Bonus Renzi 2021: come richiederlo e a chi spetta

Aggiornato il: 25/10/2021
di Redazione SOStariffe.it
Pubblicato il: 20/10/2021

Il Bonus Renzi è stato trasformato nel nuovo Bonus Irpef 2021 e reso una misura strutturale che rappresenterà un’importante misura di sostegno per i lavoratori dipendenti.

Bonus 100 euro ex Renzi

Tutti gli aventi diritto potranno, quindi, beneficiare di un’agevolazione erogata in busta paga di un importo massimo di 100 euro mensili. L’importo effettivo del Bonus 100 euro 2021 può essere più basso del valore indicato di 100 euro in quanto è legato al reddito lordo del lavoratore (oltre i 40 mila euro annui, ad esempio, il bonus si azzera). Ecco, quindi, tutto quello che c’è da sapere sul Bonus Renzi 2021, come richiederlo e come calcolarne l’importo per un lavoratore dipendente che ha diritto a tale agevolazione.

Cos'è il Bonus 100 euro e chi lo percepisce?

L'Agenzia delle Entrate ha introdotto il bonus 80 euro nella circolare per l'attuazione del Decreto Legge n. 66/2014 Art. 1, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2014 ed emanato dal governo Renzi. L'Agenzia delle Entrate specificava che il bonus era «riservato a chi guadagna fino a 26mila euro» riconosciuto nella busta paga «direttamente dai datori di lavoro in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente».

Il nuovo bonus 100 euro ha sostituito il credito fiscale del bonus Renzi dal 1° luglio 2021 con la Legge di Bilancio contenuta nel decreto-legge n. 3 del 5 febbraio 2020, confermando il bonus in busta paga fino a 100 euro mensili. Non è necessario fare alcuna richiesta per ricevere l’aumento, in quanto il taglio del cuneo fiscale è automatico: lo sconto va direttamente in busta paga dal datore di lavoro che svolgeva il ruolo di sostituto d’imposta.

La legge di Bilancio 2021 ha reso strutturale l'ulteriore detrazione fiscale per i redditi fino a 40mila euro dal 1° luglio 2021 e per gli anni successivi con il decreto-legge n. 182 del 31 dicembre 2020, in quanto al suo nascere essa era stata concepita come misura temporanea valida unicamente per il secondo semestre del 2020.

Chi ha diritto al bonus 100 euro?

Il bonus complessivo di 1200 euro, ovvero 100 euro mensili, vale per i redditi fino a 28mila euro. Se il reddito oltrepassa i 28mila il bonus diminuisce gradualmente.

Riassumendo, il bonus 100 euro spetta a:

  • lavoratori dipendenti (contratti a tempo pieno e contratti part-time);
  • lavoratori con contratto di collaborazione;
  • lavoratori che percepiscono cassa integrazione, indennità di mobilità o disoccupazione (per i quali il bonus va calcolato dall'ente che elargisce i sussidi);
  • i soci lavoratori delle cooperative;
  • i titolari di borse di studio e assegni di formazione professionale;
  • collaboratori coordinati e continuativi e quelli a progetto;
  • i lavoratori impiegati in lavori socialmente utili.

Alle categorie appena elencate il bonus spetta per intero se aventi un reddito tra gli 8.174 ed i 28.000 euro oppure riproporzionato se il reddito supera i 28.000 e resta entro i 35.000 euro. In caso di mancanza del sostituto d'imposta, il bonus Irpef si può ottenere presentando richiesta nella dichiarazione dei redditi. 

A chi non spetta il bonus Renzi?

Il bonus 80 euro non spetta a:

  • titolari di partita IVA;
  • pensionati (nemmeno quelli con reddito inferiore ai 24.000 euro);
  • redditi inferiori agli 8.000 e superiori ai 26.000 euro.

Rimandiamo alla circolare n. 9/E dell'Agenzia delle Entrate per maggiori informazioni sulle disposizioni riguardanti i lavoratori deceduti o quelli che hanno la residenza all'estero.

Bonus 100 euro 2021: come funziona?

Il Bonus 100 euro 2021, noto anche come Bonus Irpef 2021, è diventato strutturale con la Legge di Bilancio e viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti e viene erogato direttamente in busta paga. Tale agevolazione può raggiungere un importo massimo di 1200 euro (erogati quindi come bonus mensili da 100 euro). In busta paga, l’erogazione del bonus viene riportata sotto la voce di Trattamento integrativo L.21/2020.

