Quali sono le spese che incidono sul conto corrente? La guida ai costi nascosti

Aggiornato il: 29/01/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 29/01/2020

Si fa presto a dire conto corrente zero spese: anche dopo aver scelto con la dovuta cure la banca a cui affidare i nostri soldi, capita di vedersi recapitare ricevute per pagamenti relativi proprio alla tenuta del conto, che il più delle volte ci erano sfuggiti al momento della comparazione tra le diverse possibilità sul mercato. E che forse, se ce ne fossimo resi conto prima, ci avrebbero orientati verso un’altra scelta.

Recensioni conto widiba

Il problema dei costi nascosti nei conti correnti deriva, almeno in partenza, da una situazione che è vantaggiosa per i clienti: la concorrenza al ribasso infatti ha ridotto di molto il canone mensile medio, ma ha spinto gli istituti di credito a rifarsi inserendo dei costi per alcune operazioni meno frequenti.

Per questo è molto importante capire prima di tutto che tipologia di conto corrente si sta scegliendo: se infatti si tratta di un conto destinato prevalentemente all’utilizzo online, è probabile che si paghino le operazioni eseguite direttamente in filiale e viceversa.

Quali sono i costi nascosti

Queste sono le tipologie di possibili spese “nascoste” (cioè non riassorbite nel canone mensile) più comuni nei conti correnti attualmente disponibili sul mercato:

  • operazioni in filiale

  • utilizzo dei servizi di banca online

  • assegni

  • domiciliazione utenze

  • carta di debito o prepagata

  • carta di credito

  • finanziamenti e servizi per mutui

  • bonifici

  • pagamento bollettini

  • invio della documentazione periodica

  • prelievo di contante

Esaminiamo queste fattispecie una per una, ma prima ricordiamo l’esistenza di un fondamentale strumento al servizio dell’utente per capire con maggiore precisione le spese legate al suo conto corrente: l’ISC, o Indicatore Sintetico di Costo.

Che cos’è l’Indicatore Sintetico di Costo

L’ISC è un dato che per legge le banche devono inserire nella documentazione relativa a un proprio conto corrente, e il suo scopo è fornire un’indicazione di massima sul costo orientativo annuo a seconda dell’utilizzo fatto di quel conto. Per questo, l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ha identificato sette diversi profili:

  • profilo giovani

  • profilo famiglie con operatività bassa

  • profilo famiglie con operatività media

  • profilo famiglie con operatività elevata

  • profilo pensionati con operatività bassa

  • profilo pensionati con operatività media

  • profilo operatività bassa nei conti a consumo

Ad esempio, il “profilo pensionati” prevede una preponderanza dell’utilizzo della filiale rispetto ai canali alternativi, i giovani usano molto poco gli assegni, le famiglie sovente si affidano ai servizi per il pagamento della rata di un mutuo e così via. Leggendo la documentazione, quindi, un potenziale utente può valutare con maggior precisione quanto andrebbe a spendere a seconda del proprio profilo.

Le operazioni in filiale

Le operazioni in filiale hanno un costo soprattutto per le banche nate online e rivolte a un pubblico che preferisce gestire il proprio patrimonio dal PC o con app su smartphone e tablet. La possibilità di offrire un conto a zero spese, infatti, passa anche dal risparmio che la banca può ricavare da una riduzione delle filiali “fisiche” presenti sul territorio (spesso limitate a uno o due sportelli anche nelle grandi città) e quindi del personale impiegato.

Per questo, i conti correnti rivolti agli utenti più evoluti spesso possono richiedere un costo (di norma 1 euro o 2) per le operazioni eseguite di persona presso le filiali.

L’utilizzo dei servizi di banca online

Viceversa, le banche tradizionali, che da molto tempo possono contare su un’infrastruttura fisica molto sviluppata e costosa, si sono spesso adattate ai servizi online perché obbligate, ma preferiscono “spingere” maggiormente sulle filiali che già possiedono.

Per questo può capitare che i conti più vecchi richiedano pagamenti una tantum per i servizi online o una commissione per le transazioni eseguite via Internet, il tutto senza contare una certa complessità nell’eseguire le operazioni più comuni (come la ricarica delle prepagate solo attraverso un dispositivo fisico che l’utente deve avere con sé).

Assegni

Gli assegni, ancora molto diffusi soprattutto tra i professionisti, sono meno utilizzati dai giovani, e ormai non tutte le banche lo inviano automaticamente ai propri clienti. Bisogna quindi informarsi sui costi previsti per la richiesta e l’invio del libretto, con consegna a domicilio; anche in caso di richiesta di un singolo assegno necessario per un unico pagamento, possono essere compresi dei costi di emissione e spedizione, variabili a seconda che l’assegno richiesto sia “non trasferibile” o “circolare”.

