Internet è troppo lento? Capita spesso, anche perché oggi chiediamo sempre di più alla nostra connessione: ormai gli apparecchi elettronici che si collegano alla Rete per offrire qualche funzionalità in più sono la maggioranza, e il miglioramento delle tecnologie di trasmissione audio e video impongono reti di alta qualità per godere appieno di un film in 4K o di una sinfonia con codifica lossless.
Ecco perché se facciamo sempre più fatica a ottenere una connessione decente è il caso di cominciare a interrogarsi se non sia il caso di cambiarla, o di eliminare qualche possibile causa dei rallentamenti.
Il primo consiglio, ovviamente, è quello di dotarsi di una linea adeguata per Internet Casa. Per cominciare, è bene ricordare che oggi in Italia esistono grosso modo tre diverse tecnologie per quanto riguarda la connessione a Internet: l’ADSL e la fibra ottica, sia in versione FTTC che in versione FTTC.
Scopri le migliori offerte Internet Casa VaiPiù nel dettaglio, l’ADSL si basa interamente sulla vecchia linea telefonica; per questo è semplicissima da attivare, se si ha un telefono in casa, ma è anche quella più soggetta a disturbi e quella che può arrivare a velocità inferiori, ovvero un massimo di 20 Mbit/s in download e in genere 1 Mbit/s in upload (per capirci, è appena sufficiente per guardare la televisione in streaming di Netflix, Prime Video o NOW TV alla qualità più bassa).
Con la fibra ottica la velocità si alza di molto, ma la fibra FTTC in realtà è un ibrido tra la fibra “pura” e l’ADSL. Infatti, i cavi in fibra – solitamente stesi utilizzando condutture già esistenti per i cavi elettrici – arrivano fino a una centralina, o armadio stradale, e da lì in poi si utilizza il filo di rame della connessione telefonica normale per arrivare fin dentro alle case.
Per questo motivo, l’attivazione è piuttosto veloce, ma le performance dipendono moltissimo dalla distanza della casa dall’armadio stradale, perché più lungo è il tratto in rame maggiori sono le possibilità di andare incontro ai problemi tipici dell’ADSL, come velocità poco elevate e linea che cade.
Teoricamente i picchi della FTTC si aggirano intorno ai 200 Mbit/s in download e ai 20 Mbit/in s in upload, ma raramente vengono raggiunti.
Infine c’è la fibra FTTH, la migliore di tutte come performance ma anche la più costosa e la più complicata da installare, visto che la fibra non si ferma all’armadio stradale ma arriva proprio fin dentro la casa dell’utente (ed è richiesto quindi l’intervento del tecnico presso il domicilio).
Bisogna pertanto attendere che la propria abitazione sia cablata, come succede in Italia soprattutto nelle grandi città; la qualità però è molto elevata, la linea non cade praticamente mai e soprattutto si può arrivare a una velocità di download di 1 Gbit/s (e quella effettiva di norma è molto vicina a questo valore) e a una di upload di centinaia di Mbit/s.
Un’ulteriore categoria è quella del WiMax, l’unica alternativa possibile quando non si può avere una rete telefonica comune a casa propria (e men che meno la fibra ottica): si tratta di una tecnologia che non ha bisogno di linee fisse ma si basa su ripetitori, e la velocità massima di solito si aggira sui 30 Mbit/s, con performance vicine al valore pubblicizzato.
Attenzione però perché in questo caso è necessaria l’installazione dell’antenna da parte dei tecnici inviati dal fornitore e non devono esserci ostacoli fisici tra i ripetitori e il domicilio dell’utente.
Riassumendo, per prima cosa, se si vuole aumentare la velocità di Internet è meglio fare affidamento su uno speed test come quello messo gratuitamente a disposizione da SosTariffe.it e controllare le tecnologie più veloci attualmente disponibili nella propria zona di riferimento.
Se Internet è lento, un altro problema relativo alla velocità di Internet è collegato all’uso del Wi-Fi. Internet senza fili, come sappiamo, è estremamente comodo, ed è l’unica alternativa quando il dispositivo che deve dialogare con la rete si trova a una certa distanza dal router.