L’agevolazione viene erogata sotto forma di credito di imposta in busta paga. L’importo effettivo del Bonus 100 euro 2021 è legato al reddito del lavoratore. Tale bonus, infatti, superata una certa soglia (28 mila euro lordi annui) decresce fino ad azzerarsi per i lavoratori che percepiscono più di 40 mila euro lordi annui. È importante sottolineare che ai fini del calcolo del reddito non vengono considerate diverse voci aggiuntive.

I redditi legati all’abitazione principale, al reddito di cittadinanza, gli assegni familiari ed altre tipologie di bonus non concorrono al calcolo complessivo del reddito che serve a stabilire l’importo del Bonus Irpef 2021. Un altro aspetto da considerare in merito al funzionamento dell’agevolazione è rappresentato dalle modalità di accesso.

Il Bonus 100 euro 2021, infatti, viene riconosciuto automaticamente dai datori di lavoro ai lavoratori dipendenti. Il calcolo effettivo del bonus avviene alla fine dell’anno, in fase di dichiarazione dei redditi. Nel caso il lavoratore abbia ricevuto un importo inferiore a quello previsto, ad esempio, a seguito di un ricalcolo riceverà la differenza in busta paga.

Come ricevere bonus Renzi?

Il Bonus Renzi, anche dopo l’aggiornamento normativo che lo ha trasformato nel nuovo Bonus Irpef 100 euro, viene riconosciuto in automatico in busta paga. Si tratta, quindi, di un’agevolazione riservata ai dipendenti pubblici e privati che possono contare su di un credito di imposta indicato sotto la voce Trattamento Integrativo L.21/2020 in busta paga. L’importo effettivo è legato al reddito del lavoratore e raggiunge quota 100 euro mensili fino ad un reddito annuale di 28 mila euro, andando poi ad abbassarsi progressivamente.

Per ricevere il bonus Renzi non è necessario presentare una domanda specifica. L’erogazione del bonus, divenuto strutturale, avviene in automatico andando ad offrire un’integrazione per la busta paga dei lavoratori dipendenti. Un eventuale ricalcolo, con relativo conguaglio, arriverà dopo la dichiarazione dei redditi in base a quanto effettivamente percepito dal lavoratore a fine anno.

Bonus Renzi come viene calcolato

Il calcolo del Bonus Renzi prevede l’analisi del reddito lordo del lavoratore. L’importo effettivo del Bonus 100 euro 2021, infatti, è legato a doppio filo a tale parametro. Partendo da un valore massimo di 100 euro mensili, infatti, l’agevolazione si ridurrà fino ad azzerarsi per i lavoratori che percepiscono un reddito superiore a quanto fissato dalla normativa.

Per calcolare l’importo effettivo del bonus è, quindi, necessario conoscere il reddito del lavoratore beneficiario dell’agevolazione. Per redditi inferiori a 28 mila euro annui, è prevista l’erogazione in busta paga di un bonus di 100 euro mensili (quindi 1200 euro annuali). Per un reddito compreso tra 28 mila e 35 mila euro all’anno, invece, la detrazione si riduce a 80 euro mensili.

La fascia tra 35.001 euro e 40 mila euro prevede, invece, un bonus decrescente. Si parte da 80 euro e si arriva fino all’azzeramento del bonus una volta raggiunta la cifra limite dei 40 mila euro annuali. Da notare che, per tutte le fasce, il calcolo del reddito non comprende i redditi derivanti dall’abitazione principale, il reddito di cittadinanza, gli assegni familiari ed ulteriori misure di sostegno.

Reddito annuo

Importo mensile

da 8.174 a 28.000 euro

100 euro

da 28.001 a 35.000 euro

80 euro

da 35.001 a 40.000 euro

decrescente da 80 a 0 euro

Come richiedere il bonus Renzi non erogato?

Il Bonus Renzi non erogato può essere recuperato, nel caso in cui il lavoratore ne abbia effettivamente diritto, con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. In questo caso, sarà necessario affidarsi ad un Caf o comunque ad un professionista specializzato in materie fiscali per affrontare la questione e richiedere il Bonus Irpef 100 euro non erogato.

È opportuno sottolineare che la mancata erogazione potrebbe essere collegata alla perdita del diritto di ottenere tale beneficio, ad esempio per via di un incremento della retribuzione lorda e, quindi, del superato della soglia dei 40 mila euro annuali che rappresentano il tetto massimo previsto dalla normativa. In ogni caso, il recupero del Bonus Renzi in dichiarazione dei redditi 2021 è possibile (se si rientra nei parametri dell’agevolazione).

