Bolletta Enel non arriva: cosa fare?

Aggiornato il: 08/02/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 09/12/2019

Non ricordarsi di saldare una bolletta è in genere una scocciatura, per le forniture luce e gas il problema è molto più grave: si va incontro non solo al pagamento di interessi di mora che aumentano la cifra da pagare, ma il pericolo è che l’utenza energetica venga staccata per morosità, lasciandoci al buio o senza riscaldamento.

a chi spetta effettuare la voltura

Ecco perché è fondamentale sapere con precisione che cosa fare qualora la bolletta Enel non dovesse arrivare.

Le cause del mancato arrivo della bolletta Enel

Se non si trova con la giusta periodicità la bolletta Enel nella propria buca delle lettere, le cause possono essere molteplici:

  • un disservizio nel sistema di fatturazione della ditta distributrice, che porta alla mancata emissione della bolletta

  • un disservizio nel sistema postale, che non recapita nei tempi giusti la fattura correttamente emesse dall’azienda fornitrice

  • la sottrazione della bolletta dalla buca delle lettere del cliente da parte di terzi

  • un errore nella domiciliazione delle bollette (a esempio per omonimia o indirizzo errato)

Il risultato, però, è sempre lo stesso: l’utente, non ricevendo la bolletta (e non avendo attivato la domiciliazione bancaria, che come si vedrà più avanti elimina la possibilità di non pagare una fattura), non la paga e, se la bolletta è stata effettivamente emessa, risulta moroso.

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Che cosa succede in caso di morosità?

Anche se il cliente non ha responsabilità personale di quanto accaduto, una bolletta Enel non arrivata e quindi non pagata porta prima di tutto all’invio, da parte della società, di un sollecito di pagamento con tanto di mora; questa viene calcolata in base ai giorni di ritardo, in base al tasso di riferimento fissato dalla BCE maggiorato del 3,5%.

Al fornitore spetta anche la facoltà di chiedere al cliente moroso il pagamento delle spese postali relative all’invio del sollecito, ma solo se l’utenza non fa parte del mercato libero (in questo caso si possono solo richiedere gli interessi di mora più le spese stabilite da contratto).

Nel sollecito di pagamento il fornitore include anche il termino ultimo per saldare la bolletta non pagata relativa alla fornitura, con la specificazione, sempre, della data da cui questo termine è calcolato (e se la data considerata è quella di emissione della raccomandata o quella del suo invio).

Più nel dettaglio, il termine ultimo di pagamento non può essere inferiore a:

  • 20 giorni solari, quando viene calcolato dall’emissione della raccomandata da parte del venditore;

  • 15 giorni solari, quando viene calcolato dall’invio della raccomandata da parte del venditore;

  • 10 giorni solari, quando viene calcolato dalla ricevuta di avvenuta consegna al cliente finale della comunicazione di costituzione in mora trasmessa tramite PEC.

Il sollecito di pagamento infine indica le modalità di comunicazione dell’avvenuto pagamento e, soprattutto, il termine oltre il quale il fornitore del servizio invierà al distributore la richiesta di sospensione della fornitura.

Di norma, prima di operare il distacco vero e proprio nel caso delle bollette Enel per la luce elettrica si opera la riduzione della potenza, fino al 15% della potenza disponibile, in modo da consentire all’utente di utilizzare gli elettrodomestici e le apparecchiature indispensabili per la vita quotidiana; dopo 15 giorni di potenza ridotta, se non si è ancora provveduto a saldare il debito, il fornitore sospende l’utenza (con l’eccezione dei clienti “non disalimentabili”, come quelli connessi a macchine salvavita).

Cosa succede quando la responsabilità del mancato pagamento è dell’azienda?

Quanto detto finora riguarda il caso in cui la responsabilità della morosità ricada tutta sull’utente, o perlomeno che non sia della società fornitrice (se la bolletta ci viene sottratta dalla buca delle lettere, infatti, siamo responsabili come se l’avessimo ignorata).

Non tutto è perduto, però. Prima di tutto una buona regola è monitorare l’invio delle bollette secondo la consueta periodicità, in modo da vedere subito se in un mese la bolletta della luce e del gas è “saltata”, e quindi intervenire contattando immediatamente l’assistenza Enel.

La prima cosa da fare, quindi, è contattare Enel facendo riferimento ai diversi canali messi a disposizione dei clienti, tra cui:

  • il telefono, chiamando il numero verde (gratuito anche da cellulare) 800900860; per l’estero invece il numero è +39 0664511012

  • l’Area Clienti, che permette di chattare con l’assistenza

  • i social come Facebook e Twitter

  • il sito Enel Energia, per inviare un messaggio via web

  • di persona, attraverso lo Spazio Enel più vicino indicato dal sito di Enel Energia

  • via fax, al numero 800.046.311 per le info luce e al numero 800.997.736 per le info gas

  • il bot @EnelEnergiaBot su Telegram, che consente, tra le altre cose, anche di verificare lo stato di pagamento di una bolletta, per vedere se ci sono fatture non saldate.

