Kilowattora

Aggiornato il: 21/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 21/05/2021

L’unità di misura dei consumi elettrici, in particolare il kilowattora viene utilizzato per esprimere quanta energia è stata erogata dal contatore in 60 minuti.

A voler essere ancora più precisi, la teoria descrive questa misura come la “quantità di energia assorbita in un’ora da un dispositivo che abbia una potenza di 1 kW.

Esiste una formula matematica per stabilire quale sia la potenza ed il consumo orario di un elettrodomestico in kWh. Si moltiplica la potenza per 1 h di consumo. L’esempio classico è quello di un elettrodomestico come un aspirapolvere da 800W, trasformando in kW sarebbero 0,8. Quindi 0,8 kW per 1 h di utilizzo portano ad un consumo di 0,8 kWh.

Non tutti gli apparecchi hanno lo stesso consumo orario, molto dipende dalla classe energetica a cui appartengono dato che il kilowattora viene influenzata sia dal tempo che dalla potenza impiegata.

I nuovi elettrodomestici offrono performance più elevate e riescono a ridurre i tempi di utilizzo perché raggiungo più rapidamente il risultato. Questo porta per i clienti un risparmio energetico che abbinato ad una buona offerta luce può portare anche un abbattimento dei costi in bollette.

Se nei contratti di fornitura o nelle pubblicità leggete kW non dovete pensare ad un refuso, i kWh e i kW misurano due valori differenti. I kW sono utilizzata per stabilire quanta energia giunge in aziende, uffici e abitazioni. I kWh sono invece quelli che misurano il consumo dell’energia.

Nelle offerte domestiche in genere si sceglie una potenza impegnata di 3 kW, si ha poi un margine del 10% come reale potenza disponibile. Questo valore indica la soglia massima di energia erogata verso la vostra utenza, se superate il limite di 3,3 kW salterà la corrente.

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