Tra le misure che rientrano nel decreto Sostegni bis, è stato approvato un contributo a fondo perduto a sostegno degli operatori che operano nel settore Wedding, noto come Bonus Matrimonio 2021. Si tratta di un bonus pensato per supportare tutte le aziende che operano nel settore dei matrimoni e degli eventi che hanno dovuto fare i conti con le conseguenze delle restrizioni dovute alla pandemia.
Inizialmente, la misura si rivolgeva anche ai futuri sposi permettendo la possibilità di ottenere detrazioni sulle spese effettuate per i matrimoni. Tale bonus, chiamato anche "Bonus Sposi", è stato però eliminato in fase di approvazione del nuovo pacchetto normativo. Il Bonus Matrimonio, quindi, si traduce esclusivamente in un sostegno per le aziende del settore Wedding che potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto. Ecco tutti i dettagli sull’agevolazione e come richiedere il Bonus Matrimonio:
Il Bonus Matrimonio 2021 è un contributo a fondo perduto che si rivolge ai titolari di partita IVA, sia quelli residenti sia quelli stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione, oppure producano reddito agrario e che siano impiegati:
Nel settore del wedding viene applicato il comma 8 bis del decreto, il quale stabilisce che: “Al fine di sostenere gli operatori economici colpiti dall'emergenza COVID-19 è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore degli operatori del settore «Wedding». L'ammontare del contributo a fondo perduto è determinato in misura pari al 30 per cento della differenza tra il fatturato annuale del 2020 e quello del 2019.
Nel caso di imprese costituite o avviate nel corso del 2019 o del 2020 l'importo del contributo è di 5.000 euro. Le imprese che beneficeranno di questo contributo non saranno tenute alla restituzione dell'importo ottenuto che viene erogato come forma di sostegno in questo momento particolarmente delicato per l'intero comparto a causa delle conseguenze della pandemia e delle relative restrizioni.
Per poter accedere al contributo a fondo perduto l'impresa richiedente dovrà compilare una autocertificazione, che potrà essere sottoposta a verifica da parte dell'Agenzia delle entrate competente territorialmente, attestante il calo di fatturato subito rispetto al 2019 e l'appartenenza ad uno dei seguenti «codici Ateco» 10.71.2 / 14.13 / 14.14 / 14.19.1 / 74.10.1 / 15.2 / 18.12 / 18.14 / 32.12 / 32.99.90 / 46.19.01 / 46.16.01 / 47.59.2 / 47.71.1 / 47.71.3 / 47.71.5 / 47.72 / 47.76.10 / 47.77.00 / 47.78.35 (commercio) / 49.32.2 / 56 (56.1 – 56.2-56.3) / 74.20 (in dett. 74.20.19) / 74.20 / 74.90.99 / 79.1 / 90.01.09 / 90.02.01 / 96.02 / 96.09.03 / 96.09.05 / 97.00.00 / 56.21.00 / 82.30 / 77.39.94”.
Nell’ipotesi in cui si dovesse presentare una dichiarazione mendace si verrà puniti ai sensi degli articoli:
Per le aziende che rientrano nei parametri fissati dalla normativa ci sarà la possibilità di richiedere il Bonus Matrimonio seguendo una procedura che verrà definita dal Ministero dello Sviluppo economico. Tale procedura dovrebbe prevede la realizzazione di un’apposita piattaforma online che consentirà agli aventi diritto di presentare la richiesta di sostegno.
Per il momento, non è ancora nota l’esatta procedura per poter richiedere il Bonus Matrimonio da parte delle aziende che hanno diritto all’agevolazione. Il contributo previsto, in ogni caso, verrà erogato tramite bonifico seguendo le modalità previste da altri bonus messi in atto a sostegno del tessuto economico italiano durante la pandemia.
Anche per il 2022 sarà possibile richiedere il Bonus Matrimonio, seguendo le stesse norme previste per l’agevolazione del 2021. Per tutte le aziende che hanno diritto all’agevolazione sarà necessario attendere l’ufficializzazione delle modalità da seguire per richiedere il Bonus Matrimonio 2022 che, molto probabilmente, saranno analoghe a quelle per il 2021.
Questa nuova misura è stata realizzata con l'obiettivo di sostenere tutte le realtà aziendali e professionali del settore wedding e delle cerimonie. A causa delle restrizioni dovute alla pandemia, infatti, tali settori hanno registrato una drastica riduzione delle loro attività e dei relativi fatturati con conseguenze considerevoli anche sui livelli occupazionali. Il Bonus Matrimonio, quindi, nasce con l'obiettivo di offrire un sostegno (a fondo perduto, senza quindi la necessità di restituzione) a tutte le aziende che fanno parte di questo importante comportato.
Inizialmente, il Bonus Matrimonio prevedeva, per il 2021, il 2022 ed il 2023, la possibilità per gli sposi di ottenere una detrazione fiscale del 25% del totale speso, fino a un massimo di 25.000 euro, per agevolare la realizzazione di feste legate al matrimonio. La norma prevedeva la suddivisione della detrazione in 5 quote annuali. Con questa misura si puntava ad incentivare le coppie a organizzare delle feste di matrimonio in modo da sostenere, indirettamente, anche l'intero comparto wedding italiano.
Le spese detraibili sarebbero state quelle per:
Il cosiddetto “Bonus Sposi” non è stato approvato e, almeno per il momento, gli sposi non possono usufruire della detrazione fiscale sulle spese.
Al momento, dopo la bocciatura del Bonus Sposi, non sono previste agevolazioni per i futuri sposi che organizzano le feste di nozze. Di conseguenza, non c’è la possibilità di ottenere alcuna detrazione per quanto riguarda le spese sostenute per il matrimonio. Il nuovo Bonus Matrimonio è riservato esclusivamente alle aziende del settore Wedding italiano e si configura come un contributo a fondo perduto per tali soggetti.