Gli aumenti del gas senza precedenti del 2022 hanno molte cause, ma la più rilevante è sicuramente la guerra tra Russia e Ucraina: com’è noto, l’Italia – che è povera di questa fondamentale materia prima – ha sempre importato soprattutto da Mosca, e l’inasprimento delle sanzioni decise dai Paesi occidentali sta avendo come ritorsione una riduzione sempre più netta degli approvvigionamenti in arrivo dalla Russia.
Questo comporta, per le leggi del mercato, un immediato aumento di prezzo, vista la crescente scarsità del gas, soprattutto nel periodo estivo in cui è indispensabile costituirsi la riserva necessaria per affrontare il riscaldamento invernale. Ma nell’anno di quanto è aumentato, esattamente, il prezzo di questa materia prima? Vediamo qui di seguito quanto costa il gas da gennaio 2022.
A occuparsi di stabilire il prezzo della materia prima gas per il mercato tutelato è l’ARERA, ovvero l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Attualmente il prezzo del gas nel servizio di maggior tutela è stabilito, per quanto riguarda il terzo trimestre del 2022, da luglio a settembre di quest’anno, nella misura di 1,092216 €/Smc (ovvero standard metro cubo, l’unità di misura per il gas) per tutte le Regioni italiane (che però possono avere diverse spese per il trasporto e la gestione del contatore, oltre agli oneri di sistema). Per capire la situazione corrente è sufficiente sapere che nel primo trimestre del 2021 il prezzo del gas per il mercato tutelato era dello 0,197 €/Smc, e addirittura di 0,084 €/Smc il terzo trimestre del 2021.
Il prezzo è quindi più che duplicato in pochi mesi. Se invece si prende in esame il mercato libero, non è possibile fare una stima, visto che ogni fornitore può decidere di applicare il prezzo che preferisce alla materia prima gas. Alcuni “agganciano” il prezzo alle variazioni stabilite dall’ARERA, con qualche tipo di sconto, altri invece preferiscono applicare un prezzo del tutto indipendente, che può essere bloccato per un certo numero di mesi, di solito da 12 a 36 (conveniente per il consumatore soprattutto se si pensa che il prezzo del gas continuerà a salire in futuro).
Il prezzo del gas è dato da diverse variabili, tra cui il consumo annuo, la zona di riferimento e la tipologia di contatore. Vediamo a titolo di esempio il prezzo del gas naturale nel mercato tutelato in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna:
Utenze domestiche Nord-Est | Materia gas naturale | Trasporto e gestione del contatore | Oneri di sistema |
Quota energia (euro/smc): da 0 a 120 Smc/anno | 1,092216 | 0,106456 | -0,344380 |
Quota energia (euro/smc): da 121 a 480 Smc/anno | 1,092216 | 0,165027 | -0,298180 |
Quota energia (euro/smc): da 481 a 1.560 Smc/anno | 1,092216 | 0,160064 | -0,317080 |
Quota energia (euro/smc): da 1.561 a 5.000 Smc/anno | 1,092216 | 0,160290 | -0,322280 |
Quota energia (euro/smc): da 5.001 a 80.000 Smc/anno | 1,092216 | 0,146681 | 0,018020 |
Quota energia (euro/smc): da 80.001 a 200.000 Smc/anno | 1,092216 | 0,126831 | 0,008820 |
Quota fissa (euro/anno), con portata contatore classe fino a G6 (utenze domestiche) | 67,32 | 56,44 | -26,13 |
Quota fissa (euro/anno), con portata contatore classe da G10 a G40 | 67,32 | 399,67 | -26,13 |
Quota fissa (euro/anno), con portata contatore classe oltre G40 | 67,32 | 860,92 | -26,13 |
Per il primo trimestre del 2022 la bolletta del gas è aumentata del +41,85%, un vero e proprio aumento record che oltretutto è arrivato subito dopo un altro trimestre tutt’altro che invidiabile, il quarto del 2021, che già aveva fatto registrare un aumento del +14,4%. Nel secondo trimestre del 2022, però, la bolletta è diminuita del -10%: anche se la differenza con lo scorso anno rimane ancora molto marcata in termini di prezzi, gli interventi governativi e quelli da parte dell’ARERA, hanno frenato la crescita dell’esborso per gli italiani.
Per fare un raffronto, la bolletta elettrica è aumentata dal +29,8% nel quarto trimestre del 2021 e del +55% nel primo trimestre del 2022, per poi scendere del -10,2% nel secondo trimestre 2022. Merito soprattutto, come vedremo, dell’annullamento degli oneri di sistema.
Va ricordato che al netto della situazione geopolitica il gas subisce di norma, durante l’estate, meno sollecitazioni di prezzo rispetto all’elettricità, visto che quello per il riscaldamento – tanto meno in un’estate torrida come questa anche nelle zone tradizionalmente più fresche – non viene usato, a differenza dei climatizzatori che vanno a pieno regime e fanno lievitare la bolletta della luce. Cruciali saranno questo autunno e inverno, quando bisognerà far fronte alla richiesta di gas di case private e aziende dopo il mancato approvvigionamento della materia prima dalla Russia.
Come si è visto, la materia prima gas non è che una delle diverse voci che contribuiscono alla bolletta. Il prezzo del gas naturale per l’Italia è infatti stabilito da quattro componenti principali:
La spesa per il gas naturale non è data soltanto dalla materia prima energia, ma è il frutto di un calcolo più complesso. Bisogna infatti sapere che nella bolletta viene suddivisa in quota energia e in quota fissa: la prima, espressa in euro/Smc, comprende tutti gli importi da pagare in proporzione al consumo di gas; la seconda invece è espressa in euro/anno ed è la parte del prezzo che si paga per avere un punto di consegna del gas attivo anche in assenza di consumo.
Quando si parla di gas, la quota energia è quella che comprende i costi di acquisto dell’energia, di dispacciamento e di perequazione sostenuti dal fornitore. Oltre al prezzo dell’energia, come si è visto fissata e aggiornata ogni tre mesi dall’ARERA nel mercato tutelato, comprende il prezzo del dispacciamento che gestisce l’equilibrio tra l’energia immessa nelle reti e quella effettivamente prelevata (valore sempre stabilito dall’ARERA), un altra componente variabile di dispacciamento che si applica sia a chi è nel mercato tutelato che a chi è nel mercato libero, e il prezzo della perequazione, che fa in modo che i costi pagati per l’energia e per il dispacciamento siano quelli effettivamente sostenuti dal fornitore (solo per il mercato libero).
Per quanto riguarda infine la quota fissa nella spesa per il gas naturale, questa include il PCV, ovvero il prezzo di commercializzazione che copre i costi fissi della gestione commerciale, e la parte fissa del prezzo del dispacciamento, anche questa applicata sia ai clienti del mercato tutelato che a quelli del mercato libero.
Oltre a quelle indicate, altre voci che possono essere presenti nella bolletta del gas sono i ricalcoli, in seguito a errori, modifiche dei consumi o modifica dei prezzi applicati, e il bonus sociale per i clienti domestici che ne hanno diritto.