In occasione della dichiarazione dei redditi sarà anche possibile effettuare un ricalcolo e, eventualmente, richiedere un conguaglio se la cifra ricevuta dovesse risultare inferiore a quanto spetta di diritto.

Gli adempimenti dei sostituti d'imposta

Per quanto riguarda l’erogazione del Bonus Renzi in busta paga per lavoratori dipendenti, i sostituti di imposta sono chiamati ad una serie di adempimenti. In particolare, è necessario verificare l’effettiva spettanza del credito ed andare a calcolare l’importo effettivo sulla base dei dati reddituali disponibili. Effettuata tale verifica, il sostituto di imposta è tenuto ad erogare il bonus in busta paga a partire dalla mensilità di gennaio e fino a quella di dicembre (o del mese di fine rapporto lavorativo). Il sostituto di imposta, inoltre, dovrà indicare l’erogazione del Bonus Irpef nel modello CU rilasciato al dipendente e nel proprio modello 770 dovrà indicare gli importi non versati per effetto del bonus Irpef erogato al dipendente.  

Restituzione Bonus 100 euro: chi riguarda?

La restituzione del Bonus 100 Irpef va effettuata in tutte quelle situazioni in cui il bonus è stato erogato in busta paga nonostante il lavoratore non presentasse i requisiti per poter ottenere l’agevolazione. Si tratta di un’eventualità abbastanza frequente. Con il giusto supporto fiscale (è sempre buona norma affidarsi a professionisti qualificati per valutare al meglio la questione) la restituzione del Bonus Renzi non sarà un problema.

Il caso più frequente in cui è necessario effettuare la restituzione del Bonus 100 euro è quello in cui il lavoratore dipendente percepisce un reddito lordo annuo che non rientra nella fascia prevista dall’agevolazione (troppo basso o troppo alto). È possibile anche dover effettuare una restituzione parziale del bonus nel caso in cui l’importo ricevuto risultasse troppo elevato.

100 euro al mese non bastano: come risparmiare

Se ritenete che 100 euro in più al mese non siano sufficienti per affrontare le spese domestiche, ricordiamo che per le famiglie ci sono tanti strumenti di risparmio. Prendiamo il caso, ad esempio, delle forniture di luce e gas. Scegliendo le tariffe del Mercato Libero (facendo attenzione ad attivare le soluzioni più economiche) è possibile risparmiare centinaia di euro all’anno rispetto al mercato tutelato.

Il risparmio sulle bollette è alla portata di tutti. Basta consultare il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas per individuare le tariffe più convenienti da attivare. La comparazione delle offerte funziona in modo molto semplice. Inserendo una stima del proprio consumo annuo (il dato è riportato nell’ultima bolletta ma può essere stimato tramite il tool integrato nel comparatore), il sistema di confronto fornirà all’utente indicazioni precise sulle offerte da attivare direttamente online.

I margini di risparmio sulle spese periodiche non finiscono qui. Per le famiglie, ad esempio, c’è la possibilità di risparmiare centinaia di euro sulle polizze auto e moto. Anche in questo caso, confrontando online i preventivi sarà facile individuare le migliori occasioni di risparmio. Per trovare la soluzione più conveniente è possibile consultare il comparatore per assicurazioni auto e assicurazioni moto di SOStariffe.it.

Per le famiglie, inoltre, le occasioni di risparmio non finiscono qui. È possibile tagliare i costi della connessione Internet domestica, magari passando anche alla fibra ottica, grazie al comparatore di offerte Internet casa. Per la gestione del proprio denaro con costi ridotti si potrà puntare su di un conto online, una soluzione che consente di tagliare in modo significativo le spese bancarie.

Bonus bebè: un sostegno aggiuntivo per i neogenitori

Tra le agevolazioni disponibili per le famiglie c’è l’assegno di natalità, comunemente noto come Bonus Bebé. Si tratta di un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo. Come previsto dalla normativa, l’assegno legato al bonus bebè è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo.

L’importo dell’assegno è legato all’ISEE e va da un massimo di 1.920 euro annui (o 2.304 euro in caso di figlio successivo al primo) fino ad un minimo di 960 euro (o 1.152 euro annui in caso di figlio successivo al primo). Il pagamento dell’assegno viene effettuato direttamente dall’INPS al richiedente tramite uno dei sistemi di pagamento previsti (bonifico domiciliato, bancario, postale o su carta prepagata con IBAN).

La domanda per il Bonus bebè può essere presentata all’INPS direttamente tramite il portale ufficiale.