Come aprire un conto corrente in Svizzera?

Aggiornato il: 26/05/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 26/05/2020

La Svizzera è, da sempre, sinonimo di solidità finanziaria, banche efficienti e grande ricchezza. Una fama guadagnata grazie alla discrezione del suo sistema di credito e a un’economia perennemente in ottima salute, e che motiva il fatto che, non appena l’Italia si trova in una situazione di difficoltà, sono sempre di più coloro che pensano di aprire un conto oltre le Alpi. In seguito alla pandemia di Covid-19, aprire un conto corrente in Svizzera sembra a molti il miglior modo per cautelarsi da patrimoniali, prelievi forzosi e crisi delle banche. Ma è davvero così?

come sbloccare un conto corrente bloccato

Perché la Svizzera è la scelta di molti per il proprio patrimonio

Paese-cassaforte” per eccellenza, la Svizzera fino a poco tempo fa era considerata un vero e proprio paradiso fiscale in mezzo all’Europa, con un culto della privacy dei clienti quasi maniacale, grazie al ben noto segreto bancario che consentiva di aprire conti anonimi. Oggi la situazione è un po’ cambiata, perché la volontà di avere una maggior trasparenza rispetto al passato ha ridotto le differenze con le altre nazioni europee, al fine di contrastare il riciclaggio di denaro.

Proprio nel 2018, in seguito all’abolizione del segreto bancario dell’anno precedente, la Svizzera ha approvato una serie di riforme che hanno avuto come effetto un’attenzione mai vista prima di allora verso la reputazione dei clienti che vogliono spostare flussi di denaro o aprire il conto in una banca svizzera, con controlli e verifiche che servono per evitare di portare nei caveau elvetici patrimoni dalla provenienza incerta.

I vantaggi, comunque, restano notevoli per chi riesce nel suo intento di aprire un nuovo conto, vista la grandissima stabilità e la patrimonializzazione degli istituti bancari svizzeri: il proprio capitale è davvero al sicuro e ci si può difendere dall’inflazione grazie alla proverbiale solidità del franco svizzero.

I vantaggi di un conto corrente in Svizzera

Aprire un conto corrente all’estero, di per sé, è un’operazione assolutamente legale, ma c’è un punto molto importante da tenere presente: i soldi che vengono trasferiti sul conto estero – come quelli creati in Svizzera – devono essere frutto di attività regolarmente dichiarate, quindi già tassati in Italia e poi indicati nella propria dichiarazione dei redditi. In questo modo non si rischia di incorrere in operazioni illegali che danno origine a sanzioni per riciclaggio, antiriciclaggio, monitoraggio fiscale e così via.

Aprire un conto corrente in Svizzera significa, prima di tutto, difendersi dal rischio-Paese, che per l’Italia, visto il suo alto deficit, è cospicuo: anche nel caso (fortunatamente remoto) di default della nazione, avere almeno una parte dei propri averi in uno Stato fuori dall’euro e riconosciuto in tutto il mondo per la sua stabilità è un ottimo modo per evitare i contraccolpi peggiori.

Tutto questo senza considerare le variabili del conto selezionato (come le spese di gestione, la diversificazione territoriale, la minore burocrazia, la maggiore redditività, la grande spendibilità della carta di credito) che rendono particolarmente conveniente trasferire il proprio patrimonio in Svizzera. Ma il vero vantaggio, forse, è affidare la gestione del proprio patrimonio – soprattutto se ingente – a una società elvetica con accesso a strumenti ad alto rendimento, che in Italia sono preclusi per via dei vincoli imposto dalla Mifid II.

Come fare per aprire un conto corrente in Svizzera

La procedura per l’apertura di un conto corrente in Svizzera oggi non è semplice come un tempo, proprio perché la nazione alpina effettua molti più controlli: se in teoria sono sufficienti la maggiore età e un documento d’identità valido, in realtà ci sono requisiti molto più stringenti, in primo luogo il deposito minimo. Molti istituti di credito elvetici, infatti, richiedono che il capitale superi un determinato ammontare, quindi il servizio non è sempre alla portata di tutti: inutile cercare di aprire un nuovo conto solo per depositarvi poche centinaia di euro. Per questo è bene sempre telefonare alla banca presso la quale si vuole aprire un conto per conoscere l’ammontare del deposito minimo richiesto, ancora prima di dare inizio a una procedura che può essere molto lunga.

In particolare, i pochi istituti di credito che propongono conti zero spese anche ai residenti all’estero richiedono una giacenza media di almeno qualche migliaio di euro; un esempio sono i conti di Banca Migros che non hanno spese per chi tiene depositati almeno 7.500 franchi svizzeri.

