Fin dai primi mesi di gravidanza una donna si prepara non solo ad affrontare la vita e a preparare tutto il necessario per l’arrivo di un bambino, ma anche a sostenere costi elevati per il suo mantenimento. Le preoccupazioni per una neo mamma sono tante, ma possono essere alleggerite sfruttando aiuti statali sotto forma di bonus, visite mediche gratuite e altre forme di agevolazioni. Ecco 7 agevolazioni per le donne in gravidanza che non sai e che assistono l’intera famiglia senza necessità di ricorrere a prestiti.
7 agevolazioni per le donne in gravidanza che non sai
Perché temere per il futuro del proprio bambino, quando informandosi adeguatamente si risparmia sulle spese principali? Per tagliare i costi e guadagnare tempo da dedicare a tuo figlio, leggi tutto su Bonus bebé, congedo di maternità, visite ed esami gratuiti: ecco le 7 agevolazioni che aiutano una neo mamma a sostenere le spese più elevate.
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1. Cos’è il bonus bebé
L’importo di questo aiuto statale non è altissimo: si tratta di 80 euro al mese per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 fino ad una durata di 3 anni d’età. L’importo annuale ammonta quindi a 960 euro l’anno, che comunque agevolano nel sostenere spese essenziali come quelle relative all’alimentazione del bambino (ma anche vestitini, pannolini etc etc…). Il bonus rientra fra le agevolazioni soggette a limiti, è concesso infatti solamente alle famiglie con ISEE al di sotto dei 25mila euro. Le famiglie con reddito molto basso invece, fino a 7mila euro, ottengono un assegno di importo raddoppiato, pari a 160 euro mensili.
Per sfruttare il bonus bebé bisogna rivolgersi ad un Caf o direttamente all’Inps che cureranno l’intera pratica, previa dimostrazione dei requisiti (presentazione dell’ISEE).
2. Altre agevolazioni: il congedo di maternità
Fra le 7 agevolazioni per le donne in gravidanza che non sai può esserci il congedo di maternità. E’ importante sapere che il congedo è un periodo obbligatorio per legge pari a 5 mesi, durante il quale la neo mamma deve astenersi dal lavoro. I 5 mesi sono calcolati come 60 giorni prima del parto e 3 mesi successivi al parto. Il congedo viene riconosciuto anche in caso di adozione o affidamento e dal 2000 permette di continuare a svolgere attività lavorativa entro questi limiti:
la lavoratrice dipendente può continuare a lavorare durante l’8 mese di gravidanza ed estendere il congedo nel periodo post-partum se il medico attesta condizioni di buona salute.
3. Risparmiare sui pannolini
Secondo Federconsumatori mantenere un bebé nel primo anno di vita può costare da 6.945,40 a 14.905 euro (+3% rispetto nel 2016 rispetto alla scorso anno). Per i soli pannolini la spesa oscilla fra 715 e 1095 euro, per questo è consigliabile farne scorta già prima del parto, magari cogliendo qualche buona offerta sui vari shop online dedicati all’infanzia. Mai esagerare con le taglie piccole, che serviranno solo per poco tempo: la scorta deve essere fatta di taglie medie, che si utilizzeranno per più mesi.
Il consiglio per un maggior risparmio infine, è quello di acquistare pannolini ecologici e lavabili, da riutilizzare in luogo dei prodotti usa e getta.
4. Esami e visite gratuite
Per fortuna l’assistenza medica in gravidanza in Italia è coperta dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale). Ci si può munire del ticket gratuito rivolgendosi al proprio medico di famiglia (o al ginecologo) per la prescrizione dell’esame da svolgere. Sulla prescrizione deve essere riportato il codice di esenzione e la settimana di gestazione. Tutto ciò vale fin quando ci si rivolge a strutture pubbliche (anche la successiva visita con l’ostetrica qui è gratuita), perché in caso di ricorso a medici privati si possono spendere anche 150 euro a visita.
5. Ecografie ed esami speciali
ECOGRAFIA: Se effettuate in una struttura pubblica le prime 3 ecografie sono gratuite, mentre presso un medico privato ogni ecografia costa circa 150 euro.
AMNIOCENTESI: questo è un esame molto importante, necessario per rilevare eventuali malformazioni cromosomiche. L’amniocentesi è spesato solo per le mamme di età superiori 35 anni d’eta, a meno che nell’albero genealogico esistano precedenti problematici. Le mamme più giovani possono richiedere il ticket a pagamento presso ambulatori pubblici, anche se le liste d’attesa sono molto lunghe. Se possibile è meglio attendere, perché l’esame presso medico privato si aggira attorno ai 600 euro.
6. Una piccola quota per il corso pre+parto
Gratuitamente o al costo di una piccola quota, è semplice trovare corsi pre-parto che aiutano la donna a diventare una neo mamma eccellente fin dai primi mesi di vita del bambino. I corsi si svolgono negli ospedali o nei consultori ma è importante informarsi e prenotare per tempo, perché le iscrizioni gratuite al corso potrebbero essere limitate. In alternativa, esistono corsi privati a pagamento, con costi che vanno da 200 a 250 euro.
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7. Parcheggio rosa: diritto o possibilità?
Purtroppo in Italia (a differenza di alcuni Stati dell’Unione Europea) non esiste un vero diritto al parcheggio rosa. Di spazi adibiti a parcheggio per donna una donna in gravidanza o per una neo mamma ne esistono tantissimi, ma nessuno può essere multato se li sfrutta “indebitamente”. Si tratta di parcheggi delimitati da strisce rosa contrassegnati da un cartello con scritto “parcheggio rosa”. Naturale che le donne in gravidanza, possono segnalare il loro stato e chiedere di sfruttare lo spazio loro dedicato.