli automobilisti italiani ricordiamo che, almeno, sul prezzo dell’ assicurazione auto si può intervenire, e approfittando delle offerte online si possono risparmiare cifre notevoli.
Confronta le migliori Rc auto »