Una volta in contatto con il servizio clienti, la prima cosa da verificare è che l’indirizzo in possesso del fornitore sia quello corretto; se la risposta è affermativa, il consiglio è quello di richiedere all’operatore i motivi per il ritardo e i tempi di risoluzione reali del problema, senza accettare spiegazioni poco convincenti.

La lettera di messa in mora

Qualora la risposta della società fornitrice non sia soddisfacente, oppure non si verifichi la reale consegna della bolletta malgrado le rassicurazione, il passo successivo per non rischiare di vedersi staccare le forniture è inviare alla compagnia fornitrice una lettera di messa in mora.

Con questo strumento, si intima alla ditta il ripristino della regolare periodicità di emissione e l’invio delle bollette così come previsto dal normale contratto di fornitura.

Ricordatevi di includere nella lettera la richiesta di non addebito degli interessi di mora sugli importi a debito – in quanto non imputabili a una vostra mancanza – e, se lo ritenete opportuno, richiedete anche la possibilità di un pagamento dilazionato, per evitare che la bolletta in ritardo arrivi insieme a quella successiva obbligandovi a un esborso più oneroso e non previsto.

Gli sportelli del consumatore

Se l’azienda fornitrice non risponde alla lettera di messa in mora o comunque la soluzione non si risolve col regolare invio della bolletta Enel, il cliente può rivolgersi allo Sportello del Consumatore per denunciare l’accaduto.

L’obiettivo di questo Sportello è fornire tutela e informazioni ai clienti finali e ai consumatori e ai produttori di energia elettrica e gas. Per contattarlo si può chiamare il numero verde gratuito 800.166.654, gratis sia da fisso che sia da mobile.

Attenzione, però: questa strada è da intentare solo ed esclusivamente se si è già tentato di contattare il fornitore senza che questo abbia portato a qualche frutto.

Altre modalità di contatto per lo Sportello sono il fax verde 800 185 024 e l’indirizzo e-mail info.sportello@acquirenteunico.it (per la richiesta di informazioni) e il fax verde 800 185 025 e la mail reclami.sportello@acquirenteunico.it (per segnalazioni e reclami).

Infine l’indirizzo per la posta ordinaria: Sportello per il consumatore di energia c/o Acquirente Unico, Unità Reclami, Via Guidubaldo Del Monte 45, 00197 Roma. Nella mail non dimenticate di indicare tutti i dati necessari, tra cui il codice POD (per la fornitura di energia elettrica) o il codice PDR (per quella del gas) e i reclami già inviati all’azienda.

Come evitare di perdere la bolletta? Con la bolletta digitale Enel

Una buona alternativa per non rischiare che la bolletta vada persa, sia per disservizi nel sistema postale che per problemi alla propria buca delle lettere, è rinunciare del tutto all’invio della fattura cartacea.

Tutte le aziende fornitrici, infatti, oggi permettono di ricevere la bolletta in formato digitale, di norma un PDF che viene inviato direttamente alla casella postale dell’utente oppure caricato sulla sua area cliente, con notifica che viene inviata via mail e/o SMS.

In questo modo, il documento elettronico può essere letto, pagato e poi archiviato, con una maggiore comodità anche logistica per la conservazione delle vecchie fatture, qualora fossero richieste per la dimostrazione di un pagamento già effettuato.

In più, scegliere la bolletta digitale in più di un caso consente di risparmiare qualcosa, visto che il mancato invio della classica busta fa risparmiare le aziende, le quali possono scegliere di scalare tale cifra (di norma un euro o poco più) dal saldo di quel mese.

Attenzione, però, a non avere problemi con i filtri antispam, o ad attivare sempre anche la notifica via SMS: il rischio, altrimenti, è che la bolletta si perda tra le mail indesiderate e venga del tutto ignorata dall’utente, causando così gli stessi problemi di cui abbiamo già parlato in precedenza.

E se si cambia indirizzo di posta elettronica, è necessario aggiornare subito il proprio profilo per evitare che le mail vengano inviate ancora a quello vecchio.

Come evitare di perdere la bolletta? La domiciliazione bancaria

Un altro metodo per essere sicuri di non perdersi nemmeno una bolletta è quello dell’attivazione della domiciliazione bancaria. In questo modo, infatti, tramite RID, il fornitore del servizio viene direttamente pagato tramite il conto corrente dell’utente indicato nel contratto non appena viene emessa la bolletta; non ci sono così più rischi di pagamenti arretrati, more e addirittura disattivazione delle utenze.

La domiciliazione bancaria è possibile con tutti i fornitori, e anzi è la modalità preferita dalle società della luce e del gas, visto che grazie al RID le bollette vengono sempre pagate con regolarità.

È possibile pertanto che alcune promozioni particolarmente vantaggiose come quelle a cui si può accedere dal portale di SosTariffe.it richiedano l’attivazione contestuale della domiciliazione bancaria; in altri casi, sceglierla invece del pagamento tramite bollettino consente di avere degli sconti ulteriori sul saldo finale.

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