I modem più avanzati oggi sono in grado di fornire la connessione Wi-Fi a decine o addirittura centinaia di dispositivi diversi, mentre le connessioni cablate sono limitate in genere al numero di porte sul retro del modem/router (di solito cinque, a meno di non utilizzare switch).
Tutta questa comodità si “paga”, però, con performance complessive della rete Internet che sono inferiori a quelle che si ottengono collegandosi direttamente con un cavo Ethernet.
La velocità è più bassa, ma a rappresentare un serio svantaggio è soprattutto l’alta latenza – per farla semplice, la scarsa “reattività” della rete – e la frequenza con cui si perde il segnale. Inoltre, le frequenze del Wi-Fi si “intasano” se troppi dispositivi vicini tra loro si collegano contemporaneamente.
In altre parole, soprattutto quando è richiesta una connessione veloce ma anche dai “riflessi pronti” è molto meglio, potendo, collegarsi con il cavo (ad esempio per i decoder televisivi oppure i PC o le console per chi ama giocare in rete, dove anche una frazione di secondo di ritardo può fare la differenza).
Se proprio non si può fare a meno del Wi-Fi è consigliabile utilizzare un router che lavora su due frequenze – 2.4 Ghz e 5 Ghz – e cercare di collegarsi alla rete che opera sui 5 Ghz, con un raggio d’azione minore ma in grado di dare performance minori. Sulla frequenza 2.4 Ghz, invece, di norma i canali consigliati sono 1, 6 e 11: accedendo alle impostazioni del modem si può cercare quello più adatto.
Come detto, Internet wireless patisce molto la distanza, e a volte le scarse performance derivano proprio dal fatto che il dispositivo ha un chip per il Wi-Fi di qualità non eccelsa.
Per estendere la propria rete wireless è possibile utilizzare vari dispositivi, e ad oggi la soluzione migliore è affidarsi alle rete Wi-Fi mesh, che lavorano senza interruzione della connessione e vengono create da apparecchi come Google Home e Netgear Orbi.
Meno costosi sono gli extender, che creano una rete parallela con un suffisso “EXT” ma che non garantiscono la stessa esperienza d’uso senza soluzione di continuità delle reti mesh.
Ci possono anche essere situazioni contingenti che causano un peggioramento delle performance relative alla connessione.
In primo luogo, proprio perché i dispositivi connessi sono decine, per evitare gli “ingorghi” è una buona idea fare in modo di scollegare quelli che non servono: un decoder di Sky, ad esempio, può “rubare” banda a insaputa dell’utente perché sta scaricando dei contenuti consigliati da proporre.
Ogni speed test effettuato per comprende le reali potenzialità della propria connessione va effettuato soltanto avendo l’accesso a Internet per il computer; piuttosto che disattivare a uno a uno gli altri apparecchi, dalle impostazioni del modem o del router in genere è possibile selezionare i dispositivi connessi via software, molto più comodamente.
Sempre con questa interfaccia a volte è possibile dare un “boost” a un determinato apparecchio per un periodo limitato di tempo, ovvero rendere privilegiato il suo accesso alla rete e garantire così una connessione migliore.
Anche cambiare i DNS a volte permette di migliorare le performance della propria connessione. I DNS di Google o OpenDNS di solito assicurano un’eccellente reattività nell’apertura di siti, e in più di solito consentono anche di superare i blocchi che i provider impostano su siti come quelli dedicati ai torrent, al file hosting o allo streaming.
Per cambiare i DNS è possibile utilizzare l’interfaccia del modem/router oppure semplicemente visualizzare le impostazioni relative alle connessioni del computer.
Quando la connessione infine sembra riguardare un solo dispositivo, come ad esempio il PC, è il caso di effettuare una scansione antivirus e antimalware: spesso questi programmi malevoli peggiorano le performance in modo sensibile.
Anche i programmi che promettono miglioramenti miracolosi in realtà fanno più danni che altro e non di rado nascondono a loro volta malware.
Veramente cortesi e disponibili . Consigli disinteressati e precisi . Veramente un ot...
Giuseppe