Domiciliazione utenze

Il RID, ovvero addebito automatico su conto corrente, è una scelta popolare per pagare le proprie utenze come quelle relative all’energia elettricao al gasperché in questo modo, per prima cosa, si evita il rischio di dimenticarsi di pagare una bolletta, e poi – poiché si tratta di metodo di pagamento assai gradito ai fornitori, che possono contare su bollette saldate istantaneamente – per il fatto che consente di accedere a tariffe vantaggiose o servizi aggiuntivi.

Di solito, la domiciliazione delle utenze con le banche online è gratuita, ma ci sono degli istituti di credito che prevedono dei costi connessi alle operazioni di addebito automatico.

Carta di debito o prepagata

Si tratta del più comune strumento di pagamento tracciabile, che consente semplicemente di non portarsi dietro il contante e di saldare una transazione utilizzando il denaro già presente sul proprio conto. Per questo, quasi sempre almeno una carta di debito è compresa nel canone pagato alla banca, soprattutto se si tratta di un conto corrente abbastanza recente.

Carta di credito

Il discorso cambia per la carta di credito, che a differenza di quella di debito non si basa su quanto è presente in un dato momento sul conto corrente ma chiede alla banca un “anticipo” di denaro che verrà poi saldato nel mese successivo. La banca, cioè, si impegna a coprire momentaneamente il pagamento e a rifarsi poi sul cliente, che quindi può avere accesso a somme superiori al suo patrimonio in quel momento (dovrà poi fare in modo di ricostituire il patrimonio sul conto per evitare penali salate e il rischio di sospensione della carta).

Pur essendo anch’essa molto diffusa, la carta di credito non viene concessa in automatico al cliente perché prima è necessaria un’analisi del suo profilo di buon pagatore; quasi sempre ha un canone che può essere azzerato in vari modi. Uno dei più frequenti è raggiungere una certa soglia di pagamenti effettuati con carta.

Finanziamenti e servizi per mutui

Mutui e prestiti hanno già diversi costi collegati, oltre al pagamento degli interessi, ma è abbastanza diffuso anche il pagamento di commissioni, di solito non molto elevate, per la procedura di addebito di ogni singola rata, ovviamente se ci si affida alla propria banca per il mutuo (cosa che non avviene nel 100% dei casi).

Bonifici

Anche per i bonifici può essere richiesto un pagamento, con una commissione di solito inferiore all’euro per i bonifici normali ma più salata per le banche che offrono il servizio di bonifico istantaneo, con accredito immediato sul conto del beneficiario. Come per le altre operazioni, anche in questo caso il costo può variare a seconda che il bonifico sia eseguito online oppure recandosi in filiale.

Pagamento bollettini

Pagare bollettini, MAV e RAV senza spostarsi da casa invece di fare lunghe code alla posta è sicuramente molto più comodo, ma tale comodità di solito ha un costo, anche se nell’ordine di poche decine di centesimi. Attenzione perché non tutte le banche prevedono questa possibilità e ci sono specifici casi in cui il bollettino “fisico” rimane obbligatorio, ad esempio per determinate fattispecie fiscali.

Invio della documentazione

Inviare al cliente la documentazione relativa al suo conto corrente, come ad esempio l’estratto conto, ha un costo di emissione e di spedizione. Per questo oggi molti scelgono di non farsi arrivare più a domicilio il documento cartaceo ma semplicemente una notifica via mail o via SMS sulla presenza della documentazione richiesta o periodica nell’area clienti del proprio conto corrente online, pronto per essere scaricato in formato PDF, Excel o similari.

Imposta di bollo

L’imposta di bollo sul conto corrente è dovuta sulle giacenze superiori a 5.000 euro depositate su conti postali e bancari, e il suo ammontare annuo è pari a 34,20 euro per le persone fisiche e a 100 euro per le aziende, le imprese e titolari di partita IVA. Anche il conto deposito ha una sua imposta, pari al 2 per mille della somma investita. L’imposta di bollo si applica a estratti di conti correnti, rendiconti dei libretti di risparmio, comunicazioni periodiche dei prodotti finanziari, rapporti tra enti gestori e fondazioni bancarie.

L’ammontare dell’imposta di bollo può essere inferiore a quanto sopra riportato nel caso in cui, ad esempio, la giacenza sia inferiore alla soglia in alcuni trimestri dell’anno; l’ammontare viene quindi calcolato proporzionalmente, basandosi sui trimestri in cui la giacenza media ha superato il valore.

L’imposta di bollo per il conto corrente nella maggior parte dei casi viene pagata direttamente dal cliente, che se la vede prelevare direttamente dall’istituto di credito negli estratti conti, ma non mancano i casi in cui le banche, per rendere ancora più appetibile la propria offerta, se ne fanno carico direttamente.

Anche in questo caso, come del resto per tutte le promozioni particolarmente allettanti, è bene controllare se l’offerta sia valida soltanto per il primo anno o anche per quelli successivi, e poi scegliere di conseguenza.