L’apertura del conto corrente esclusivamente online è impossibile (solo per i residenti svizzeri è attiva la procedura di identificazione del cliente via Internet tramite SuisseID). Quasi sempre è previsto un colloquio conoscitivo con il cliente residente all’estero articolato in una lunga serie di domande, che mirano ad accertarsi che il patrimonio da depositare non abbia una provenienza illecita. In più la banca svizzera desidera approfondire la sua conoscenza del cliente, delle sue attività e della sua solidità economica, prima di procedere, e ha sempre la facoltà di rifiutare il cliente, se non possiede i requisiti richiesti.

Per questo oggi sono molti i commercialisti e gli istituti che si occupano di seguire un cliente che ha l’intenzione di aprire un conto corrente in Svizzera, sveltendo di molto la procedura e chiarendo tutti i passaggi burocratici finalizzati alla buona riuscita dell’operazione. Diverso, naturalmente, è il discorso per chi sta pensando di trasferirsi in Svizzera (o lo ha già fatto) per lavoro o da pensionato.

Se non si rientra in uno di questi casi e si vuole semplicemente aprire un conto all’estero pur rimanendo residenti in Italia, è di gran lunga preferibile per le banche che l’aspirante correntista si rechi personalmente sul posto, in modo da verificare direttamente l’identità. Il colloquio conoscitivo riguarda una serie di domande, come ad esempio la possibilità di dimostrare l’origine dei fondi (dal contratto di vendita di un immobile alla vendita di titoli), la qualifica di persona politicamente esposta (per la quale di solito è impossibile aprire un conto corrente svizzero), l’attività lavorativa ed eventuali altri fonti di reddito, le operazioni normalmente eseguite sul conto (come il trading) e così via. Dopo il colloquio si fornisce alla banca tutta la documentazione richiesta e l’istituto di credito avvia i necessari controlli.

L’unico modo per aprire un conto corrente in Svizzera a distanza è recarsi presso una succursale della banca in questione nella propria città; è anche possibile, teoricamente (ma piuttosto costoso), far autenticare da un notaio una copia del proprio documento d’identità procedendo poi all’invio della documentazione tramite posta.

Quali sono le tasse da pagare per chi apre un conto corrente in Svizzera

Si chiama IVAFE – ovvero Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero – l’imposta da pagare sul valore dei prodotti finanziari, dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero da persone fisiche residenti in Italia (dal 2020 vale anche per gli enti non commerciali e le società semplici). L’IVIE, invece, è l’imposta sul valore degli immobili detenuti all’estero, in altre parole come l’IMU nostrana.

È quindi necessario dichiarare le somme depositate (compilando l’apposito quadro RW Unico) e pagare la relativa imposta, a prescindere che il conto sia alimentato con l’accredito dello stipendio, della pensione o mediante bonifico bancario. Bisogna fare molta attenzione anche al tasso di cambio applicato dalle banche, che comprende quasi sempre una commissione extra per la banca, quando ci si trova a gestire il passaggio di somme da euro a franchi svizzeri (CHF) o viceversa.

Per chi viola la dichiarazione dei redditi riguardo l’attività finanziaria detenuta all’estero è prevista una sanzione pari a una cifra che va dal 3 al 15% dell’ammontare dell’importo non dichiarato in caso di detenzione in paesi non Black List. La Svizzera non fa più parte della black list (che invece comprende Samoa americane, Fiji, Guam, Oman, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini Americane, Vanuatu, Isole Cayman, Palau, Panama e Seychelles) proprio dall’abolizione del segreto bancario nel 2017, altrimenti la sanzione sarebbe sta ben più salata: dal 6 al 30% dell’ammontare degli importi non dichiarati.

La sanzione è di 258 euro nel caso in cui la dichiarazione venga presentata corretta entro novanta giorni dalla scadenza del termine legale (dichiarazione tardiva).

Dove aprire un conto corrente in Svizzera

Per quanto riguarda le banche presso cui è possibile aprire un conto corrente, la scelta è davvero molto vasta: le più grandi a livello nazionale sono UBS, con più di 150 anni di storia e considerata leader sia nei servizi bancari per le imprese che nel personal banking,e Credit Suisse. Un’alternativa, sempre molto solida, sono le diverse banche cantonali (come ad esempio Banca Stato Canton Ticino), ma la lista di istituti di credito di eccellente qualità internazionale è molto lunga, con nomi come PKB Privatbank, EFG, Pictet, PostFinance, Raiffeisen, BNP Paribas, BPS Suisse, Banca Rothschild e molti latri.

Attenzione a non credere che gli interessi pagati per il deposito di somme siano particolarmente alti in Svizzera: sono invece paragonabili a quelli italiani, perciò se l’obiettivo dell’apertura di un conto estero è semplicemente quello di far fruttare il proprio patrimonio senza investirlo in attività più redditizie, come obbligazioni, azioni, fondi e così via, potrebbe non valerne la pena.

A differenza dei conti correnti italiani, in quelli svizzeri non è prevista l’imposta di bollo.