Conto deposito

Aggiornato il: 27/05/2021
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 27/05/2021

Colui che possiede un conto corrente lo può usare per investire in modo sicuro i propri risparmi. A differenza di un conto corrente il conto deposito garantisce un rendimento sulle somme messe da parte. I depositi sono di due tipologie: liberi o vincolati.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha stabilito che il tasso minimo per le linee di deposito libere è dello 0,10%. Per i conti vincolati invece il tasso cresce con l’aumentare del periodo del deposito, chi sceglie questa formula ha dei rendimenti maggiori ma non potrà accedere alle somme depositate prima del termine del vincolo. In base al contratto stipulato con la banca potranno essere previste delle penali (come la perdita degli interessi accumulati) qualora si dovesse avere necessita di sbloccare i depositi prima della naturale scadenza dell’accordo.

Questi conti hanno funzioni limitate rispetto ai conti tradizionali e funzionano come dei salvadanai. Gli interessi maturati sui depositi non sono netti, il tasso proposto è spesso lordo ed in più bisogna considerare la tassazione (pari al 26%) che va applicata a queste somme.

Per ricaricare il conto deposito è sufficiente fare un bonifico da proprio conto corrente. I conti deposito sono a canone zero e non comportano spese di apertura, ma questa caratteristica non è sempre veritiera.

Gli istituti danno sì la possibilità di aprire un conto deposito senza spesa, ma se si sottoscrive anche un conto corrente con l’istituto e questo comporta dei costi che in alcuni casi corrispondono grosso modo agli interessi promessi dal deposito.

Per tutelare i clienti, dopo le crisi bancarie del 2011, è diventato obbligatorio per gli istituti di credito aderire al Fondo tutela depositi. Questo consorzio, riconosciuto anche da Banca d’Italia, protegge i fondi dei correntisti fino a 100 mila euro in caso di fallimento delle banche e assicura liquidità ai depositanti.

Se si vogliono investire depositi maggiori di questa cifra il consiglio e di aprirli in diverse banche e di intestarli al coniuge o ad altri membri della famiglia. Il Fondo non copre le somme che sono state investite in titoli, obbligazioni e azioni.