La lotta all’evasione e all’elusione fiscale passa anche dagli accordi internazionali. Dopo l’accordo italo-svizzero sull’accessibilità delle autorità fiscali e giudiziarie italiane alle informazioni bancarie dei contribuenti italiani, ora è la volta dell’accordo con il Principato del Liechtenstein, un piccolo Stato tra Svizzera ed Austria, considerato un paradiso fiscale.
Italia e Liechtenstein hanno raggiunto un’intesa per lo scambio di informazioni di natura fiscale, con un accordo basato sul modello Tax Information Exchange Agreement (TIEA) dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), finalizzato a stabilire regole sulla cooperazione amministrativa tra le autorità fiscali dei due Stati che permettano lo scambio reciproco di informazioni fiscali circa conti correnti, attività finanziarie, depositi e titoli detenuti dai contribuenti dei rispettivi Paesi.
Confronta i migliori conti correnti»
Oltre all’accordo l’intesa è stata raggiunta anche su un protocollo aggiuntivo in materia di richieste di gruppo (group requests) per l’identificazione dei gruppi di contribuenti che intendono dissimulare cespiti patrimoniali non dichiarati.
I due atti, voluti per aumentare l’efficacia della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, dovrebbero entrare in vigore immediatamente dopo la firma, prevista entro il 2 marzo.
Questa data non è casuale. Corrisponde infatti al termine per la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero (“voluntary disclosure”). Per il Liechtenstein si tratta di un primo passo verso l’ingresso nella “white list”.
A partire dal 2017 dovrebbe entrare a regime lo scambio automatico delle informazioni finanziarie.